mercoledì 31 ottobre 2012

Governo: ok a nomina Agostino Ragosa direttore Agenzia Italia digitale

 Da Il Sole 24 Ore Radiocor

Il Consiglio dei Ministri ha preso atto della nomina di Agostino Ragosa a Direttore dell'Agenzia per l'Italia Digitale. La sua nomina - informa Palazzo Chigi in una nota - e' frutto di una valutazione collegiale, a cui si e' giunti attraverso una procedura innovativa e aperta. Per l'individuazione della figura professionalmente piu' adatta, sui principali siti dei Ministeri competenti e' stato infatti pubblicato per 15 giorni un apposito avviso, al quale hanno risposto oltre 200 candidati. 
I ministri dello Sviluppo economico Corrado Passera, della Pubblica amministrazione e Semplificazione Filippo Patroni Griffi, dell'Istruzione Francesco Profumo hanno gestito direttamente le principali fasi di esame delle candidature propedeutiche alla nomina. 
L'esito dell'istruttoria e' stato condiviso oggi, a margine del Consiglio dei ministri, con il presidente del Consiglio Mario Monti e con il ministro dell'Economia Vittorio Grilli 

Nato nel 1950 a Salerno, si e' laureato in Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni presso la Federico II di Napoli. Tra il 1978 e il 1993 ha lavorato in Italcable e, successivamente, e' passato nel gruppo Telecom Italia assumendo diversi incarichi dirigenziali, con particolare riferimento al settore dell'ICT. Dall'agosto 2004 all'agosto 2012 e' stato Chief Operating Officer del Gruppo Poste Italiane dove, da settembre, ricopre l'incarico di Responsabile dell'innovazione e dello sviluppo ICT, ruolo che lascera' per svolgere il nuovo incarico. com-Amm

lunedì 29 ottobre 2012

Il trattamento di fine servizio

DISEGNO DI LEGGE PER LA CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE OTTOBRE 2012, N. , RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO DEI DIPENDENTI PUBBLICI .

Art. 1 
1. Al fine di dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 223 del 2012 e di salvaguardare gli obiettivi di finanza pubblica, l’articolo 12, comma 10, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, è abrogato a decorrere dal 1° gennaio 2011. I trattamenti di fine servizio, comunque denominati, liquidati in base alla predetta disposizione prima della data di entrata in vigore del presente decreto sono riliquidati d’ufficio entro un anno dalla predetta data ai sensi della disciplina vigente prima dell’entrata in vigore del citato articolo 12, comma 10, e, in ogni caso, non si provvede al recupero a carico del dipendente delle eventuali somme già erogate in eccedenza. Ai maggiori oneri derivanti dal presente comma valutati in 1 milione di euro per l’anno 2012, 7 milioni di euro per l’anno 2013, 13 milioni di euro per l’anno 2014 e in 20 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015, si provvede:
a) quanto a 1 milione di euro per l’anno 2012 mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307; 
b) quanto a 7 milioni di euro per l'anno 2013, a 13 milioni per l’anno 2014 e a 20 milioni annui a decorrere dal 2015, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2012-2014, nell'ambito del programma "Fondi di riserva e speciali" della missione "Fondi da ripartire" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2012, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per 7 milioni di euro per l’anno 2013 e l’accantonamento relativo al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per 20 milioni di euro a decorrere dal 2014. 

mercoledì 24 ottobre 2012

Limite massimo retributivo nella PA

E' stata pubblicata la Circolare del 22 ottobre 2012, n. 30 relativa all'attuazione articolo 23-ter del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. 
Limite massimo retributivo per emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con le Pubbliche Amministrazioni statali.

La circolare fornisce specifiche indicazioni nell'attuazione della disposizione legislativa che stabilisce il limite massimo retributivo per gli emolumenti o le retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con le Pubbliche Amministrazioni statali, di cui all'articolo 23-ter del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, ed al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 marzo 2012, indicando altresì le modalità attraverso le quali le risorse rinvenienti dall'applicazione del suddetto limite retributivo devono essere versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere acquisite al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato.

