I principi su cui si fondano la ripartizione e il coordinamento dei compiti in una pubblica amministrazione e che, in finale, definiscono la struttura organizzativa classica sono due:
- il principio di specializzazione
- il principio di coordinamento
Secondo il primo principio le attività più complesse vengono suddivise in attività elementari in modo di incrementare la facilità di esecuzione e la produttività del lavoro.
Alla base del coordinamento, invece, esistono altri quattro principi:
- ampiezza del controllo: la qualità dell'intervento direttivo è inversamente proporzionale al numero di controlli necessari per il conseguimento dei fini;
- unità di comando: nessun membro di un organizzazione deve, per ogni singola funzione, render conto a più di un superiore;
- eccezione: non bisogna riportare in alto problemi che possono essere risolti al proprio livello. Non è importante avere collaboratori che riferiscono su ogni piccola sciocchezza, in quanto il capo che pretende di venire comunque a conoscenza di tutto, avendo tempo e capacità limitati, si ritroverà ben presto saturato e, quindi impossibilitato a svolgere quelle funzioni che gli sono proprie;
- scalare: ogni subordinato deve conoscere chi è chiamato a delegargli parte della propria autorità ed a chi devono essere riportate tutte le questioni che vanno oltre i limiti del'autorità assegnatigli.
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