lunedì 30 marzo 2009

Tremonti e Brunetta

da Dagospia.com

la Fiera di Roma è tramontato Tremonti: ha fatto capire una volta per tutte che non ha la statura del leader.
C'è un uomo che con un immenso sforzo ha tentato di uscire dal recinto della Nuova Fiera di Roma dove 6mila delegati e qualche centinaia di comparse hanno cantato in coro: "...con l'elmo di Silvio si è cinta la testa".
Quest'uomo è Giulietto Tremonti, l'ex-tributarista di Sondrio che è salito sulla pedana alle 19,37 di sabato e ha parlato per 11 minuti con la sua voce nasale e la consueta aria da professore. L'attesa era grande e le sue prime parole hanno fatto correre brividi nella schiena.
"Vi parlerò dall'alto dell'economia, della politica e della storia", ha esordito il 62enne ministro di fronte a una platea affamata di idee e di buone intenzioni.
Dopo questo inizio sublime ci si aspettava un discorso da grande leader capace di mettere in crisi quella candidatura per l'eredità del Cavaliere che Gianfranco Fini ha fatto esplodere come una bomba.
Al secondo capoverso del suo intervento si è capito che il genio di Giulietto avrebbe preso un'altra strada, quella della retorica infarcita di virtù teologali che da un po' di tempo azzeppa i suoi discorsi come un grande alibi culturale che gli evita pronunciamenti impegnativi e ricette salvifiche.
Molti dei presenti (compresa la Gelmini Calzelunghe che le telecamere hanno inquadrato in maniera morbosa) hanno reclinato il capo delusi.
Da questo ministro, che dopo la laurea ha insegnato all'Università di Oxford, ci si aspettava qualcosa di più perché di fronte alla crisi devastante dei mercati nessun protagonista dell'economia in Europa e nel mondo userebbe a piene mani citazioni della Bibbia e di Sant'Agostino.
A questi rivoli di retorica Giulietto ha aggiunto omaggi ossequienti e sfacciati al Cavaliere che, ha detto, "conosco dal 1982 ed è già nella storia, un uomo la cui genialità l'Europa ci invidia".
I delegati affamati di idee e di tramezzini hanno capito in quel momento che il genietto di Sondrio non entrerà mai nella storia, nemmeno dal buco della serratura, e che forse è stato sempre sopravvalutato nelle sue qualità di economista e di pensatore.
Pensatore non è perché nel momento in cui avrebbe potuto tirar fuori gli artigli del leader, ha parlato come un Baget Bozzo anni '60, e ha fatto capire una volta per tutte che non ha la statura del leader.
D'altra parte bisogna anche capire quest'uomo che nel luglio 2004 è stato defenestrato dal Governo e che dopo essere stato socialista si trova schiacciato nell'incudine di An e della Lega. Nell'orrenda vasca della Fiera di Roma il delfino Fini ha fatto un doppio salto mortale davanti a quel Berlusconi che detesta il pessimismo catastrofico di Giulietto.
E fuori dalla vasca c'è la Lega che non vuole affogare la sua identità nel "partito bulgaro", ma chiede a Tremonti di dimostrare la sua fedeltà con i quattrini per il federalismo.
A Roma è tramontato Tremonti e quello che lui ha annunciato come la fine della "mezzanotte del mondo" è apparso un imbarazzato crepuscolo.
Il paragone è odioso, ma quel palco di 600 metri quadri tappezzato di moquette e di monitor sembrava disegnato da Albert Speer, l'architetto di Hitler che allestì la scenografia per il famoso raduno di Norimberga. Gli storici dicono che il geniale architetto si ispirò all'Altare di Pergamo creando una cattedrale di luce con 130 riflettori da contraerea.
Sull'Altare di Pergamena le gambe degli oratori tremavano per il rischio di essere inghiottiti in quella balena azzurra che nemmeno Vasco Rossi avrebbe saputo dominare.
Così quando Renato Brunetta è salito sulla tribunetta accolto da un applauso di un minuto, il teatrino dello scenografo Berlusconi è andato in pezzi e ha privilegiato l'uomo rispetto allo spazio.
Il figlio dell'ambulante veneto ha tirato fuori una lacrima e poi è partito con coraggio davvero sorprendente.
Ha invocato la vera lotta di classe contro le burocrazie e con finta umiltà ha esclamato: "siamo un po' sfigati perché ogni volta che andiamo al Governo c'è una crisi, siamo pieni di difetti, ma siamo rivoluzionari!".
Per le signore ingioiellate e i ragazzi in cravatta questo salto di "classe" è stato un vero e proprio sdoganamento concettuale, il preludio di quella negazione dello Stato etico che è sempre stato retaggio della destra e che Gianfranco Fini ha messo nell'armadio.
Nella prima fila Giulietto Tremonti si torceva le mani che si sono aperte soltanto per applausi formali.
Questo trionfo di Brunetta sulla tribunetta è stato un colpo al cuore che il ministro di Sondrio ha dovuto digerire come il boccone più amaro di tutta la convention.
Purtroppo nessuno dei presenti sapeva che il ministro di Sondrio poche ore prima aveva dato a Brunetta un bel calcio negli stinchi.
Infatti Tremonti ha bocciato e respinto al mittente il progetto al quale Brunetta tiene di più e porta il nome di Digit@Pa, il nuovo ente che nelle ambizioni dell'economista-collega dovrebbe gestire l'informatizzazione dello Stato.
La piccola guerra tra i due premi Nobel mancati continua a colpi di dispetti e di calcetti, ma sulla tribunetta il round l'ha vinto il figlio dell'ambulante.

