mercoledì 31 dicembre 2008

Buon Anno


martedì 30 dicembre 2008

Ferrovie, il conto ai nostri nipoti

articolo di G.Paolucci e R.Zanotti pubblicato sulla lastampa.it del 30 dicembre 2008

Operazioni di «cosmesi contabile», costi caricati in maniera iniqua sulle generazioni future fino al 2060, una gestione finanziaria approssimativa, scelte politiche non efficienti e scelte contabili che sembrano fatte apposta per ingenerare confusione. E, da ultimo, 44 miliardi di debiti contratti dalle Ferrovie e accollati allo Stato nonostante la vecchia holding sia stata ufficialmente privatizzata almeno fin dal 1992.

Una cifra iperbolica, tanto da superare la finanziaria triennale di Tremonti, ferma a 39 miliardi. Come è stato possibile lo spiega l’ultima relazione della sezione centrale di controllo della Corte dei Conti che ha analizzato due diverse operazioni.

La prima ratificata con la legge 662, approvata il 23 dicembre del 1996 (due giorni prima di Natale). L’Erario si accollò tutti i prestiti stipulati e quelli in procinto di esserlo, alla data del 31 dicembre 1996. Risultato: 31.193.478.511 euro a carico dei cittadini.

Operazione appunto definita dai magistrati istruttori Aldo Carosi e Fabio Viola: «Cosmesi contabile al bilancio delle Fs con il fine di migliorarne indirettamente il conto economico».

La seconda è più recente: la fallimentare nascita di Ispa (Infrastrutture Spa), società costituita nel 2002 con lo scopo di finanziare l’Alta Velocità.

Ispa avrebbe contratto prestiti con banche internazionali e avrebbe prestato denaro a Rfi-Tav tramite l’emissione di proprie obbligazioni e la creazione di un patrimonio separato. I prestiti contratti da Ispa avrebbero dovuto essere restituiti grazie agli introiti ottenuti dall’Alta Velocità. Peccato - notano i giudici - che nessuno studio di fattibilità abbia mai dimostrato che la creazione di Ispa fosse più vantaggiosa nella raccolta dei prestiti. Peccato che il patrimonio separato si sia rivelato «sostanzialmente inconsistente in quanto basato su ricavi futuri stimati approssimativamente». E peccato soprattutto che Ispa, nata per non far ricadere sul bilancio statale i costi dell’Alta Velocità, avesse su quel debito la garanzia dello Stato.

Eurostat, in virtù di quella garanzia, ha imposto di far rientrare i debiti di Ispa nel bilancio dello Stato. A quel punto (nel 2005) la società è stata sciolta e incorporata nella Cassa Depositi e Prestiti. I debiti contratti sono finiti di nuovo nel calderone dell’Erario statale: altri 12.950.000.000 di euro scaricati sul pubblico.

E dire che il presidente di Ispa, l’ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio, nel 2003 aveva dichiarato al Senato che la società non avrebbe mai pesato sul debito pubblico.

La realtà dei fatti ha dimostrato il contrario.

C’è anche dell’altro, nell’analisi dei magistrati contabili. Ad esempio, quei «ricavi futuri stimati approssimativamente», finivano comunque per essere pagati dalle casse dello Stato. «Gravanti direttamente o indirettamente su risorse pubbliche - è scritto nella relazione - sfruttamento delle tratte da parte di gestori, in prevalenza pubblici, di trasporti ferroviari, integrazioni a piè di lista caricate direttamente dalla legge sull’Erario».

Poi, il capitolo della gestione finanziaria. Scrive ancora la Corte dei Conti: «Complesse clausole finanziarie penalizzano spesso la parte pubblica, la quale, anche a causa dell’insufficienza di un’azione conoscitiva di supporto, tende ad eseguire pedissequamente gli articolati contrattuali, senza valutare l’opportunità di azionare opzioni in essi contenute».

Come dire: i funzionari si sono limitati a pagare le rate dei prestiti senza controllare se ci fosse un modo per pagare meno.

Un esempio? I famigerati derivati.

La Corte calcola che quelli sui prestiti Ispa sono costati allo Stato, complessivamente, 126 milioni di euro in tre anni e chiede delucidazioni al Ministero.

Risposta: sì, ma il prossimo anno, forse, ne incassiamo 15.

Peccato, notano i giudici, che le previsioni precedenti si siano rivelate sballate. Ancora: perché i contratti su due prestiti, simili per caratteristiche e ammontare, sottoscritti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro con Depfa e Morgan Stanley, hanno tassi tanto diversi, rispettivamente del 4,8% e del 5,48%? «La circostanza lascia perplessi», scrivono laconicamente i magistrati contabili, che tirano in ballo le responsabilità dei manager pubblici mai stati fatti oggetto di indagine interna e mai stati chiamati a rendere conto delle loro azioni. «Vicenda emblematica e fortemente rappresentativa», conclude la Corte. Lo terranno presente i nostri nipoti.

La relazione della Corte dei Conti è arrivata sulla mia scrivania pochi giorni prima delle ferie e finalmente qualche giornale ha pubblicato lo scandalo delle FFSS (ovviamente io non potevo per segreto d'ufficio).
Tra le righe dell'articolo c'è anche un altro problema serio ce dei derivati: nessuno conosce o relaziona sull'attività della gestione dei derivati del MEF!!




Buona Anno a tutti

martedì 23 dicembre 2008

Auguri



Arrivederci al 2009

lunedì 22 dicembre 2008

l'ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro comparto scuola

E' stato firmato l'ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto scuola per il secondo biennio economico 2008\2009.
Evidenzio per noi revisori l'articolo 4 dove vengono stabiliti i parametri per la distribuzione del Fondo dell’Istituzione scolastica:
1. Le risorse del Fondo d'Istituto (articolo 84 del CCNL) sono quantificate, a decorrere dall’1.1.2009, in 1.161,92 milioni di euro.
2. A decorrere dall’1.1.2009, i valori unitari annui al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, sono di seguito rideterminati:
• € 4.056,00 euro per ciascun punto di erogazione del servizio;
• € 802,00 euro per ciascun addetto individuato dai decreti interministeriali quale organico di diritto del personale docente ed educativo e del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario;
• € 857,00 euro ulteriori rispetto alla quota del precedente alinea per ciascun addetto individuato dal decreto interministeriale, quale organico di diritto del personale docente degli istituti secondari di secondo grado.
3. I valori di cui al comma 2 si applicano ai parametri individuati annualmente dal Ministero della Istruzione, dell’Università e della Ricerca nella pubblicazione della Direzione generale per gli studi e la programmazione e per i Sistemi informativi "Sedi, Alunni, Classi, Dotazioni organiche del Personale della Scuola statale – Situazione dell’organico di diritto".
4. In sede dei successivi rinnovi contrattuali sarà verificata l’esatta consistenza della variazione dei punti di erogazione del servizio e dell’organico di personale al fine di recuperare, mediante l’innalzamento dei valori unitari di cui al comma 2, le eventuali economie derivanti dalla contrazione dei parametri di cui al comma 3.

venerdì 19 dicembre 2008

giovedì 18 dicembre 2008

Perla di filosofia

Un mio collega ha finito ora una verifica presso un dipartimento e mi ha raccontato che, dopo aver evidenziato le varie problematiche e alcune criticità, il dirigente responsabile prendendolo da parte gli ha detto:
"ti parlo come a un figlio. Non puoi vedere le cose solo bianche o nere, ci sono anche quelle grigie. Quindi ti devi comportare di conseguenza se vuoi fare carriera!"
Sono vicino al collega che rimarrà sempre un funzionario ma almeno vede le cose a colori!!