dal sito RGS

venerdì 19 ottobre 2012

L'accanimento terapeutico sulla Scuola


Leggendo le novità che dovrebbero essere introdotte con il disegno di legge di stabilità, abbiamo avuto un’ulteriore conferma di come la scuola non rientri negli obiettivi principali di questo governo.
L’articolo 3, recita che “A decorrere dal 1° settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali “… “Nelle sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione“.
In cambio, i docenti di tutti i gradi di istruzione avranno un aumento di 15 giorni su base annua delle ferie retribuite.
Secondo il degno successore della Gelmini l’allungamento dell’orario di servizio (se diventerà effettivo) farà avvicinare l’Italia alle medie orarie di lavoro dei docenti previste negli altri paesi europei.
Sarà vero? Il Sole 24 Ore riporta i dati del rapporto dell’Ocse, «Education at a glance 2012», pubblicato a settembre, “dove emerge (dati 2010) che in Italia l’anno scolastico duri più a lungo rispetto alla media Ocse. Mentre il tempo complessivo di insegnamento dei docenti risulti inferiore” Nella realtà la maggior differenza si registra solo nella scuola secondaria inferiore (vero anello debole della filiera).

mercoledì 17 ottobre 2012

diffida colletiva presso la stanza sindacale n.616 lato via Goito.


Ricevo e pubblico dalla UILPA MEF

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la trattenuta del 2,5% sulle nostre retribuzioni (esclusi  Enti Pubblici non Economici), relativamente ai lavoratori dipendenti di ruolo già in servizio alla data del 31.12.2000, d'intesa con il nostro  studio legale convenzionato Avv. Galleano, abbiamo predisposto il fac-simile di diffida collettiva.
Il documento dovrà essere compilato a cura delle nostre strutture  territoriali di settore (coordinamenti di ministero o agenzia) che  provvederanno a raccogliere le firme ed i dati relativi ai lavoratori interessati, per l'inoltro, con lettera di accompagnamento su carta  intestata UIL PA agli uffici delle amministrazioni in indirizzo (Ente di  appartenenza, Uffici territoriali della Ragioneria dello Stato).

Informiamo i lavoratori che anche questa iniziativa non avrà costi per gli iscritti alla UIL PA.
Le ulteriori iniziative di carattere legale (ricorsi collettivi al  giudice del lavoro, decreti ingiuntivi individuali per la restituzione  delle somme indebitamente trattenute) sono attualmente in fase di  elaborazione e vi informeremo quanto prima sulle modalità ed i tempi di  attivazione, anche alla luce delle decisioni che i Tribunali del lavoro  dove sono pendenti le cause pilota intentate dalla UIL PA, si  pronuncino nel merito a seguito della decisione della Corte  Costituzionale.

Nei prossimi giorni vi invieremo comunque un modello fac-simile per  chiedere alle amministrazioni di appartenenza, ai sensi della legge 241,  la quantificazione delle somme trattenute dal 1.1.2011, di cui si chiede  il rimborso, per l'eventuale successiva predisposizione di decreti  ingiuntivi.
 
Le strutture in indirizzo sono invitate a dare la massima diffusione alla presente iniziativa, sensibilizzando le articolazioni territoriali dei coordinamenti affinché sia data possibilità a tutti i lavoratori di sottoscrivere la diffida.

La Segreteria Nazionale UILPA

martedì 16 ottobre 2012

Un'agevolazione a costo zero per i dipendenti

Ottima iniziativa del sindacato UILPA che richiede all'Amministrazione di attivare la convenzione con  l’Agenzia per la Mobilità di Roma per ottenere uno sconto sugli abbonamenti METREBUS annuali.

Sul sito dell'agenzia è possibile approfondire la figura del Mobility Manager aziendale previsto dalla normativa per le aziende con più di 300 dipendenti in un'unica sede o con più di 800 dipendenti in più sedi.
Questa figura dovrebbe stabilire un contatto con i colleghi, acquisendo da questi i dati necessari alla descrizione degli spostamenti e recependo le loro esigenze e le loro problematiche in termini di mobilità giornaliera. Obiettivi principali del Mobility Manager sono: 
  • ridurre l’uso dei mezzi di trasporto individuali a favore dei trasporti collettivi; 
  • promuovere l’informazione sulle tematiche riguardanti la mobilità; favorire la progressiva diffusione di veicoli a minimo impatto ambientale. 


La agenzia comunale della Capitale ha previsto delle agevolazioni sia per gli  abbonamenti Carsharing sia  sugli abbonamenti METREBUS annuali. 