giovedì 26 marzo 2009

studio per il concorso

Credo che sia arrivata l'ora di iniziare a studiare per la prova orale per il concorso. Nonostante abbia dei dubbi sull'esito positivo della valutazione degli elaborati da parte della commissione non posso farmi trovare impreparato.
Le solite voci mi hanno avvertito che i commissari hanno corretto più di cinquanta elaborati e con questa media (50 elaborati ogni 15 giorni) dovremmo avere i risultati ufficiosi non prima di due mesi facendo slittare la prova orale per fine giugno.
Pertanto 3 mesi di studio!
Ieri ho contattato un'insegnante di inglese per delle lezioni individuali. Per conoscere il mio livello di partenza ho dovuto fare un test e un colloquio: risultato imbarazzante e relativa depressione!!
Comunque ripubblico il programma di esame:
  • Finanza Pubblica;
  • controllo di regolarità amministrativa e contabile negli enti e nelle pubbliche amministrazioni;
  • metodologie di redazione e tecniche di valutazione sotto il profilo economico-finanziario di testi normativi;
  • bilancio dello stato;
  • contabilità finanziaria e contabilità economica;
  • legislazione sociale e strumenti di monitoraggio e previsione della spesa sociale nell’ambito della predisposizione dei documenti di finanza pubblica;
  • disciplina del lavoro alle dipendenze della P. A.;
  • bilancio dell’Unione Europea;
  • tecniche organizzative e gestionali della Pubblica Amministrazione;
  • ordinamento e attribuzioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze con particolare riferimento al Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato
  • diritto amministrativo;
  • politica economica;
  • contabilità di stato;
  • scienza delle finanze;
  • economia politica;
La prova orale mira, altresì, ad accertare la preparazione e la professionalità del candidato nonché l’attitudine all’espletamento delle funzioni dirigenziali (BOH!).
Nell’ambito di tale prova, al fine di valutare la conoscenza della lingua prescelta, è prevista la lettura, la traduzione di testi e la conversazione nella lingua straniera scelta.
Nel corso della prova orale, altresì, è accertata la conoscenza, a livello avanzato, dell'utilizzo del personal computer e dei software applicativi più diffusi da realizzarsi anche mediante una verifica pratica, nonché la conoscenza delle problematiche e delle potenzialità connesse all'uso degli strumenti informatici in relazione ai processi comunicativi in rete, all'organizzazione e gestione delle risorse e al miglioramento dell'efficienza degli uffici e dei servizi.
Tutto questo con il terrore di non aver superato la prova scritta.
In bocca al lupo e che vincano i 39 migliori.

