giovedì 29 gennaio 2015

Programma Annuale 2015 per le scuole

Il MIUR invia la nota 18313 del 16 dicembre 2014 contenente le istruzioni per la predisposizione del Programma Annuale per l’esercizio finanziario 2015. 

Nella nota vengono sostanzialmente confermate le modalità di attribuzione delle risorse degli anni precedenti, determinate sulla base dei parametri dimensionali e di struttura previsti dal DM 21/2007. 

Staff, stipendi e uno stuolo di collaboratori. Ecco l’unica traccia lasciata dall’ex ministro Lanzetta

Articolo di Stefano Sansonetti pubblicato su LaNotiziaGiornale.it

Un anno praticamente impalpabile, almeno dal punto di vista dell’immagine e delle misure prese dal suo ministero. 
Difficile, anche all’interno dello stesso governo, trovare qualcuno in grado di mettere a fuoco le tracce lasciate da Maria Carmela Lanzetta (Pd), ex ministro per gli affari regionali dimessosi due giorni fa dall’esecutivo guidato da Matteo Renzi. 
Se però la brevissima parabola della Lanzetta non ha lasciato impronte epocali dal punto di vista del governo, di sicuro ne ha lasciate sulle casse pubbliche. Sì, perché pur nella brevità dell’anno trascorso, l’ex ministro non si è fatta mancare il tradizionale stuolo di collaboratori e uomini di staff, con stipendi dall’entità non proprio trascurabile. 

mercoledì 28 gennaio 2015

Le nuove marche da bollo

Sarà ancora più difficile alterare o falsificare le marche da bollo. 
Con il provvedimento firmato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, viene, infatti, approvata la nuova grafica, a prova di truffa, per i contrassegni emessi dai tabaccai per la riscossione dell’imposta di bollo, del contributo unificato e del contributo amministrativo per il rilascio del passaporto. 

Le etichette, realizzate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, hanno la stessa forma e dimensione di quelle emesse fin ora, cambia, invece, il colore del fondo che diventa celeste al posto dell’attuale verde, per via dei nuovi inchiostri dotati di maggiori caratteristiche di sicurezza che ne ostacolano l’alterazione e la falsificazione. Le etichette con la vecchia grafica potranno essere utilizzate dai tabaccai per emettere i contrassegni fino all’esaurimento delle scorte. Il testo del provvedimento è disponibile sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate - www.agenziaentrate.gov.it - all’interno della sezione “Provvedimenti, Circolari e Risoluzioni”. 

 Fonte: Agenzia delle Entrate

mercoledì 21 gennaio 2015

Statali, più facile licenziare stretta del governo su visite fiscali e sanzioni

Articolo di Paolo Baroni pubblicato su La Stampa 

Arriva la stretta del governo su visite fiscali e sanzioni disciplinari a carico dei dipendenti pubblici: con una serie di emendamenti depositati ieri in Senato, e messi a punto dal relatore Giorgio Pagliari (Pd) d'intesa con l'esecutivo, nella legge delega sono state inserite una serie di « norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, finalizzate ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi» l'esercizio «dell'azione disciplinare». 
In particolare, ha spiegato Pagliari, «si responsabilizza in modo stringente il responsabile del procedimento affinchè lo concluda». 

Presidenza del Consiglio 
Spunta invece un richiamo alla Costituzione nell'emendamento sui poteri della presidenza del Consiglio dei ministri all'articolo 7 del ddl «all'esclusivo fine di attuare l'articolo 95» della Carta, e scompare invece la parola « rafforzamento» presente nella versione originaria della riforma e collegata al ruolo di coordinamento dell'attività del ministri da parte del premier. Più soft anche la linea sugli uffici di diretta collaborazione di ministri e sottosegretari: non si parla infatti più di loro «riduzione». 


Dipendenti pubblici, resta il reintegro

 Articolo di Antonella Baccaro pubblicato su Corriere.it

Nel pubblico impiego, in caso di licenziamento disciplinare illegittimo, «secondo me, bisogna prevedere sempre il reintegro. Anche perché c’è un rischio di spoil-system , di tipo politico, che in un’azienda (privata, ndr ) non c’è». Il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, chiarisce il proprio orientamento, in tema di licenziamenti, dopo le polemiche seguite alle assenze massicce dei vigili di Roma a Capodanno. 
E soprattutto nel giorno in cui il relatore della delega sulla Pubblica amministrazione, Giorgio Pagliari (Pd), ha presentato 15 emendamenti, tra cui quelli che dovrebbero rendere più celeri ed efficaci i procedimenti disciplinari
Nella Pubblica amministrazione, secondo il ministro, quando un licenziamento disciplinare risulta illegittimo, non si può applicare solo l’istituto dell’indennizzo, come sarà invece per i contratti privatistici che saranno stipulati con l’entrata in vigore del Jobs act, ma bisogna prevedere il reintegro del lavoratore. «Il Jobs act non si applica al pubblico impiego: è un provvedimento per il settore privato» ha chiarito Madia. 