Comunicato RDB

Ricevo il comunicato sindacale della RDB del MEF e pubblico

Tutto si può dire, meno che la nostra amministrazione non sia capace si sorprenderci ogni qualvolta si presenta al tavolo negoziale (e non solo).
Nella riunione che si è tenuta il 15 dicembre 2008, indetta per individuare i criteri di corresponsione delle somme della cartolarizzazione destinate alla produttività individuale, prevista dal punto 3 dell’accordo siglato il 2 ottobre 2008 (non sottoscritto solo dalle RdB/CUB MEF), l’amministrazione si è esibita in uno spettacolo, stavolta, non solo senza vergogna ma, anche, senza una linea di condotta minimamente credibile.
Ad inizio riunione, la parte pubblica ha sottoposto alle organizzazioni sindacali un testo di accordo che individua alcune tipologie di lavoratori, in servizio presso determinati uffici, non aventi diritto alle somme derivanti dall'applicazione del comma 165 dell'art. 3 della legge 350 (UCB Salute e UCR Monopoli di Stato).La necessità di siglare un accordo specifico su una materia normata e, pertanto, non soggetta a negoziazione, denota un comportamento astuto dell’amministrazione che, per tutelarsi, cerca la solita complicità concertativa prontamente ottenuta, questa volta, con la firma di CGIL, CISL, UNSA, ASSOMED e INTESA.
Evasa la prima pratica con la sua "messa agli atti", si è entrati nel merito dell’ordine del giorno, con la discussione della famigerata
proposta di remunerazione della produttività individuale, consegnata alle organizzazioni sindacali qualche giorno fa.
L’obiettivo della proposta è semplicissimo: piena discrezionalità dei dirigenti nell’individuazione della quota del 20% di personale da premiare.
Non è altrettanto semplice, invece, la struttura della proposta, caratterizzata da alchimie aritmetiche e modalità indicative di prestazioni sostanzialmente vuote e, praticamente, inapplicabili.
Dopo il solito, ripetuto ed estenuante giro di tavolo, l’amministrazione si è ritirata in "camera di consiglio" per escogitare una nuova proposta.Al rientro, è arrivato il colpo di scena.
La parte pubblica ha ritirato il precedente progetto di "
valutazione della prestazione e delle competenze organizzative", dichiarandosi disponibile a pagare, questa quota di salario, purché siano soddisfatte le seguenti condizioni: CHE IL LAVORATORE NON ABBIA SUPERATO, IN TUTTO IL 2007, 10 GIORNI DI ASSENZA (considerando presenze solo le ferie e le festività soppresse) e che ci sia il contemporaneo avvio, con le parti sociali, delle procedure per l'individuazione di criteri rigidi di produttività individuale, a partire dal 2009, da applicare su tutte le ripartizioni di fondi di salario accessorio.
Quindi, dall'intenzione di "rilevare i risultati migliori, riconoscerli e premiarli", "favorire un processo di comunicazione tra il capo e i collaboratori sulle aspettative e sugli obiettivi dell'ufficio nonché sulle aree di miglioramento individuali", certamente frutto di giorni di faticoso lavoro e di rapporti metafisici interdipartimentali, in dieci minuti, l'amministrazione è approdata all'art. 71 della legge 133/08, i famosi 10 GIORNI DI BRUNETTA !
In breve, l'intento è sempre lo stesso, comunque lo si tenti di camuffare: escludere dal pagamento quanti più lavoratori possibile.

Tralasciamo, per sintesi, il resoconto della discussione sviluppatasi, limitandoci a riferire che non si è concluso nulla se non un generico impegno a rivedersi a metà gennaio 2009.
In questo quadro desolante, la nostra delegazione è stata l’unica a parlare di lavoratori, bisogni sociali, crisi economica e salario.
Ed è stata anche l'unica organizzazione sindacale a formulare una proposta concreta e di immediata applicazione: la distribuzione, a tutto il personale, delle somme in questione; la compensazione per quei lavoratori che, grazie all'inettitudine dei dirigenti, non hanno raggiunto l'obiettivo dell'ufficio e si sono visti decurtare il salario aggiuntivo; il pagamento delle somme accantonate per l'assistenza ai portatori di handicap, le assenze per infortuni sul lavoro o per causa di servizio, i permessi e distacchi sindacali, i permessi RSU.
Insomma, più potere d'acquisto per il rilancio dei consumi.

La RdB/CUB MEF ha anche denunciato pesantemente le ipotesi classiste dell’amministrazione che, coscientemente o incoscientemente (poco importa), non ha neppure valutato l'impatto economico delle proposte presentate: infatti, se nella prima ipotesi avrebbe distribuito, dopo la sottoposizione "dell'impiegato" al giudizio discrezionale del "capo", quote di salario di tutti i lavoratori ad un paio di migliaia di colleghi, nella seconda ipotesi, i fortunati vincitori del bingo, si sarebbero ridotti al massimo a qualche centinaio, con una "vagonata" di soldi.
C’è da aggiungere, infine, che questa amministrazione non ha neppure adempiuto a quanto richiesto dalla nostra organizzazione sindacale, in merito alla consegna di una relazione tecnica relativa ai pagamenti effettuati e alle somme accantonate.
Potrei anche concordare con le critiche del sindacato ma ormai dobbiamo essere coscienti che la Pubblica Amministrazione ha la necessità di un sistema di valutazione del personale serio e meritocratico. L'urgenza della riforma deriva anche dall'esperienza delle procedure di riqualificazione e dei concorsi che hanno ampiamente fallito. La rassegnazione che serpeggia tra i colleghi ormai è grave ed un sindacato serio dovrebbe, oltre che criticare, avanzare delle proposte alternative ma con l'obiettivo di premiare la meritocrazia.
Il Governo e l'Amministrazione hanno proposto un sistema di valutazione non corretto? Critichiamolo ma contestualmente facciamo la nostra proposta perché siamo stanchi di essere tutti uguali e ugualmente detestati dall'opinione pubblica (come dargli torto?).

mercoledì 17 dicembre 2008

Romeo (il miglior gestore del Colosseo)!!


Nel nostro Ministero Alfredo Romeo non è sconosciuto: chi non ha sentito parlare almeno per una volta di "Romeo" o Global Service?

Questi giorni l'imprenditore napoletano è sulle prime pagine di tutti i giornali per alcuni lievi casi di corruzione a Napoli.

Da Il Sole 24 ore si può leggere che dal '99 ha in concessione la gestione dell'immenso (2,1 miliardi di euro) patrimonio pubblico immobiliare della città partenopea.

Su quei 2,1 miliardi di valore di case e uffici, la Romeo gestioni ha riscosso somme per soli 25 milioni nell'ultimo decennio, a un ritmo medio di poco più di due milioni l'anno. Un'inezia, tanto più che si tratta dell'incasso lordo: dei 25 milioni nelle casse del Comune ne sono entrati solo 13, visto che 12 milioni sono finiti direttamente alla Romeo come recupero spese.

La Corte dei conti rileva che per il 2001 e il 2002 la redditività del patrimonio pubblico è stata addirittura negativa per 18 milioni di euro. Gestione fallimentare, quindi.

Ma cosa ha di speciale Alfredo Romeo per meritare tanta considerazione? Di fatto è ormai un monopolista di questo genere di attività.

Gestisce patrimoni pubblici oltre che a Napoli, a Milano e Roma. Ha gli appalti per il ministero dell'Economia, l'Inps, il Demanio, la Consip.

Una vera potenza che ha il suo centro soprattutto in quel di Roma. Lì Romeo ha (o meglio aveva) il suo gioiello della Corona. La gestione della rete stradale dell'intero Comune di Roma (ecco perché quando piove la capitale diventa piena di buche!).

Ebbene quell'appalto è stato vinto (sotto le giunte di centrosinistra) per un importo elevato: 64 milioni di euro l'anno per la durata di 9 anni (80mila euro a chilometro ogni anno). Basta fare un confronto per capire le differenze con le altre città dove la gestione stradale è appaltata a privati. A Bologna il costo è di soli 4,2 milioni l'anno per 770 chilometri di strade, solo 30 in meno delle arterie capitoline. La provincia di Firenze paga 3,7 milioni l'anno per la metà delle strade di Roma. Un'anomalia profonda che ha indotto lo scorso 5 novembre il sindaco Alemanno a disdettare il maxi-appalto. Ma lavorare con il pubblico paga.

I bilanci della Romeo Gestioni traboccano di profitti. Solo negli ultimi 3 anni la società ha sfornato utili per oltre 75 milioni, al ritmo di 25 milioni l'anno, su un fatturato di poco più di 130 milioni. Ogni 100 euro di attivo ne rende oltre 20 sotto forma di utili. Una gallina dalle uova d'oro. A scapito di chi?


E nel nostro Ministero? Ma sicuramente da noi le cose si sono fatte tutte a regola d'arte. Vero sig. Ministro?


leggi anche




lunedì 15 dicembre 2008

Speriamo che non nevichi

Mi preparo a partire per Torino dove mi aspetta una giornatina niente male.
Partenza da stazione Ostiense alle 6.20 circa per Fiumicino, Air One alle 7,30 (si studiano le carte) e a scuola per le 9.30 (neve permettendo).
In veloce sequenza: consuntivo scuola incorporata; insediamento nuova scuola, contratto integrativo e programma annuale. Tutto questo senza la collega dell'Istruzione.
Ricorsa a Caselle per l'aereo delle 18.40, treno per l'Ostiense (boh non mi ricordo l'orario) e a casa ad addormentare i bimbi. Tutto questo senza intoppi altrimenti salta tutto!!!
NB: l'ultima volta per il nubifragio su Roma il mio aereo ha registrato due ore di ritardo facendomi perdere lo stupendo 3-1 della mia squadra al Chelsea!
A mercoledì!!

venerdì 12 dicembre 2008

Tutto mi sarei aspettato..........