mercoledì 25 marzo 2009

Il capo che urla

da IlSole24ore.com

Rischia una condanna per mobbing il capo che rimprovera continuamente con «toni pesanti» e davanti agli altri colleghi di lavoro un proprio dipendente.
Lo si evince dalla sentenza n. 6907 della Sezione lavoro della Cassazione che ha confermato la condanna per mobbing di un'azienda milanese perché una sua dirigente aveva vessato per mesi una dipendente che ha avuto una serie di sanzioni disciplinari culminate nel licenziamento.
Dopo 12 anni di lavoro nella stessa azienda (dal 1987 al 1999) la donna era stata licenziata dalla sua dirigente.
Ma la lavoratrice aveva fatto causa per mobbing, per i continui rimproveri e il clima vessatorio a cui ha detto si essere stata sottoposta per mesi.
Il giudice di primo grado e la Corte di appello di Milano avevano riconosciuto i danni condannando l'azienda al risarcimento per 9.500 euro perché «eccessivi» sia i provvedimenti disciplinari sia il licenziamento.
Secondo i giudici d'Appello era chiaro come il «clima aziendale nei confronti della signora fosse stato pesante, dato che i rimproveri orali da parte dei superiori venivano effettuati adottando toni pesanti ed in modo tale che potessero essere uditi dagli altri colleghi di lavoro».
La Cassazione ha confermato in toto la condanna ritenendo la sentenza «ampia, precisa, puntuale e del tutto logica e convincente».
Secondo i supremi giudici,«la sentenza impugnata aveva dimostrato come le sanzioni fossero illegittime e irrogate, in realtà «per ragioni strumentali ed in maniera sostanzialmente pretestuosa amplificando l'importanza attribuita a fatti di modesta rilevanza».

lunedì 23 marzo 2009

Le faccine alla P.A.

da Corriere.it

Faccia verde che ride per gioia. Faccia gialla seria per dubbi. Faccia rossa triste per rabbia. L'impiegato dell'ufficio comunale è stato gentile? Faccia verde. Maleducato? Faccia rossa. Dalle prossime settimane, i cittadini romani potranno esprimere così il loro gradimento sul servizio ottenuto all'ufficio comunale. In 86 sportelli del Comune di Roma partirà il progetto ideato dal ministero della Pubblica amministrazione «Mettiamoci la faccia».
Il ministro Renato Brunetta lo ha presentato a Roma con il sindaco della Capitale Gianni Alemanno. Fuori dagli sportelli, il cittadino troverà dei monitor su cui compaiono le faccine colorate: si sceglie la preferita solo toccando lo schermo. «Vorrei una decorazione per il coraggio e lo sprezzo del pericolo - ha scherzato il sindaco - visto che abbiamo messo a disposizione dell'iniziativa ben 86 sportelli». «Dobbiamo fare uno sforzo - ha poi aggiunto - per fare entrare in contatto le esigenze degli uffici con quelle dei cittadini. Deve essere immediatamente visibile la capacità della tecnostruttura degli uffici comunali di dare risposte adeguate ai cittadini. Per gli amministratori è meglio conoscere quello che pensa la gente da queste macchinette che dalle urne elettorali».
Si tratta di 23 uffici dell'anagrafe centrale Roma, 16 sportelli in municipio IX e 47 in municipi XII. Il progetto non riguarderà solo gli sportelli del Comune di Roma, ma anche quelli di altri comuni come l'Anagrafe di Milano, l'Enpals, l'Inps, l'Ipost, l'Aci, le Poste e le Cciaa.
«Siamo di fronte ad una piccola, grande rivoluzione culturale - ha sottolineato Brunetta -: vogliamo che la cultura della valutazione sia generalizzata. Vogliamo che da questa iniziativa parta una grande onda culturale. Non ci sarà un grande fratello centrale, ma una forma di controllo in forma sperimentale e volontaria per le pubbliche amministrazioni in senso stretto e per le public utilities». Il meccanismo delle «faccine», avverte Brunetta «non sarà un modo per criminalizzare l'impiegato dietro lo sportello» eppure i risultati delle votazioni dei «clienti» potranno essere «un criterio di premialità per i dipendenti».
Quando Brunetta deciderà di intervenire seriamente sulla P.A. invece di lanciare slogan e progetti ridicoli, l'Italia farà un passo avanti. In questo modo, invece, si mortificano migliaia di seri lavoratori.

venerdì 20 marzo 2009

sequenza contrattuale nella scuola

Sono tornato da due giorni di missione nelle scuole dove sono revisore.
Riporto un problema che ho riscontrato.
L'articolo 4 del C.C.N.L. relativo al personale del comparto scuola per il secondo biennio economico 2008\2009 sottoscritto il 23 gennaio 2009 ha determinato i nuovi parametri unitari di distribuzione del Fondo dell’Istituzione scolastica.
Nello specifico sono state diminuite le risorse a ciascun punto di erogazione del servizio. Come comportarsi considerato che le scuola hanno provveduto alla contrattazione nel novembre scorso?
Io, non avendo avuto nessuna indicazione dalla mia Amministrazione, ho cercato di usare il buon senso: ho invitato il dsga a ripresentarmi una nuova relazione tecnica finanziaria e
  • nel caso in cui l'importo da detrarre sia inferiore alla somma non contrattata (nelle mie scuole la percentuale è intorno al 3%), ho ritenuto sufficiente provvedere solo con una comunicazione in merito alle sigle sindacali;
  • nel caso la scuola abbia contrattato l'intero FIS sarà, ovviamente, necessaria una nuova contrattazione.