martedì 20 gennaio 2015

La bugia dei dipendenti pubblici troppo numerosi e poco produttivi

Articolo di Guglielmo Forges Davanzati pubblicato su Micromega 

L’assenza, per malattia, di circa l’83% (per la stima del Comune) di vigili urbani a Roma la notte di Capodanno ha impresso una significativa accelerazione al ddl Madia sulla “riforma del pubblico impiego”. 
Per quanto è dato sapere, il punto principale del provvedimento riguarderà la maggiore discrezionalità assegnata alla Pubblica Amministrazione di licenziare propri dipendenti poco produttivi, e di affidare all’INPS i controlli medici per la certificazione dell’effettiva malattia dei dipendenti in caso di assenza. 
Al netto di singoli casi di comportamenti eticamente censurabili e comunque punibili, stando alla normativa vigente, occorre considerare i possibili effetti macroeconomici che tali misure verosimilmente produrranno. E occorre anche preliminarmente considerare che il c.d. decreto Brunetta già contiene tutte le misure necessarie per consentire il licenziamento di dipendenti pubblici, in un quadro normativo nel quale il regime di sanzionamento dell’assenteismo è diverso fra settore privato e settore pubblico. 

lunedì 19 gennaio 2015

I dati del ministero Dipendenti pubblici, duecento i licenziati del 2013 (metà per troppe assenze)

Sono 199 su 6.879 i procedimenti disciplinari avviati su dipendenti pubblici che hanno portato al loro licenziamento nel 2013 (6.299 quelli conclusi): in testa alla poco invidiabile classifica tra i 3,2 milioni di impiegati, segretarie, dirigenti e uscieri, figurano 64 lavoratori in ministeri e agenzie, 62 nelle scuole, 39 in Asl e ospedali, 29 in Regioni e Comuni e 5 nelle università. 

I dati sono stati diffusi dal ministero della Funzione pubblica nell'ultima indagine pubblicata sul sito. Il motivo più frequente di risoluzione del contratto da parte dello Stato è nel 45% dei casi (99 licenziamenti) l'assenza del dipendente (ingiustificata o non comunicata per tempo); in altre 78 situazioni (36%) l'aver commesso reati, seguite da 35 casi (16%) di episodi di negligenza, comportamenti non corretti e inosservanza degli ordini di servizio. 
Non mancano poi i casi di quelli che avevano il doppio lavoro (non autorizzato): sette, pari al 3%. 

venerdì 9 gennaio 2015

Split payment P.A.: si applica alle operazioni fatturate a partire da 1/1/2015

Comunicato stampa del MEF n. 7

E’ in fase di perfezionamento il decreto di attuazione delle nuove disposizioni in materia di scissione dei pagamenti (split payment) previste dall’articolo 1, comma 629, lettera b), della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015). 
La norma stabilisce che le pubbliche amministrazioni acquirenti di beni e servizi, ancorché non rivestano la qualità di soggetto passivo dell’IVA, devono versare direttamente all’erario l’imposta sul valore aggiunto che è stata addebitata loro dai fornitori. 
Nello schema di decreto di attuazione viene precisato che il meccanismo della scissione dei pagamenti si applica alle operazioni fatturate a partire dal 1° gennaio 2015, per le quali l’esigibilità dell’imposta si verifichi successivamente alla stessa data. 

giovedì 8 gennaio 2015

Pa, inversione per le «vecchie» fatture

Le disposizioni in materia di split payment si applicano alle operazioni per le quali l’Iva diventa esigibile a partire dal 1° gennaio 2015
La legge di stabilità approvata definitivamente lunedì scorso ha introdotto tale termine che, di fatto, anticipa l’applicazione della misura e ne svincola l’efficacia alla preventiva autorizzazione da parte del Consiglio Ue. Quindi, dal 1° gennaio prossimo, le cessioni di beni e prestazioni di servizi poste in essere nei confronti della pubblica amministrazione vanno gestite, tanto dal fornitore che dal destinatario, secondo le regole dello split payment

Con lo split payment la PA paga le fatture al netto dell’IVA

Split vuol dire spaccare/rompere e, nel gergo degli economisti aziendali, indica un’operazione di scissione. Il DDL di Stabilità per il 2015 introduce lo split payment, che prevede il pagamento dell’IVA direttamente all’Erario da parte dell’ente pubblico. Si tratta di un meccanismo rivoluzionario che avrà un impatto dirompente sulla normale dinamica applicativa dell’IVA, fondata sulle coordinate rivalsa-detrazione, tanto da essere subordinato al rilascio di un’apposita autorizzazione da parte del Consiglio Europeo. 
In base allo split payment, da un punto di vista finanziario, l’operazione viene “spaccata” in due e, di conseguenza, la PA: 
  • versa al suo fornitore l’importo della fattura relativa alla cessione o alla prestazione al netto dell’IVA; 
  • provvede a versare l’importo dell’IVA direttamente all’Erario con termini e modalità che verranno stabiliti da un apposito decreto.