Da: Segreteria Baffi I
Inviato: venerdì 12 dicembre 2008 16.30

A:

Oggetto: Stato di calamità naturale

In considerazione dello stato di emergenza determinato dalle critiche condizioni meteorologiche che interessano in queste ore la città di Roma ed in previsione della piena del fiume Tevere, si prega di voler permettere l’uscita del personale dalle sedi di lavoro per poter consentire l’agevole rientro a casa. In questo senso sono le indicazioni fornite dal Sindaco a seguito dell’incontro con i vertici della Protezione civile.

Giuseppina Baffi
Capo del IV Dipartimento

giovedì 11 dicembre 2008

Il ministro Brunetta pronto a rivedere le attuali modalità delle visite fiscali

dal Corriere.it

Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta starebbe studiando «nuove modalità» sui controlli fiscali per i giorni di malattia dei dipendenti pubblici e sarebbe «pronto a rivedere» lo svolgimento attuale in funzione delle critiche espresse da alcuni sindacati. Lo ha detto il segretario della Uil Scuola Massimo Di Menna, a conclusione dell’incontro a palazzo Chigi con il governo cui ha partecipato anche Brunetta.

Un semestre per capire la sua evidente idiozia, non male per essere un socialista di Forza Italia (ci si è definito lui)

Come si determina il fondo di istituto per le scuole

SEQUENZE CONTRATTUALI PREVISTE DALL’ART. 85, comma 3, E DALL’ART. 90, commi 1, 2, 3 e 5 DEL CCNL SCUOLA SOTTOSCRITTO IL 29.11.2007
Art. 1
Nuovi criteri di ripartizione delle risorse per il finanziamento del Fondo dell’istituzione scolastica
1. L’art. 85 del CCNL Scuola sottoscritto il 29.11. 2007 è sostituito dal seguente:
“1. A decorrere dal 31.12.2007, l’importo complessivo delle risorse del fondo dell’istituzione scolastica di cui all’art. 84 del presente CCNL, sono ripartite, annualmente, tra le singole istituzioni scolastiche ed educative, in relazione ai seguenti criteri:
15 % in funzione del numero delle sedi di erogazione del servizio;
68 % in funzione del numero degli addetti individuati dai decreti interministeriali quale organico di diritto di tutto il personale docente ed educativo e del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario;
17 % in funzione del numero degli addetti individuati dal decreto interministeriale quale organico di diritto del personale docente degli istituti secondari di secondo grado.2.

In coerenza con i criteri definiti dal comma precedente, il riparto delle risorse complessive di cui all’art. 84 del presente CCNL, disponibili dal 31 dicembre 2007, è effettuato sulla base dei valori unitari annui, al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, e dei parametri per anno scolastico di riferimento, di seguito indicati:

  • € 4.157,00 Euro per ciascun punto di erogazione del servizio;
  • € 802,00 per ciascun addetto individuato dai decreti interministeriali quale organico di diritto del personale docente ed educativo e del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario;
  • € 857,00 ulteriori rispetto alla quota del precedente alinea per ciascun addetto individuato dal decreto interministeriale, quale organico di diritto del personale docente degli istituti secondari di secondo grado.
3. I valori unitari indicati al comma 2 saranno oggetto di aggiornamento nel successivo biennio contrattuale, al fine di renderli compatibili con le future risorse contrattuali, nonché con le variazioni delle sedi di erogazioni del servizio e dell’organico di diritto. Nella stessa sede sarà quantificata, ai sensi degli artt. 56 c. 3, 82 c. 4 e 83 c. 3 del presente CCNL, la decurtazione annuale complessiva a carico del fondo dell’istituzione scolastica, occorrente per la copertura dei maggiori oneri derivanti dall’inclusione, nella base di calcolo del TFR, degli elementi retributivi di cui ai predetti articoli”.

mercoledì 10 dicembre 2008

la distribuzione del FUA 2008

Ho ricevuto un accordo siglato all'interno di un U.C.B. per la distribuzione del Fondo Unico di Amministrazione 2008 che stabilisce che
le risorse che verranno assegnate saranno attribuite come segue:
1. per il 15% in relazione alle presenze risultanti dal sistema di rilevazione, secondo i criteri adottati per la corresponsione dell’Indennità di Amministrazione, per il periodo 01/05/2008-19/11/2008;
2. per l’85% in relazione alla progettualità, secondo la seguente ulteriore ripartizione :
a. 90% per la realizzazione complessiva di due progetti alternativi;
b. 10% presenze effettive per il periodo 20/11/2008-31/12/2008 risultanti dal sistema di rilevazione.
Già sottoscrivere un accordo che prevede la distribuzione dell'85% per due progetti da svolgere nel periodo di un mese (ferie comprese) mi lascia perplesso, in più la maggior parte del fondo non è ancorato a nulla ma solo al fatto di respirare. Il fondo comincia a trasformarsi, di fatto, in 14^, in aperto contrasto al comma 3 dell'articolo 31 del CCNL del comparto ministeri del 16 febbraio 1999, il quale stabiliva che l’erogazione degli incentivi da attribuire a livello di contrattazione integrativa per la realizzazione degli obiettivi e programmi di incremento della produttività è attuata dopo la necessaria verifica del raggiungimento dei risultati secondo le vigenti disposizioni.
Non ho nulla da obiettare sulla costituzione della quattordicesima per i dipendenti dei ministeri ma è possibile che in questo Paese ogni volta che si fa una norma o un accordo nella realtà si fa altro?
Inoltre, ci troviamo nella situazione bizzarra che se mi dovessi ammalare (faccio gli scongiuri) mi verrebbe tolta una quota dallo stipendio base mentre rimarrebbe invariato l'accessorio. Uao!!
Infine, per i nostri sindacalisti avrei una proposta: calcoliamo la quota del FUA in modo inversamente proporzionale alla presenza così il dipendente che viene tutti i giorni in ufficio verrà giustamente penalizzato a favore di quello che sta a casa, in fondo è come se pagasse l'affitto della sua postazione di lavoro.

martedì 9 dicembre 2008

Indicazioni per la predisposizione del programma annuale delle istituzioni scolastiche per l’anno 2009

Nota n. 3338 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio -Ufficio I

Roma, 25 novembre 2008

Oggetto: Programma annuale delle istituzioni scolastiche per l’anno 2009


Al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di procedere alla predisposizione del Programma annuale per il 2009, con riferimento alle assegnazioni finanziarie che, ad oggi, possono essere disposte dal questo Ministero, si forniscono indicazioni utili per la redazione del predetto documento contabile.
  • L’importo relativo al fondo d’istituto va determinato sulla base dei parametri stabiliti dalla vigente normativa contrattuale. Va fatto riferimento, pertanto, al CCNL sottoscritto il 29 novembre 2007, alle successive sequenze contrattuali dell’8 aprile e del 25 luglio 2008, nonché alla nota di questa Direzione generale n. 1727 del 24 settembre 2008.
  • L’importo concernente i progetti per le aree a rischio, a forte processo migratorio e contro l’emarginazione scolastica va previsto sulla base delle risultanze della specifica contrattazione decentrata regionale.
  • L’assegnazione per gli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore vanno computate in ragione di euro 5.000,00 per ciascuna classe terminale di scuola secondaria di secondo grado.
  • Le esigenze finanziarie per le indennità per gli esami di idoneità per l’abilitazione all’esercizio della libera professione vanno determinate – da parte delle scuole interessate- sulla base del numero e della composizione delle commissioni di esame che si prevede di attivare.
  • Le risorse finanziarie relative alle supplenze brevi e saltuarie dovranno essere determinate, in sede di previsione, quale assegnazione base, utilizzando i seguenti parametri: euro 450,00 per ciascun docente in organico di fatto presso le scuole primarie e dell’infanzia; euro 140,00 per ciascun docente, in organico di fatto, presso le scuole secondarie; euro 45,00 per ciascuna unità di personale ATA, in organico di fatto, presso le scuole di ogni ordine e grado. A seguito di apposito monitoraggio, si provvederà alla eventuale integrazione dell’assegnazione base, come sopra determinata, in relazione al fabbisogno accertato e comunque entro il limite massimo del 50% della somma corrispondente all’assegnazione base. Si fa presente che l’organico di fatto da prendere a riferimento per il citato calcolo deve essere quello comunicato dalle scuole al sistema informativo di questo Ministero entro il 17 ottobre 2008. Si richiama, inoltre, alla responsabile attenzione delle istituzioni scolastiche la esigenza di contenere il conferimento delle supplenze per quanto possibile e nel rispetto, ovviamente, dell’ordinato svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie di ciascuna tipologia e di ciascun indirizzo di scuola.
  • Le somme necessarie per gli oneri derivanti dai contratti di fornitura del servizio di pulizia e altre attività ausiliarie, di cui alla Direttiva ministeriale n. 68 del 28 luglio 2005 (cosiddetti “appalti storici”), dovranno essere quantificati sulla base degli impegni contrattualmente assunti per l’anno 2009.