Cosa aspettano la dott.ssa Baffi e la dott.ssa Vaccaro a venire incontro alle esigenze non solo dei propri dipendenti ma soprattutto della Città di Roma?

venerdì 12 ottobre 2012

La Suprema Corte boccia la trattenuta del 2,5%

Ricevo da UILPA MEF e pubblico

La Corte costituzionale, con sentenza 232, depositata oggi, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di diverse norme del decreto legge 31/05/2010, n. 78, convertito con modificazioni in legge 30/07/2010, n. 122, tra queste quella di cui all’art. 12, comma 10, che disponeva il permanere della trattenuta del 2,5 per cento sulla retribuzione, nonostante la norma prevedesse l’applicazione dell’art. 2120 del codice civile in tema di trattamento di fine servizio, in luogo dell’indennità di buonuscita. 
Ricordiamo che, su questa questione, la Uil Pa ha per prima denunciato la ingiustizia di un tale comportamento delle Amministrazioni pubbliche ed ha promosso, curate dallo studio legale Galleano, diverse cause pilota in tutt’Italia, sul cui esito evidentemente, influirà la pronuncia della Corte Costituzionale, posto che la dichiarazione di incostituzionalità vincola i giudici di merito. 
Siamo andati avanti prima con le diffide e poi con i ricorsi, nonostante le critiche aspre e sprezzanti di alcune sigle sindacali, poichè sapevamo di essere dalla parte della ragione ed ora la Corte Costituzionale conferma questa nostra impostazione. 

giovedì 11 ottobre 2012

Collegio dei revisori, cambio in corsa con forti criticità

Non sono ancora a regime le procedure di estrazione a sorte previste dal Dm Interno 23/2012 né sono pronti gli elenchi per l'individuazione dei membri dell'organo di revisione degli enti locali (ex decreto della direzione centrale della Finanza locale del 5 giugno 2012), che già il Governo è intervenuto con il decreto enti locali varato giovedì scorso. Due le aree di modifica: le regole di composizione dell'organo negli enti maggiori e l'integrazione dell'articolo 239 del Tuel, la norma che riguarda i compiti dei revisori negli enti locali. Anzitutto la composizione del collegio di revisori. ...

mercoledì 10 ottobre 2012

Nuova missione per la RGS?


Ricevo dalla UIL PA e pubblico anche se nutro forti dubbi che la RGS dopo la gestione Canzio possa più assolvere a ruoli di una certa importanza.

Il governo ha approvato nella seduta del 4 ottobre un decreto legge (non ancora pubblicato in G.U.) che detta nuove regole finalizzate a riequilibrare la situazione finanziaria di enti locali in difficoltà nonché a favorire la trasparenza e la riduzione dei costi degli apparati politici regionali, nell'obiettivo di assicurare negli enti territoriali una gestione amministrativa e contabile efficiente, trasparente e rispettosa della legalità. 

Si tratta di un articolato provvedimento che mira a porre un freno immediato a sprechi ed usi impropri delle finanze pubbliche a livello locale. Seguiranno presto altri provvedimenti che comporteranno una proposta di revisione della ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni al fine di assicurare un assetto razionale ed efficiente, con l’eliminazione di sovrapposizioni e duplicazioni burocratiche e chiameranno regioni ed enti locali a concorrere agli obiettivi di finanza pubblica, al consolidamento dei conti e al rispetto del pareggio di
bilancio. 

La riforma del Titolo V° della Costituzione del 2001 ha ridisegnato l’assetto istituzionale del Paese attribuendo alle amministrazioni territoriali nuove competenze e responsabilità con conseguente incremento dei trasferimenti erariali, in particolare per la sanità e il trasporto locale. Secondo i dati diffusi da CGIA Mestre a settembre 2012, nell'ultimo decennio la crescita della spesa delle Regioni è stata del 74,6%, pari a 89 miliardi di Euro. Nel 2010 (anno a cui risale l’ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di Euro. 

L’aumento del deficit di bilancio di molte amministrazioni è il risultato, oltre che del ricorso all’indebitamento, anche dell’utilizzo opaco dei fondi da parte di alcune regioni e di un sistema farraginoso di controllo e valutazione delle performances. I dati diffusi dal Ministero dell’Economia (Siope) e dal commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa confermano che questi elementi, insieme, hanno creato un sistema inefficiente ed economicamente insostenibile.