Se qualcuno dei miei colleghi revisori ha indicazioni diverse speriamo che me lo segnali.

Buon lavoro

martedì 17 marzo 2009

L'inchiesta che fa tremare il Mef

da MF
PRIMO PIANO
Di Stefano Sansonetti

ItaliaOggi svela i contorni della maxi-indagine della Corte dei conti.
Sotto accusa 450 consulenze dei tempi di Siniscalco, Grilli e Barca.
Dalle parti di via XX Settembre si respira una brutta aria. Lo spettro, che si chiama Corte dei conti, non ha risparmiato nessuno ed è andato a toccare quasi tutti i piani alti del superministero dell'economia.
Alla base del terremoto innescato dai magistrati contabili, secondo quanto è in grado di rivelare ItaliaOggi, c'è la bellezza di 450 consulenze elargite tra il 2002 e il 2008, per un controvalore di decine di milioni di euro. Un florilegio di incarichi esterni che, secondo la censura principale mossa dalla Corte dei conti, potevano essere svolti dalle strutture interne del ministero. Insomma, non c'era bisogno di distribuire gettoni a destra e a manca, come invece è stato fatto configurando, secondo l'accusa, un ipotesi di danno erariale.
A essere coinvolti sono quasi tutti i dipartimenti in cui si divide, o si divideva, il ministero guidato da Giulio Tremonti e Tommaso Padoa-Schioppa: il dipartimento del tesoro, la Ragioneria, il dipartimento politiche di sviluppo (fino al 2006 sotto l'egida di via XX Settembre) e il dipartimento amministrazione generale.
Per non parlare dei nomi su cui l'inchiesta è piombata addosso. Si parte da Domenico Siniscalco, ex ministro dell'economia, che sarebbe stato chiamato in causa per il periodo in cui era a capo del dipartimento del tesoro, grosso modo fino a metà 2004. Ci sarebbe Vittorio Grilli, oggi numero uno dello stesso dipartimento, ma fino al maggio 2005 Ragioniere generale dello stato.
La parte preponderante dell'inchiesta, poi, riguarderebbe un nutrito pacchetto di consulenze date dal dipartimento politiche di sviluppo, oggi passato sotto il ministero dello sviluppo economico, ma all'epoca dipendente dall'Economia.
Il suo numero uno di allora, Fabrizio Barca, oggi consigliere economico di Tremonti, non è sfuggito alla morsa dei magistrati contabili. Per tutti, a quanto è stato possibile ricostruire, sarebbe arrivato un invito a dedurre, come si chiama tecnicamente. Un atto con cui la magistratura contabile, in sostanza, li ha chiamati a fornire spiegazioni sugli incarichi assegnati. Da registrare che l'inchiesta è condotta dal viceprocuratore generale della Corte dei conti, Guido Patti, una specie di bestia nera per tutti i ministri e direttori ministeriali che hanno dato consulenze. Basta chiedere a Roberto Castelli, a cui qualche tempo fa Patti imputò un danno erariale di un milione di euro per incarichi distribuiti quando l'esponente leghista era ministro della giustizia.
Ma i nomi finiti nel calderone sarebbero molti altri. Uno di questi è Aldo Mancurti, oggi passato al ministero dello sviluppo economico, all'epoca uomo forte del dipartimento politiche di sviluppo di via XX Settembre, prima come responsabile dell'Unità di verifica e poi come direttore del servizio sviluppo territoriale. Ci sarebbe Paolo Emilio Signorini, adesso a capo del dipartimento economico di Palazzo Chigi e allora direttore del Cipe, quando il comitato faceva capo al dipartimento politiche di sviluppo. Così come comparirebbe anche Patrizia Bitetti, oggi dirottata al dipartimento sanità della regione Sicilia dall'ex viceministro dell'economia, Gianfranco Miccichè, ma all'epoca direttore del Cipe prima di Signorini. Al solo dipartimento politiche sviluppo guidato da Barca, a quanto risulta, la Corte dei conti avrebbe imputato un danno superiore ai 10 milioni di euro. A quanto si sa al momento ci sarebbero stati solo inviti a dedurre. Ma gli atti di citazione sarebbero pronti.
Via XX Settemre trema.
Sull'articolo pubblicato su MF avrei alcune osservazioni da fare:
  • che il ministero tremi è tutto da vedere, anzi......
  • nonostante sia assodato che molte consulenze fossero inutili ed avessero obiettivi diversi da quello di migliorare l'efficienza del ministero, dall'indagine alla colpevolezza ci passa un'autostrada;
  • concordo che giustamente il dipartimento più coinvolto in consulenze "particolari" sia quello delle politiche di sviluppo e coesione, dove ho potuto costatare direttamente (per 6 mesi nel 1998), la malagestione di alcuni reparti;
  • viene riportato anche il nome della dott.ssa Patrizia Munzi Bitetti della quale non posso che parlare bene essendo uno dei pochissimi direttori generali che ho conosciuto incredibilmente competenti e anche molto attenta al lato umano delle relazioni.