Circa gli oneri derivanti dai contratti di fornitura del servizio di pulizia svolto dal personale ex LSU stabilizzato, nonché dal pagamento dei compensi al personale ex LSU con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, di cui alla Direttiva ministeriale n. 92 del 23 dicembre 2005, si fa presente che la legge n. 266 del 23 dicembre 2005 (legge finanziaria 2006) ha autorizzato, all’art. 1, c. 245, la relativa spesa limitatamente al triennio 2006-2007-2008. Il rinnovo della autorizzazione di spesa per gli anni successivi al 2008 è stato già formalmente richiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Conseguentemente, dette somme dovranno formare oggetto di apposita variazione di bilancio all’atto della conferma dell’autorizzazione di spesa, che sarà prontamente comunicata alle scuole interessate.

Il contributo relativo alla fruizione della mensa da parte del personale docente e non docente sarà determinato da questa Direzione generale a seguito di apposita rilevazione. Si ricorda che la quota unitaria di detto contributo è in funzione del numero dei pasti erogati e delle complessive disponibilità finanziarie.

Infine, relativamente alle assegnazioni per le spese di funzionamento, tenuto conto delle riduzioni degli stanziamenti di bilancio per tali voci di spesa per l’anno 2009, si fa riserva di comunicare gli importi che potranno essere assegnati dopo la definitiva approvazione del bilancio dello Stato.

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Maria Domenica Testa

Cartolarizzazione

I colleghi dell'Ufficio centrale di Bilancio stanno validando i titoli per il pagamento della cosiddetta cartolarizzazione.
Finalmente, dopo una quantità di errori materiali e non da far vergognare un pubblica amministrazione efficiente (siamo anche certi che nessuno sarà sanzionato!) dovremmo ricevere, entro la prossima settimana i tanto sospirati soldi.
Mi raccomando di seguire il consiglio del nostro Premier: spendiamoli con ottimismo.

venerdì 5 dicembre 2008

La prova scritta

Dopo un giorno di pausa ritorno a scrivere della prova scritta del concorso a 40 posti da dirigente per il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.
I candidati che si sono presentati sono stati 350 di cui 25 si sono ritirati e 5 sono stati espulsi perchè copiavano. Quindi rimaniamo in 320 per 40 posti con un rapporto di 1/8.
Prima della prova ci è stato un controllo sommario e troppo superficiale della documentazione che si poteva consultare ma devo ammettere che nella mia zona non ci è stato nessun tipo di consultazione e anzi la presenza dei militari della Guardia di Finanza è stata efficiente. Sul forum "mininterno.net" ho letto di fatti sospetti ma direi che sono la norma in un concorso pubblico ma l'importante non è esagerare.
Ho invece delle perplessità sulle tracce in quanto prevalentemente relative al bilancio dello Stato mentre sono state ignorate le altre 10 materie permettendo ai candidati con una preparazione settoriale di poter passare (voluto?).
Non ho voglia di polemizzare e di fare dietrologie, anche perché, dopo il concorso farsa a titoli e orali di qualche mese fa, le parole sono superflue ma vorrei terminare il post elogiando un collega, Cesare, che incontro solo ai concorsi (quello da B3 nei primi anni 1990, da C2 nel 2001 e adesso da quello da dirigente): non ho mai visto in questi 15 anni di lavoro una persona che si meriti di diventare dirigente quanto lui.
In bocca al lupo Cesare.

mercoledì 3 dicembre 2008

E' finita

Uao! ho finalmente finito, alle ore 17.45 ho consegnato il mio elaborato. Il tutto è iniziato alle 8.30 di questa mattina. Le tracce sono state lette alle 10.45:

1. bilancio pubblico e disavanzo. I metodi di finanziamento del disavanzo pubblico.
2. Il candidato dopo la definizione di risparmio pubblico indichi i casi, i limiti e le condizioni in cui è previsto l'utilizzo del risparmio pubblico come copertura finanziaria.
3. I riferimenti costituzionali del diritto del bilancio dello Stato.
4. Redigere una nota tecnica di un provvedimento che preveda una nuova spesa e rispondere audun rilievo della commissione bilancio della Camera.

Per ora non aggiungo commenti perchè sono leggermente stanco. A presto

martedì 2 dicembre 2008

SOSPESO
PER
CONCORSO
-
-
-
NB: a giovedì prossimo ^__^

indennita' per la cosiddetta vacanza contrattuale

Finalmente arriva la questua da parte del Governo. L'articolo 33 del decreto legge 29 novembre 2008 , n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, ha previsto la nostra indennita' per la cosiddetta vacanza contrattuale.
Vi riporto l'articolo completo:
1. Per il personale delle amministrazioni dello Stato, ivi incluso quello in regime di diritto pubblico destinatario di procedure negoziali, e' disposta l'erogazione con lo stipendio del mese di dicembre, in unica soluzione, dell'indennita' di vacanza contrattuale riferita al primo anno del biennio economico 2008-09 ove non corrisposta durante l'anno 2008.
2. Le somme erogate sulla base di quanto disposto dal comma 1costituiscono anticipazione dei benefici complessivi del biennio2008-09 da definire, in sede contrattuale o altro corrispondente strumento, a seguito dell'approvazione del disegno di legge finanziaria per l'anno 2009.
3. Agli oneri derivanti dall'applicazione del comma 1, quantificati per l'anno 2008 in 257 milioni di euro comprensivi degli oneri contributivi e dell'IRAP di cui al decreto legislativo 15 dicembre1997, n. 446, si provvede a valere sulle risorse di cui all'articolo3, commi 143, 144 e 145, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
4. Le amministrazioni pubbliche non statali possono provvedere, con oneri a carico dei rispettivi bilanci, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 3, comma 146, della legge 24 dicembre 2007, n. 244,all'erogazione dell'importo di cui al comma 1 al proprio personale. 5. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano al personale in regime di diritto pubblico di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il cui trattamento economico e' direttamente disciplinato da disposizioni di legge.
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Siamo ottimisti!!

Ecco perchè mi piace Giulio

Da http://www.dagospia.com/

SKY, ENI, ENEL: COME LA TENAGLIA DI MAO TREMONTI HA ROVINATO IL NATALE DI BERLUSCONI
Diceva Seneca che nulla è più inutile del prevedere, e certamente il Cavaliere dai capelli cremolati non aveva previsto la rivolta dell'amico Rupert Murdoch e dei suoi luogotenenti in Italia.A guidarli contro il decreto che costerà alle casse di Sky 210 milioni di euro contro i 3,6 di Mediaset, è Tom Mockridge, un 53enne neozelandese che ha sempre avuto l'aria mite e non somiglia per nulla a un capitano degli All Blacks. Nessuno si aspettava che le truppe dello "squalo" australiano scendessero in campo con tanta violenza verbale fino al punto da lanciare una campagna contro il governo che è riuscita ad intasare i centralini e i computer di Palazzo Chigi.

Ancora una volta l'artefice dell'operazione è Giulietto Tremonti, il genietto di Sondrio che nei 36 articoli del decreto ha infilato una bomba al napalm. A dire il vero il ministro dell'Economia di bombe ne ha infilate più di una e ieri perfino il ministro dell'aeroporto di Albenga, Claudio Scajola, ha minacciato le dimissioni per le nuove norme sulle tariffe che hanno fatto crollare di Enel e Eni.

A questo punto si può dire tranquillamente che Tremonti ha rovinato il Natale di Berlusconi, una festività che il Cavaliere avrebbe voluto passare accanto ai poveri della social card e alle famiglie che possono ricevere il bonus. Quello di Giulietto è un autentico tiro mancino che sposta l'attenzione su un tema marginale ma sensibile per il popolo televisivo, l'unico "popolo" che interessa veramente al Cavaliere.
La tenaglia di Giulietto che in cinque minuti fa approvare la Finanziaria e ne impiega dieci per il decreto anticrisi, si è stretta in maniera più appariscente di quanto il Cavaliere volesse, un'autentica trappola nella quale il governo è caduto senza capire che il magnate Murdoch vive in quell'America dove un giovane, bello e abbronzato ha vinto le elezioni.
Si chiama Obama, è democratico e non è un amico di Berlusconi

lunedì 1 dicembre 2008

Prova scritta del concorso a 40 dirigenti RGS

Si mormora che siano 7 ore per 3 domande + prova pratica. Alla faccia della trasparenza.

venerdì 28 novembre 2008

il TAR annulla il provvedimento di esclusione di alcuni candidati dalla riqualificazione