lunedì 8 ottobre 2012

Altra sentenza favorevole contro la trattenuta del 2,5% sul TFR

Ricevo da UILPA MEF e pubblico

In una causa intentata da personale pubblico non contrattualizzato il Giudice Amministrativo (sentenza 2321 del 17 settembre) ha condannato il Ministero della Difesa a restituire le somme illegittimamente trattenute a titolo di contributo a carico del lavoratore per il Trattamento di fine servizio. 
Si tratta di un ulteriore importante tassello, dopo la Sentenza del TAR di Reggio Calabria, alla nostra battaglia per ottenere la cessazione di queste ritenute dalle nostre retribuzioni. In questo caso il TAR non ha neanche ritenuto di investire la Corte Costituzionale per violazione dell'art. 3 COST., valutando che la nuova disposizione abbia implicitamente abrogato le norme che prevedevano il contributo del 2,5% a carico dei lavoratori: " ....... operando la modifica normativa suddetta un vero e proprio cambiamento complessivo del regime del trattamento di fine rapporto applicabile alla categoria professionale degli odierni ricorrenti, la disposizione di cui all’art. art. 37 del d.P.R. n. 1032/1973 deve ritenersi implicitamente abrogata, alla stregua di quanto previsto dall’art. 15 delle disposizioni preliminari al codice civile, per incompatibilità tra le nuove disposizioni e le precedenti e perché la nuova legge regola l’intera materia già disciplinata dalla legge anteriore.......

giovedì 4 ottobre 2012

Che cosa manca alla risposta di Grilli

Ci saremmo aspettati che il ministro Grilli avesse reagito immediatamente alla pubblicazione su questo giornale, sabato 29 settembre, dei testi delle conversazioni telefoniche fra il ministro, allora direttore generale del Tesoro, e Massimo Ponzellini, ai tempi presidente della Banca Popolare di Milano. 
Oggi Ponzellini è indagato per corruzione privata con l’accusa, tra l’altro, di avere finanziato illegalmente politici e partiti, mettendo la banca al centro di un sistema clientelare. Ma già all’epoca erano emerse diverse irregolarità nell'attività dell’istituto, sottoposto a ispezione di Banca d’Italia e a rischio di commissariamento. 

Il ministro ha, invece, preferito attendere la pubblicazione di un articolo di Luigi Zingales sulla prima pagina del Sole24ore, in cui gli si chiedeva ragione di queste conversazioni (nonché sulle voci riguardo a consulenze offerte da Finmeccanica, società controllata dal Tesoro, alla sua ex-moglie) per chiarire la propria posizione. Meglio tardi che mai. 


mercoledì 3 ottobre 2012

Vittorio Grilli risponde a Luigi Zingales

Usa lo stesso mezzo, una lettera al Sole24Ore, il ministro dell'economia Vittorio Grilli, per rispondere alla richiesta di chiarimenti dell'economista Luigi Zingales su due accuse che gettano più di un ombra sulla sua correttezza professionale: la prima è quella di aver favorito l'assegnazione di una consulenza del gruppo Finmeccanica alla ex moglie; la seconda è quella di aver chiesto l'intercessione dell'ex capo della banca milanese Bpm, Massimo Ponzellini, per la nomina a governatore della Banca d'Italia. 

Nella missiva al direttore Roberto Napolitano, Grilli smentisce tutto
A partire dall'accusa di familismo amorale. "Così come dichiarato dalla diretta interessata, attraverso un comunicato del suo avvocato, pubblicato dalla maggior parte della stampa lo scorso 7 settembre, alla mia ex moglie, la signora Lowenstein, non è mai stata affidata alcuna consulenza da parte del gruppo Finmeccanica. Smentite altrettanto perentorie in merito a queste presunte consulenze sono arrivate da Finmeccanica stessa e da Fata, una società partecipata dal gruppo. A queste inequivocabili smentite, posso solo aggiungere che mai ho chiesto o sollecitato qualsivoglia tipo di intervento a favore di Lisa Lowenstein a dirigenti di Finmeccanica, presenti o passati". Grilli poi chiarisce anche il suo rapporto con Ponzellini e il contesto della telefonata in cui avrebbe chiesto la sponsorizzazione per palazzo Koch. "Ricordo - scrive nella missiva - che è un rapporto amicale con lui e con la sua famiglia iniziato quasi venti anni fa, quando lui era vice presidente della Bei ed io sedevo nel cda della Banca Europea degli Investimenti. Durante le settimane che hanno preceduto la nomina del Governatore della Banca d'Italia, diversi conoscenti ed amici mi hanno reso partecipe, in forma privata, delle loro considerazioni e valutazioni in merito alla vicenda, così come penso sia comprensibile accada in questi casi. E' solo in questa chiave amicale e privata - precisa il ministro dell'Economia - che possono essere lette le conversazioni, con mia sorpresa pubblicate, e giudicato il loro tono colloquiale ed informale. Ogni insinuazione o altra interpretazione sono da considerarsi false". 
Grilli spera così di chiudere una doppia vicenda che rischia di pendere come una spada di Damocle sulla sua attività da ministro.