Comunque speriamo che finalmente qualcuno faccia chiarezza anche nei Ministeri!!

articolo completo su ItaliaOggi

lunedì 16 marzo 2009

Cartolarizzazione

Ricevo dall'Rdb e pubblico:

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

  • Il 2 ottobre 2008 la parte pubblica e le organizzazioni sindacali (esclusa le RdB/CUB MEF) siglano l'accordo sulla corresponsione delle somme in applicazione a quanto stabilito dall'art. 3, comma 165 della legge 350/2003;
  • l'amministrazione, prima della fine dell'anno, mette in pagamento le somme in questione ma, unilateralmente, modifica l'accordo non remunerando una serie di tipologie di assenze;
  • il 15 dicembre 2008, si riunisce il tavolo negoziale al fine di individuare i criteri di corresponsione delle somme della cartolarizzazione destinate alla produttività individuale, prevista dal punto 3 dell’accordo siglato il 2 ottobre 2008: nel silenzio più assoluto della quasi totalità delle OO.SS. firmatarie sulla gravissima violazione dell'intesa del 2 ottobre 2008, la parte pubblica incassa immediatamente l'accordo che individua alcune tipologie di lavoratori, in servizio presso determinati uffici, non aventi diritto alle somme derivanti dall'applicazione del comma 165 dell'art. 3 della legge 350 (UCB Salute e UCR Monopoli di Stato) e presenta una proposta di "distribuzione" imperniata prima, sulla piena discrezionalità dei dirigenti nell’individuazione della quota del 20% di personale da premiare e, poi, a conclusione della seduta, la disponibilità a pagare, questa quota di salario, purché siano soddisfatte le seguenti condizioni: CHE IL LAVORATORE NON ABBIA SUPERATO, IN TUTTO IL 2007, 10 GIORNI DI ASSENZA.
    non si conclude nulla se non un generico impegno a rivedersi a metà gennaio 2009.