Finalmente è stata fatta giustizia di una atto illogico del nostro Ministero .
E' pubblicata la sentenza, riporto alcuni stralci, sul ricorso n. R.g. 12214 del 2006 proposto da ABBAFATI Antonella ed altri, per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia:
- del decreto del Capo del Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi del Tesoro n. 7/2006/55 del 12 ottobre 2006, diramato con circolare ministeriale 6 novembre 2006 prot. n. 82581, con il quale è stata indetta la procedura di selezione nazionale per il passaggio tra le aree professionali, finalizzata alla copertura di n. 407 posti nella posizione economica C1 dell’area C, riservata al personale interno già inquadrato nelle posizioni economiche B1, B2, B3 e B3S, nella parte in cui pone, quale requisito di partecipazione per gli appartenenti alla categoria B3 privi di laurea la maturazione, alla data di scadenza del bando, di esperienza professionale specifica di cinque anni “riferita alla posizione economica posseduta all’atto della presentazione della domanda di partecipazione” e non anche alla posizione economica precedente;
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha nel merito va rilevato, come già chiarito in un precedente non lontano nel tempo dalla Sezione (cfr. T.A.R. Lazio, Sez. II, 1 ottobre 2007 n. 9492) che la ratio della prescrizione relativa al requisito degli anni di servizio da possedere per la partecipazione alla selezione interna per la progressione di carriera consistente nel passaggio di area va individuata nell’esperienza acquisita dal dipendente nell’area di provenienza. Sicché laddove il bando prevede un determinato numero di anni per coloro che hanno prestato servizio nella posizione economica B3 ed un maggior numero nella posizione economica B2 (ed ancora maggiore in quella B1), non può ritenersi che chi sia da poco passato dalla B2 alla B3 non possa far valere il servizio maturato nella posizione precedente.
Il significato della clausola non può essere – sia sotto il profilo della ragionevolezza che sotto quello della piana logicità - quello di escludere dalla selezione i dipendenti che all'atto del passaggio alla posizione superiore avevano raggiunto la anzianità di servizio prescritta per la posizione inferiore, trattandosi di un requisito che, una volta maturato, non viene meno per effetto del passaggio alla posizione superiore.
Diversamente opinando si perverrebbe alla “imbarazzante” conseguenza che un dipendente che può vantare una anzianità di oltre nove anni nella posizione economica B1 sia ammesso a partecipare mentre chi, già in possesso di una esperienza di oltre sette anni nella posizione economica B2 (e quindi già per tale ragione legittimato a partecipare alla selezione secondo quanto indicato nel bando qui in esame), non possa aspirare al passaggio di area nella posizione economica C1 solo perché nel frattempo è transitato nella posizione economica B3, ma non vi è rimasto per un tempo tanto lungo da fargli raggiungere l’anzianità quinquennale per come richiesto dal bando.
Del resto la lettera sia del summenzionato allegato A del CCNL sia del bando, testualmente, non escludono che l’esperienza maturata nella posizione economica precedente ed utile (di per sé) a ritener provato il possesso di uno dei requisiti di anzianità contemplati dal bando non possa essere cumulata con quella acquisita nella posizione economica superiore, sempre che l’anzianità nella posizione economica inferiore sia temporalmente corrispondente a quella che il bando pretende che ciascun aspirante possa vantare (vale a dire, nove anni nella posizione B1 e sette nella posizione B2).
Tale interpretazione risulta necessaria ai fini del rispetto dei canoni di razionalità e di buona amministrazione, nonché della parità di trattamento tra i dipendenti dell'Amministrazione, venendosi altrimenti a creare un'illogica disparità tra il personale già B2 transitato a B3 dopo aver maturato l'anzianità minima di 7 anni ed il personale che sia rimasto B2, a danno della prima categoria, il cui passaggio alla posizione superiore non può certamente risolversi in una deminutio rispetto agli altri colleghi, non potendo peraltro il dipendente transitato dalla posizione B2 alla B3 presagire che sarebbe stata bandita di lì a poco una selezione per interni per passaggio di area e quindi rinunciare al passaggio all’interno della stessa categoria per aspirare di lì a breve ad un, sicuramente, più vantaggioso passaggio di area (in argomento si veda anche il recente avviso espresso dal Consiglio di Stato, Sez. VI, 21 febbraio 2008 n. 627 decidendo nei sensi di cui qui in motivazione un caso del tutto identico).
In ragione delle suesposte osservazioni deve, conseguentemente, ritenersi che i ricorrenti possedevano il requisito di anzianità prescritto dal bando per partecipare, come maturato nella posizione economica B2 e non neutralizzato dal passaggio nelle more intervenuto nella posizione B3, trovando, dunque, conferma l'interpretazione già affermata dalla Sezione in sede di provvedimento cautelare, seppur non confermata in sede di appello.
L’interpretazione del bando nei termini di cui sopra travolge, rendendolo illegittimo per patologia derivata, il provvedimento di esclusione dei ricorrenti dalla selezione.
Per questi motivi
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Seconda, pronunciando in via definitiva sul ricorso indicato in epigrafe lo accoglie e, per l’effetto, annulla l’atto impugnato.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nelle Camere di consiglio del 16 aprile 2008 e dell’8 ottobre 2008.
Il Presidente Il relatore ed estensore
Luigi Tosti Stefano Toschei

giovedì 27 novembre 2008

La bozza del Dm di riorganizzazione

Il sindacato Rdb ha pubblicato lo schema di DM che individua, nell'ambito degli uffici di livello dirigenziale generale dei Dipartimenti del Ministero dell'economia e delle finanze, le unità organizzative di livello dirigenziale non generale e ne definisce i compiti ai sensi dell'art. 17, comma 4-bis, lettera e), della legge 23 agosto 1988, n. 400, nonché ai sensi dell’articolo 4, comma 4, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300.

Il documento è stato trasmesso dall'amministrazione all'organizzazione sindacale con nota n. 75047 del 27 novembre 2008.
In ordine a tale argomento, la parte pubblica ha convocato i rappresentanti nazionali delle OO.SS. il giorno 1 dicembre 2008 alle ore 10.30.

mercoledì 26 novembre 2008

tra sette giorni sarà "tutto" finito....

A quest'ora fra 7 giorni sarò nuovamente libero mentalmente e fisicamente.
Finalmente non dovrò pensare al fabbisogno, al bilancio dello Stato, ai revisori , ai membri della commissione , alle risposte sintetiche...........
Finalmente li potrò mandare, amichevolmente, tutti a quel paese.
Ma questo solo fra sette giorni, fino ad allora sarà solo un grande stress.

Perdonatemi se non aggiornerò frequentemente il blog ma entro in ritiro spirituale.

In bocca al lupo a me stesso e magari sarò uno dei 40 (hihihi beato chi ci crede)!

Donazione sangue


Comunicazione sul sito della RGS

Si comunica che il 27 novembre p.v. verrà organizzata una giornata dedicata alla donazione del sangue presso il Presidio Medico interno a questa sede ministeriale.

La donazione avverrà dalle ore 8,00 alle ore 12,00 nei locali del suddetto Presidio siti al Piano Terra, Scala C.

Per eventuali informazioni si potrà contattare il responsabile amministrativo del Presidio Medico.


Colleghi non manchiamo!