Articolo di Gianni Del Vecchio su Haffington Post

Vittorio, per amore del Paese, chiarisci.

Cane non mangia cane, dice un vecchio proverbio. Per questo è difficile che un medico testimoni in tribunale contro un altro medico, un magistrato critichi l'operato di un collega, o un ingegnere quello di un altro ingegnere. È questo il motivo dell'assordante silenzio di economisti e commentatori economici che circonda le vicende del ministro del Tesoro Vittorio Grilli

Con dottorato a Rochester, un periodo di insegnamento a Yale, e una lunga esperienza al ministero del Tesoro, Grilli è il più tecnico dei ministri tecnici, l'esempio di un cervello in fuga che, con notevoli sacrifici personali, è ritornato e si è messo al servizio del Paese. Ma proprio per il suo valore di simbolo di meritocrazia e competenza, Grilli deve essere al di sopra di ogni sospetto
O, comunque, deve essere in grado di fugare i dubbi. Prima c'è stata la rivelazione di un presunto contratto di un'azienda del gruppo Finmeccanica alla moglie Lisa Lowestein. L'allora signora Grilli era un'esperta di arte. Sarebbe difficile spiegare una consulenza fornita dal gruppo Finmeccanica. Se, poi, la consulenza c'è davvero e poggia su precise competenze, è interesse di tutti, a partire da Grilli, che si sappia come stanno le cose, visto che l'attuale ministro, all'epoca direttore generale del Tesoro, di fatto nominava i vertici di Finmeccanica. 

martedì 2 ottobre 2012

La Cassa degli Statali manda in rosso l'Inps

Quando a dicembre, col decreto salva Italia, il governo Monti varò il SuperInps sembrò davvero una buona idea. Di mettere insieme l'Inps, che gestisce le pensioni dei lavoratori privati, l'Inpdap, che pensa invece ai dipendenti pubblici, e l'Enpals, il piccolo istituto del settore sport e spettacolo, se ne parlava da molti anni. 
E forse solo un governo tecnico poteva riuscire a vincere le mille resistenze politico-corporative. 
Sembrava davvero una bella idea inglobare nel più efficiente Inps, guidato da Antonio Mastrapasqua, il carrozzone Inpdap e tagliare gli sprechi. 
Tanto che la relazione tecnica al salva Italia quantificava in «non meno di 20 milioni di euro» i risparmi ottenibili già nel 2012, per poi salire a 50 milioni nel 2013 e a 100 milioni nel 2014. Solo che ora si scopre che l'accorpamento ha effetti devastanti sul bilancio del SuperInps. 

lunedì 1 ottobre 2012

Grilli smentisca quei rapporti con Bpm

Dunque, se abbiamo capito bene quanto riportato da Repubblica (ma pagina 28 non è un po' nascosta?), il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, un annetto fa, chiedeva buoni uffici e pressioni per poter fare il governatore di Banca d'Italia. 
Il problema, ovviamente, è a chi chiedeva: Massimiliano Ponzellini , Max per gli amici, e tra questi - intercettato - c'è Grilli. 
Chiede una mano, a un banchiere indagato e a tutt'oggi ai domiciliari, per fare bella figura con Bersani, o almeno una non brutta figura. 
Chiede di essere sostenuto in ambenti lega e Pd. Con Ponzellini, banchiere di riferimento con Bossi e Tremonti, ma ben dotato di aderenze anche nel centrosinistra che fu Di Prodi e ora è di Bersani, non è il caso di farsi vedere troppo in giro: «perché se no poi dicono che se vado io in Bankitalia per la tua Bpm tutto si aggiusta». 
Che malfidenti, peró, a pensare che ci fossero contiguità eccessive... Già. Forse avete già capito dove vogliamo andare a parare. 
Uno che chiedeva a un banchiere - controllato da Bankitalia - di adoperarsi per farlo diventare il suo controllore è indegno di fare il civil servant. Per fortuna non è diventato governatore. Purtroppo peró è diventato ministro dell'Economia, e oggi impugna pure l'arma della moralità nei cda pubblici. Ecco, signor Grilli, salvo smentita totale di quelle conversazioni, le sue dimissioni sarebbero gradite. Se non ci arriva da solo, sarebbe bello che la porta gli fosse indicata da chi ha potere e autorità. Mario Monti è il primo nome che ci viene in mente. 

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