RIASSUNTO DELLA PUNTATA DEL 13 MARZO 2009

  • l'amministrazione porta alcune misure e accorgimenti tecnici alla proposta già presentata nel mese di dicembre 2008: spiega che la platea dei beneficiari ammonta a circa 4.300 unità (inclusi i lavoratori del Dipartimento delle Finanze) con una media lorda, pro capite, approssimativamente di 363 euro;
  • si sviluppa la "discussione" per oltre 4 ore;
  • alcune organizzazioni sindacali esprimono il loro assenso più supino: altre chiedono l'innalzamento del tetto da 10 giorni a 15; altre ancora, una griglia graduata di 20 giorni e, infine, qualcuno presenta persino un sistema misto tra assenza/presenza unitamente alla produttività delle sedi;
  • la RdB/CUB MEF propone la distribuzione, a tutto il personale, delle somme in questione;
  • la compensazione per quei lavoratori che, grazie all'inettitudine dei dirigenti, non hanno raggiunto l'obiettivo dell'ufficio e si sono visti decurtare il salario aggiuntivo;
  • il pagamento delle somme accantonate per l'assistenza ai portatori di handicap, le assenze per infortuni sul lavoro o per causa di servizio, i permessi e distacchi sindacali, i permessi RSU;
  • la RdB/CUB MEF chiede all'amministrazione se, anche per questa quota, ha l'intenzione di applicare la circolare n. 68097 del 29 ottobre 2008 con la quale ha unilateralmente modificato l'accordo del 2 ottobre 2008;
  • il RE E' NUDO;
  • sia l'amministrazione che le organizzazioni sindacali collaborazioniste che fanno finta di non sapere e di non vedere, sono costrette ad affrontare il vero punto della questione;
  • la parte pubblica presenta un testo di intesa: 14 giorni come pregiudiziale per accedere alla remunerazione, sulla base della valutazione dei risultati degli uffici (punto 2 dell'accordo del 2 ottobre 2008) e sulla scala parametrale di cui al punto 1) dell'accordo medesimo, includendo nel calcolo delle assenze solo alcune tipologie;
  • si scatena la bagarre;
  • le organizzazioni sindacali che non vogliono ne vedere ne sentire, a questo punto, gridano allo "scandalo";
  • la parte pubblica e le organizzazioni sindacali compiacenti arrancano tentando equilibrismi impossibili; si cerca di salvare il salvabile, tutti concordi nell'assolvere il proprio compito: escludere dal pagamento quanti più lavoratori possibile e acquistare credibilità verso il nuovo padrone delle ferriere.

Sinceramente non ci ho capito molto!!

domenica 15 marzo 2009

Lincenziamento in caso di concussione

da IlSole24ore.com
È legittimo il licenziamento in tronco di un dipendente comunale condannato in sede penale per concussione.
A nulla vale invocare il principio di autonomia tra processo penale e processo civile per contestare la legittimità del provvedimento. Sono questi gli importanti principi fissati dalla sezione Lavoro della Suprema corte di cassazione con la sentenza n. 5581 del 21 gennaio 2009, depositata il 6 marzo 2009.
I giudici di Piazza Cavour hanno rilevato, altresì, che "in tema di impiego pubblico la condanna penale comporta di per sé il venir meno della fiducia, che presiede al rapporto di lavoro e tanto è sufficiente per confermare la legittimità del recesso". L'invocato canone di autonomia tra il processo penale e quello civile non rileva, poi, in quanto "la motivazione del recesso fa leva non solo sul fatto storico che sia stata irrogata al lavoratore stesso una condanna penale, ma anche sulla nuova valutazione del fatto oggetto di accertamento, anche in sede disciplinare".Questi in sintesi i motivi del rigetto del ricorso e della condanna del ricorrente a rifondere le spese del giudizio.

sabato 14 marzo 2009

Tremonti in ritardo alla foto del G20

Cosa doveva fare di così importante?

venerdì 13 marzo 2009

Auto blu

Dal corriere.it


Più di quaranta auto blu in coda davanti alla sede del Coni di Roma per ritirare i biglietti della partita Roma-Arsenal. Ed erano tutte in servizio. Sirene, lampeggianti, palette esposte dagli autisti, contrassegni «Servizio di Stato», «Camera dei Deputati», «Senato della Repubblica», «Palazzo Chigi Presidenza del Consiglio dei Ministri». Un filmato delle «Iene Show» in onda su Italia 1, le ha riprese tutte.
«Le Iene» si rivolgono al ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta: «Sta cercando di combattere gli sprechi nella PA, uno dei più emblematici è l'abuso delle auto blu, ovvero macchine pagate con soldi pubblici e che dovrebbero servire a soddisfare interessi statali». Non è sempre così, secondo «Le Iene», che hanno voluto verificare di persona e la sera dell'11 marzo si sono appostate davanti alla sede romana del Coni, a due passi dallo Stadio Olimpico. «Ecco che arriva la prima auto blu con tanto di sirena - raccontano "Le Iene" -, l'autista torna con una busta in mano, ma è muto come un pesce».
A poco a poco arrivano auto blu di tutti i tipi, italiane, straniere, con lampeggiante o paletta. Tutti acqua in bocca, ma i contrassegni sulle auto tradiscono gli autisti. Qualcuno poi si sbottona davanti alla finta giornalista che fa domande e alla fine qualche autista fa anche nome e cognome del fortunato che riceverà i biglietti della partita, come ad esempio il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e il sottosegretario del Lavoro Pasquale Viespoli.
Le «Iene», fanno sapere in una nota di essere «a disposizione nel caso il ministro Brunetta volesse intervenire contro questi sprechi operati dai suoi colleghi».