lunedì 24 novembre 2008

Collegato lavoro al Senato

Riporto gli articoli che ci riguardano del disegno di legge Lavoro, approvato dalla camera il 28 ottobre 2008 è passato ora all'esame del Senato, dove è stato assegnato in sede referente alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro (atto Senato 1167).
Aspettativa per dipendenti pubblici (articolo 13).
Possibilità, per i dipendenti pubblici, di essere collocati in aspettativa non retribuita e senza decorrenza dell'anzianità di servizio, per un periodo massimo di dodici mesi, anche per avviare attività professionali e imprenditoriali. Nel periodo di aspettativa non trovano applicazione le disposizioni in tema di incompatibilità per i dipendenti pubblici e fa salva la speciale disciplina in materia di aspettativa relativa agli appartenenti alla carriera diplomatica e prefettizia, ai magistrati ordinari, amministrativi e contabili e agli avvocati e procuratori dello Stato.
Collaborazioni autonome nella Pubblica amministrazione (articolo 15). Ampliata la casistica del conferimento di incarichi esterni a soggetti privi di "comprovata specializzazione universitaria". La deroga è possibile, oltre che nei casi già previsti dalla norma vigente, anche in caso di stipulazione di contratti di collaborazione coordinata e continuativa per attività che debbano essere svolte da: soggetti che operino nel campo dell'attività informatica; soggetti che operino a supporto dell'attività didattica e di ricerca; soggetti che operino per i servizi di orientamento al lavoro, compreso il collocamento, e di certificazione dei contratti di lavoro. Gli incarichi possono essere conferiti anche mediante contratti di collaborazione coordinata e continuativa, oltre che con contratti d'opera di natura occasionale.
Concorsi nella Pubblica amministrazione (articolo 6).
Modifiche all'articolo 35 del Dlgs 165/2001, in materia di reclutamento del personale delle pubbliche amministrazioni. Viene stabilito il principio della prevalenza, nel coprire il proprio fabbisogno di personale, del reclutamento dall'esterno tramite concorsi pubblici, previo ricorso alla mobilità. Le determinazioni relative all'avvio delle procedure di reclutamento da adottare da ciascuna amministrazione o ente sulla base della programmazione triennale del fabbisogno di personale devono tener conto dell'articolazione delle dotazioni organiche per area o categoria, profilo professionale e posizione economica. Obbligo, per le amministrazioni dello Stato e gli enti pubblici non economici, di individuare i posti da ricoprire, in sede di programmazione triennale del fabbisogno di personale, con riferimento alle sedi di servizio ovvero all'ambito regionale. Obbligo, per i vincitori delle procedure di progressione verticale, di permanenza nella sede di destinazione per un periodo di almeno 5 anni, e considera titolo di preferenza nelle procedure la permanenza in sedi carenti di organico. Viene portata dagli attuali 3 ai 4 anni la vigenza delle graduatorie dei concorsi pubblici. La residenza può costituire, a certe condizioni, requisito ai fini del concorso.
Contratti collettivi del comparto della Presidenza del Consiglio dei ministri al personale ad essa trasferito (articolo12).
Al personale trasferito e inquadrato nei ruoli della Presidenza del Consiglio dei ministri, in attuazione della riforma della struttura governativa effettuata nel 2006, si applicano i contratti collettivi di lavoro del comparto Presidenza del Consiglio dei ministri.
Delega per congedi, aspettative e permessi (articolo 17).
Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di congedi, aspettative e permessi che spettano a lavoratori dipendenti, pubblici e privati. La delega deve essere esercitata entro 6 mesi dall'entrata in vigore del provvedimento in esame senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. I principi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega sono: il coordinamento, formale e sostanziale, delle disposizioni vigenti in materia; l'indicazione esplicita delle norme abrogate; il riordino delle tipologie degli istituti; la razionalizzazione e semplificazione di criteri e modalità per la fruizione dei benefici e della documentazione da presentare (il principio relativo alla documentazione è posto con particolare riferimento alle fattispecie in cui rientrino soggetti in condizione di handicap grave o affetti da patologie di tipo neurodegenerativo o oncologico).
Dipendenti pubblici prossimi al trattamento pensionistico (articolo 16).
Per la risoluzione, da parte della pubblica amministrazione, del rapporto di lavoro con un dipendente che abbia conseguito la massima anzianità contributiva di 40 anni, utile ai fini del calcolo della pensione, si prevede che l'amministrazione medesima possa: corrispondere al soggetto, qualora appartenente al personale dirigenziale, un'indennità sostitutiva del preavviso di sei mesi (preavviso altrimenti necessario ai fini della risoluzione suddetta); conferire al soggetto (sempre se dirigente) un incarico, in conformità alla disciplina prevista per i dirigenti ai quali non sia affidata la titolarità di uffici dirigenziali. In tutti e due i casi si deve rendere indisponibile un posto di funzione dirigenziale per la spesa equivalente. La risoluzione può riguardare anche i soggetti per i quali sia stato già adottato, secondo la disciplina sui trattenimenti in servizio previgente o transitoria (rispetto a quella nuova a regime), il trattenimento oltre il limite di età per il collocamento a riposo. La presente disciplina sulla risoluzione non si applica ai magistrati e ai professori universitari. Per il personale dei comparti sicurezza, difesa ed esteri, gli specifici criteri e le modalità applicative dei principi della disposizione saranno definiti, tenendo conto delle rispettive peculiarità ordinamentali, con decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Incarichi dirigenziali (articolo 10).
Devono essere applicate le limitazioni percentuali previste per il conferimento degli incarichi dirigenziali, nell'ottica del riparto degli incarichi stessi fra dirigenti "interni" ed "esterni". La precisazione viene fornita in forma di interpretazione autentica dell'articolo 19, commi da 4 a 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
Incarichi dirigenziali a dirigenti di seconda fascia prestati alla Presidenza del Consiglio dei ministri (articolo 9).
I dirigenti di seconda fascia "prestati" alla Presidenza del Consiglio da altre amministrazioni non possano fruire della norma secondo la quale si transita nella prima fascia qualora sia stato ricoperto un incarico di direzione di uffici dirigenziali generali per un periodo pari almeno a tre anni senza essere incorsi nelle misure previste per le ipotesi di responsabilità dirigenziale. L'innovazione vale per gli incarichi conferiti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri dopo l'entrata in vigore del testo in esame.
Part time nel pubblico impiego (articolo 11).
In sede di prima applicazione della nuova disciplina relativa al part time nel pubblico impiego, introdotta dal decreto legge 112/2008, le pubbliche amministrazioni possono sottoporre a nuova valutazione i provvedimenti di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale già adottati prima dell'entrata in vigore del decreto n. 112.

domenica 23 novembre 2008

Esclusi i permessi per motivi di servizio in caso di partecipazione a procedimento disciplinare

Con la circolare n. 28 dell'11 novembre scorso il ministero del Lavoro è intervenuto in merito al trattamento giuridico ed economico da attribuire ai dipendenti chiamati a difendersi in procedimenti disciplinari a loro carico, non essendovi una specifica disciplina contrattuale in materia.
Per il dicastero di via Flavia in questi casi il dipendente non agisce nell'interesse dell'amministrazione bensì per la difesa di un interesse proprio, benché connesso all'attività lavorativa. Le assenze dovute alla convocazione per procedimenti disciplinari, dunque, andranno giustificate o come permessi retribuiti per particolari motivi personali o familiari debitamente documentati o, se tali permessi siano già stati fruiti nel limite massimo annuo, come ferie o permessi orari a recupero, con esclusione di qualsiasi permesso per motivi di servizio.

venerdì 21 novembre 2008

Comitato tecnico-scientifico per il controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato

Come qualcuno dei miei lettori sa, mi sto preparando per un concorso e, tra le altre mille cose, in questo momento sto studiando il controllo strategico nelle Pubbliche amministrazioni.

L'articolo 7 del decreto legislativo 30 giugno 1999 n. 286, prevedeva che per il coordinamento in materia di valutazione e controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato, la Presidenza del Consiglio dei Ministri si avvale di un apposito comitato tecnico scientifico.
La disciplina del Comitato è stata successivamente ridefinita con DPR 12 dicembre 2006 n. 315 (apri il file pdf allegato) che ha previsto espressamente l'abrogazione dell'articolo suddetto.

Il Comitato tecnico-scientifico per il controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato è collocato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento programma di Governo e ai fini del coordinamento delle attività di competenza delle amministrazioni dello Stato in materia di valutazione e controllo strategico di cui all’art. 6 del d.lgs 286/99, ha le seguenti attribuzioni:

  • svolge attività di supporto al Presidente del Consiglio dei Ministri o al Ministro da lui delegato, al fine di assicurare la coerenza tra il programma di Governo e la pianificazione strategica dei Ministeri in relazione alle funzioni di direzione della politica generale e di mantenimento dell'unita' d'indirizzo politico ed amministrativo del Governo;
  • promuove l'utilizzo di metodologie e strumenti comuni per la pianificazione strategica delle amministrazioni dello Stato, la circolazione di informazioni e documenti, il confronto di buone prassi, l'accumulo e la diffusione di conoscenze, anche con riferimento alle esperienze di altri Paesi;
  • elabora metodologie e strumenti per assicurare e migliorare il collegamento fra gli obiettivi strategici e l'allocazione e l'uso delle risorse nelle amministrazioni dello Stato;
  • elabora proposte per la progressiva integrazione tra il processo di formazione del bilancio ed il processo di pianificazione strategica delle amministrazioni dello Stato;
  • formula, anche su richiesta del Presidente del Consiglio dei Ministri, valutazioni specifiche di politiche pubbliche o programmi operativi plurisettoriali.

E' un organo importantissimo e quale illustre personaggio è stato chiamato a presiedere questo comitato?

Paolo Cirino Pomicino !


Ma non è finita qui perché nel comitato è in buona compagnia. Insieme a Cirino Pomicino sono stati collocati in quel comitato Vincenzo Chianese (con il suo curriculum non poteva non essere scelto: dirigente della Ragioneria e nel 1999 arrestato per tangenti, credo poi scagionato), il capo dell’ufficio studi di Bankitalia Giancarlo Morcaldo, già fedelissimo dell’ex governatore Antonio Fazio, e Federica Collaretti, componente della direzione nazionale della Dc di Rotondi, autrice anche di articoli sulla Discussione, organo del partito.


In merito è interessante l'articolo del 13 ottobre di Sergio Rizzo intitolato Il ritorno di Cirino Pomicino: ora è un tecnico di palazzo Chigi che ho trovato in rete e termina con la seguente frase
Una roba mica da ridere, naturalmente se tutto questo fosse una cosa seria.

Che dite continuo a studiare o per fare carriera devo sporcare la mia fedina penale?
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giovedì 20 novembre 2008

Il Palazzo delle Finanze

Migliaia di colleghi entrano ed escono dal Palazzo delle Finanze ma quale storia ha?
Sul sito del Tesoro ho trovato che fu la prima grande opera della nuova Capitale, voluta dal Ministro Quintino Sella per manifestare la solidità e l'efficienza delle istituzioni dello Stato Italiano appena costituito;

Luogo e progetto furono scelti dall'ingegnere Raffaele Canevari che realizzò l'opera in soli cinque anni (dal 1871 al 1876) con l'aiuto di artisti di spicco e di diverse formazioni culturali. Francesco Pieroni realizzò il quadriportico di stile rinascimentale nel cortile principale, al centro del quale è situata la fontana di forma leggermente allungata con due lati rettilinei e due semicircolari.

Ad Ercole Rosa e Pietro Costa fu affidata la realizzazione dei due frontoni di via XX settembre e di via Cernaia, le cui decorazioni allegoriche sottolineano le funzioni e i ruoli istituzionali del Ministero.

La Sala della Maggioranza rappresenta il cuore del Palazzo. Ospitò i primi Consigli dei Ministri dal trasferimento della capitale a Roma dopo l'Unità d'Italia. La composizione della sala è incentrata sul concetto di nazione, per celebrare in chiave allegorica l'unificazione dell'Italia. Quattro gruppi di figure, che rappresentano la Famiglia Savoia, i Condottieri, i Politici-Legislatori e i Poeti-Filosofi, si affacciano da logge collegate da una balaustra che circonda la volta. Al centro della volta è rappresentata l'allegoria dell'Italia.

La Sala del Parlamentino era originariamente la sala delle udienze pubbliche della Corte dei Conti. Progettata da Domenico Bruschi e Cecrope Barilli, la sala occupa in altezza lo spazio di due piani. Il soffitto è a cassettoni in legno decorato con motivi floreali.

Nello studio del Ministro è conservata la Scrivania realizzata dai celebri maestri d'ascia biellesi e donata a Quintino Sella alla fine del suo terzo mandato di Ministro delle Finanze.



mercoledì 19 novembre 2008

La burocrazia di Cruzier

Nella Pubblica amministrazione risultano costanti le caratteristiche dell’impersonalità delle norme, la centralizzazione delle decisioni di vertice, l’isolamento di ogni categoria gerarchica (livellati, dirigenti, dirigenti generali), e lo sviluppo di poteri paralleli nei margini di incertezza.
L’insieme di queste caratteristiche produce in tutti noi dipendenti senso di frustrazione, di distacco, di non partecipazione, di ridotta efficienza e di rigidità.
Questo diffuso malessere si trasforma in pressioni alla dirigenza affinché prenda misure idonee ad introdurre dei cambiamenti, ma la dirigenza pubblica non ha né gli strumenti, né la cultura, né il reale potere di cambiare e quindi rinvia il problema ai livelli gerarchici superiori.
Questi livelli (Direzione generale, ministro, governo, parlamento), investiti di un problema che conoscono in via indiretta, reagiscono con i soliti mezzi che hanno a disposizione : emanare nuove norme giuridiche.
Ma queste misure vanno nel senso esattamente opposto al cambiamento necessario (deleghe di responsabilità, iniziativa discrezionale e strumenti di azione diffusi su tutta la linea gerarchica), ne è dimostrazione lampante l’ultimo disegno di legge in discussione al Parlamento italiano in questi giorni.
Pertanto il nostro sistema burocratico, come ha teorizzato Michel Crozier, è una sorta di circolo vizioso, in cui è impossibile il cambiamento graduale in quanto risulta essere un sistema troppo rigido per adattarsi senza crisi alle trasformazioni che l’evoluzione sempre più rapida delle società industriali rende sempre più spesso necessarie.
Solo quando interviene una disfunzione talmente grave da minacciare la vita stessa dell’organizzazione, e alla quale le procedure tradizionali non possono far fronte, il sistema allora entra in crisi.
A causa di questa crisi, secondo Cruzier, il vertice sprigiona tutto il suo potere, operando un mutamento universale dall’alto verso il basso; le decisioni prese interessano ogni livello e ogni settore, anche quelli non colpiti dalla disfunzione. La crisi è il solo mezzo per gli adattamenti necessari e per lo sviluppo del sistema.

Credo che questo sia il momento di una salutare crisi


PS: lo studio mi ha dato alla testa vero?

Ecco dove finisce la vicedirigenza!

Vi riporto alcune proposte di modifica al DDl n.847 in discussione al Parlamento
Proposta di modifica n. 3.301 al DDL n. 847
3.301 (testo 2)
VIZZINI, relatore
APPROVATO
Al comma 2, sostituire la lettera d) con la seguente:
"d) prevedere, nell'ambito del riordino dell'ARAN di cui all'articolo 2, l'istituzione, in posizione autonoma e indipendente, di un organismo centrale che opera in collaborazione con il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e con la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica ed eventualmente in raccordo con altri enti o istituzioni pubbliche, con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio indipendente delle funzioni di valutazione, di garantire la trasparenza dei sistemi di cui alle lettere a) e b), di assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale, informando annualmente il Ministro per l'attuazione del programma di Governo sull'attività svolta. I componenti, di numero non superiore a cinque, sono scelti tra persone di elevata professionalità, anche estranee all'amministrazione, che non abbiano interessi di qualsiasi natura in conflitto con le funzioni dell'organismo, con comprovate competenze in Italia o all'estero nelle materie attinenti la definizione dei sistemi di cui alle lettere a) e b), e sono nominati, nel rispetto del principio della rappresentanza di genere, con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, per un periodo di sei anni e previo parere favorevole delle competenti Commissioni parlamentari, espresso a maggioranza dei due terzi dei componenti;"

Conseguentemente, sostituire il comma 3 con i seguenti:
3. Per il funzionamento dell'organismo di cui al comma 2, lettera d), autorizzata la spesa massima di 4 milioni di euro per il 2009 e di 8 milioni di euro a decorrere dal 2010, compresi i compensi ai componenti. Ai relativi oneri si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa recata dall'articolo 1, comma 227, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di organizzazione dell'organismo e fissati i compensi per i componenti.
4. Dall'attuazione delle disposizioni contenute nel presente articolo, ad eccezione del comma 2, lettera d), non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Proposta di modifica n. 6.0.200 al DDL n. 847
VIZZINI, RELATORE
APPROVATO
Dopo l'articolo 6, aggiungere il seguente:
Art. 6-bis.
(Norma interpretativa in materia di vicedirigenza)
1. L'articolo 17-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, si interpreta nel senso che la vicedirigenza può essere istituita e disciplinata esclusivamente ad opera e nell'ambito della contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento, che ha facoltà di introdurre una specifica previsione al riguardo.
Il personale in possesso dei requisiti previsti dal predetto articolo può essere destinatario della disciplina della vicedirigenza soltanto a seguito dell'avvenuta istituzione di quest'ultima da parte della contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento. (tutti le sentenze ancora non passate in giudicato si vanno a far benedire!)
Sono fatti salvi gli effetti dei giudicati formatisi alla data di entrata in vigore della presente legge.

- 14 giorni

Quattordici giorni al concorso. Oddio come sto indietro con il programma!!!

martedì 18 novembre 2008

Fortunato chi ha famiglia

Si ritorna a parlare del nostro capo gabinetto, Vincenzo Fortunato, e come al solito non bene.
Sono passati un paio di anni quando il sito contrappunti.info riportava tutti gli incarichi che ricopriva il dott.Fortunato e adesso il Corriere.it pubblica una notizia che non riguarda lui direttamente ma la moglie.
Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella criticano nell'articolo l'ipotesi di introduzione dei lodi arbitrali e la brutta abitudine di bandire concorsi per i soliti parenti dei potenti (casta!).
E chi troviamo, infatti, tra i vincitori dell'ultimo concorso per 29 posti da referendario (traduzione: giudice) nei Tar?
Una è Paola Palmarini, docente alla Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze di cui tempo fa era rettore proprio, Vincenzo Fortunato, capo di gabinetto di Giulio Tremonti nonché membro del Consiglio di Presidenza, cioè dell'organo di autogoverno delegato a nominare le commissioni d'esame.
Poi l'articolo continua con il nome anche di altri vincitori, come dire, di "famiglia".

Premetto che non conosco personalmente nessuno dei due e sicuramente si meritano i posti che ricoprono ma considerato che sono sensibile sulla questione concorsi...............

lunedì 17 novembre 2008

Da analisti


Alle iniziative più demagogiche e inutili non c'è mai fine.
L'ultima soluzione per il disagio, psicologico e morale, dei tanti dipendenti statali pressati dalla cura-Brunetta l'ha avuta Cosimo Izzo (Pdl, ex Forza Italia): decorare i migliori con l'ordine di San Tommaso Moro.
Creare un'onorificenza pubblica «per onorare l'impegno e la dedizione dimostrata dai lavoratori pubblici nell'espletamento del servizio». La proposta sarà all'esame della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama dall'autunno e prevede anche l'introduzione di una festa nazionale tutta in onore dei lavoratori pubblici.