giovedì 12 marzo 2009

"baroni" delle università e i concorsi decisi a tavolino

articolo di Davide Carlucci su Chiarelettere blog

Segnaliamo intanto un colpo di scena, la sentenza d’Appello del Tribunale di Firenze nei confronti di Walter Leszl e Ferdinanda Caizzi, docenti - il primo a Firenze, la seconda alla Statale di Milano - di Storia della filosofia antica.
I due professori erano sotto processo con l’accusa di aver truccato un concorso da associato bandito nella loro materia dall’Università di Siena, correva l’anno 2001.
A rivelare la combine fu una email, inviata dallo stesso Leszl a una collega inglese, nella quale anticipava i nomi dei vincitori spiegando chi fossero i loro sponsor.
Quel messaggio, sfortunatamente per i designati e per i loro protettori, finì nella posta elettronica della candidata esclusa, che la conservò e la fece leggere ai magistrati.
In primo grado Leszl e Caizzi sono stati assolti. In secondo grado, condannati.
Avrebbero deciso a tavolino gli esiti del concorso prima che si svolgesse.
La sentenza afferma che l'accordo sottobanco ha leso "il principio di imparzialità nell'agire della pubblica amministrazione stabilito dall'articolo 97 della Costituzione della Repubblica".
Il giudice bacchetta i commissari Leszl e Caizzi: "Cattedratici di prima fascia e, per di più, illustri per doti di cultura e per anzianità di onorato servizio, erano nelle condizioni per opporsi, senza subire danni, al malcostume".
Ma l'università è più corrotta del Ministero o quest'ultimo gode di una incredibile impunità?

mercoledì 11 marzo 2009

concorso a 40 posti da dirigente RGS

Sembrerebbe che la commissione del concorso abbia iniziato a correggere gli elaborati della prova scritta nel "superbunker" di via Boncompagni.
Inoltre, si vocifera, che vari candidati abbiano presentato i titoli in modo non corretto "costringendo" la commissione a non tenerne conto per la graduatoria finale.
In bocca al lupo!!

martedì 10 marzo 2009

riunione sindacali

Ricevo dalla RDB e pubblica:

L'amministrazione ha convocato i rappresentanti nazionali delle organizzazioni sindacali giovedì 12 marzo 2009 alle ore 11.00.
Ordine del giorno:
1) definizione dei criteri per il pagamento del 10% di cui al punto 3) dell'accordo del 2 ottobre 2008 relativo all'applicazione dell'art. 3 - comma 165 - legge 350/2003;
2) FUA 2008.

Invitiamo i lavoratori a far pervenire alla nostra organizzazione sindacale propri contributi e suggerimenti.

RdB/CUB MEF
www.rdbtesoro.it
info@tesoro.rdbcub.it

0647616129/6130

lunedì 9 marzo 2009

I notai, una lobby

da IlSole24ore.com
Grazie ad un emedamento presentato da un senatore della maggioranza i candidati che hanno ottenuto alle prove scritte del concorso notarile, indetto con decreto direttore generale della giustizia civile 1° settembre 2004, 90 punti, potranno comunque partecipare agli esami orali. Fino ad oggi invece il puntegio minimo di ammissione alle prove orali era sempre stato di 105 punti.
L'emendamento, inserito nell'art. 67 del DDL 1082 "Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile", nel testo approvato dal Senato della Repubblica si applica solamente e soltanto al concorso bandito nell'anno 2004, escludendo quindi sia quelli precedenti, sia quelli successivi del 2006 e del 2008.
Ne avevamo veramente bisogno!

Il contrasto dell'evasione? Sintetico

Articolo di Silvia Giannini e Maria Cecilia Guerra pubblicato su lavoce.info il 25 febbraio 2009.

Smantellati in nome della semplificazione gli strumenti che potevano permettere di ottenere, per via telematica, informazioni utili per il contrasto all'evasione, soprattutto di lavoratori autonomi e Pmi, e nella ricerca dei grandi evasori si procede in modo selettivo. La strategia del governo rende esplicito un patto di non belligeranza nei confronti dei piccoli e medi contribuenti. Però permette di quantificare aleatori aumenti di gettito. Intanto, diminuiscono le entrate dell'Iva. Anche per la consapevolezza che l'evasione è un'attività sempre meno rischiosa.