Ma iniziassero a lavorare seriamente per i problemi veri del Paese invece di pensare a queste cazz....

La festa del dipendente pubblico ma come gli è venuto in mente!

nuove dotazioni organiche del Mef

Il sindacato RDB riporta le sue valutazioni, in parte condivisibili, in comunicato via mail che riporto in modo sintetico:
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Venerdì 14 novembre 2008, si è tenuta la riunione con l'amministrazione in merito alla rideterminazione delle piante organiche del personale delle aree professionali del MEF.
Infatti, l'art. 74, comma 1 lettera c) della Legge 133/08, prevede che le amministrazioni dello stato, entro il 30 novembre 2008, devono provvedere alla rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, apportando una riduzione non inferiore al 10% della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale.
Alla luce dei principi contenuti nella disposizione normativa, le dotazioni organiche rivestono, quindi, un’importanza di tutto rilevo, in un’ottica non solo formale ma di una attenta gestione, allo scopo di prevenire un insulso utilizzo del personale stesso e renderlo facilmente vulnerabile, alla luce soprattutto delle soppressioni delle sedi periferiche e della riorganizzazione degli uffici centrali.
Ci aspettavamo, quindi, da parte dell'amministrazione, una attenta e scrupolosa analisi delle competenze, uno studio delle funzioni e dei punti di sofferenza, in particolare proprio alle condizioni tragiche in cui versano le articolazioni periferiche.
La parte pubblica si è presentata con un foglio A4 sul quale, mediante l'ausilio di "tecnici specializzati", ha rappresentato con una semplice operazione matematica il taglio del costo del personale del 10%.
Partendo dalla dotazione organica del DPCM 2 febbraio 2006 (19.649 unità), ha scorporato il personale trasferito a seguito di successivi interventi legislativi (979) e ricalcolato il nuovo organico teorico (18.670).
Moltiplicando questo dato con il costo standard per area desunto dal conto annuale, è giunta al costo totale di 632.958.372 euro.
A questo punto, ha calcolato la riduzione della spesa complessiva da operare, desunta in 63.295.837 euro, pari al 10% del costo totale e rideterminato le nuove dotazioni organiche del personale non dirigenziale in 16.659 unità (- 2.011) .

E dove si è tagliato, quindi?
L'amministrazione non ha fatto altro che sforbiciare qua e là, colpendo, tendenzialmente, le aree inferiori con la presunzione di "minimizzare le riduzioni del personale", "gli esuberi totali" e, dulcis in fundo, con la ridicola barzelletta di "salvaguardare le prospettive di sviluppo di carriera del personale".
Non è stata neppure esibita una tabella con i dati disaggregati per dipartimenti per comprendere dove, come e con quale diversa incidenza si fosse operata la decurtazione del 10%.

In realtà, questo taglio riduce drammaticamente le possibilità di assunzioni di nuovo personale, colpisce le aspettative di carriera dei lavoratori e, contemporaneamente, mette a rischio il normale svolgimento dei compiti istituzionali.

venerdì 14 novembre 2008

nuovo verbale

Una delle Ragionerie Territoriali mi ha avvertito che è in linea – nell’applicativo ATHENA - il nuovo schema di verbale concernente la certificazione di compatibilità finanziaria dell’ipotesi di contratto integrativo.

Ipotesi di CCNL comparto ministero bienno economico 2008-2009

Il giorno 12 novembre 2008 alle ore 20,30, ha avuto luogo l’incontro tra:L' ARAN e le Organizzazioni e Confederazioni sindacali :
Al termine della riunione le parti, hanno sottoscritto l'Ipotesi del contratto collettivo nazionale di lavoro.

TITOLO I
Disposizioni generali
Art. 1
Campo di applicazione, durata e decorrenza del contratto
1. Il presente contratto si applica a tutto il personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato dipendente da tutte le amministrazioni del comparto indicate all’art. 7 del CCNQ sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva del 11 giugno 2007.
2. Il presente contratto si riferisce al periodo dal 1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2009 e concerne gli istituti giuridici ed del trattamento economico di cui ai successivi articoli.
3. Per quanto non previsto dal presente contratto restano in vigore le norme dei precedenti CCNL.

TITOLO II
Rapporto di lavoro
CAPO I
VALUTAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI IN RELAZIONE AI PROPRI OBIETTIVI ISTITUZIONALI
Art. 2
Valutazione e misurazione dell’attività amministrativa e dei servizi pubblici
1. Nell’ottica di proseguire il processo di innovazione e di miglioramento dell’organizzazione e dell’attività, le amministrazioni, nel perseguimento dei propri fini istituzionali, ispirano la propria azione a logiche di implementazione dello sviluppo delle capacità e delle competenze organizzative in funzione dei risultati che intendono conseguire.
2. A tal fine, le amministrazioni si dotano di strumenti idonei a consentire una “gestione orientata al risultato”, che comporta, in via prioritaria, una puntuale fissazione degli obiettivi e la predisposizione di appositi programmi di azione, rispondenti alle indicazioni politiche e normative ricevute, che ne consentano la realizzazione.
3. Tali programmi di azione, inoltre, avranno come principali destinatari:
- gli utenti esterni ai quali sono rivolte le attività delle singole Amministrazioni, in relazione alle rispettive competenze istituzionali;
- gli utenti interni, che per lo più svolgono un’attività di supporto a quella rivolta all’esterno dell’Amministrazione oppure a vantaggio degli stessi dipendenti della medesima.
4. Nella programmazione delle attività da porre in essere, si dovranno prendere in considerazione anche specifiche aree di risultato concernenti:
a) il miglioramento delle prestazioni collettive e individuali legate ai servizi istituzionali che assumono particolare valore per la collettività e per l’utenza;
b) l’ottimizzazione delle condizioni di fruibilità delle prestazioni e dell’utilizzo dei servizi da attuarsi anche attraverso l’ampliamento degli orari di apertura al pubblico e la riduzione dei tempi di attesa, nonché, in generale, dei tempi di svolgimento delle attività;
c) accelerazione e semplificazione delle procedure anche nelle attività interne, amministrative e di supporto;
d) la maggiore attenzione all’utenza da conseguire mediante il miglioramento qualitativo delle modalità relazionali con il pubblico, nonché l’adozione e la necessaria pubblicizzazione della carta dei servizi, rendendone obbligatoria l’affissione in tutti i luoghi di accesso al pubblico;
e) il conseguimento di una maggiore economicità della gestione
5. In questo quadro di riferimento, le amministrazioni assicurano l’istituzione di un sistema di valutazione delle proprie attività ispirato a principi e criteri altamente idonei ad evitare che il medesimo abbia una valenza meramente formale ed a favorire la concreta verifica della gestione delle risorse utilizzate e della corrispondenza dei servizi erogati ad oggettivi standard di qualità.
6. In sede di attuazione del sistema di valutazione, le amministrazioni dovranno, in ogni caso, tenere presenti le seguenti metodologie:
- individuazione e quantificazione degli obiettivi da conseguire;
- identificazione dei processi nei quali si articola l’azione;
- individuazione delle risorse necessarie, con particolare riguardo alle competenze ed alle professionalità coinvolte;
- indicazione dei dirigenti responsabili delle strutture interessate.
7. Con cadenza annuale, le amministrazioni devono procedere alla valutazione dei risultati ottenuti, anche attraverso la misurazione della maggiore produttività conseguita, dei gradi e dei livelli di soddisfacimento espressi dall’utenza, nonché dei servizi e prodotti resi, verificandone la implementazione del livello qualitativo e quantitativo. La valutazione finale può essere preceduta da fasi intermedie di verifica del processo di conseguimento degli obiettivi prefissati, che possono consentire eventuali interventi correttivi, in presenza di scostamenti o criticità, e limitare i casi di mancato raggiungimento degli stessi.
8. La amministrazioni devono rendere conto degli esiti della procedura di valutazione in termini di risultati conseguiti, costi sostenuti, risorse umane impiegate, assicurandone la più ampia trasparenza e pubblicità. Tali risultati vengono utilizzati dall’Amministrazione anche per definire successive misure di miglioramento dell’attività e sono oggetto di monitoraggio e valutazione da parte delle competenti strutture di controllo interno.
9. Le parti concordano sull’esigenza di individuare, anche attraverso l’istituzione di apposite Commissioni, sedi e momenti di incontro tra Amministrazione, organizzazioni sindacali ed utenti in merito alla misurazione dell’attività e delle prestazioni ed al conseguimento degli obiettivi stabiliti in sede di predisposizione dei programmi di azione.
10. La verifica dell’attività amministrativa nel suo complesso, come delineata nei precedenti commi, costituisce un momento essenziale e preventivo che potrà consentire la valutazione, secondo canoni di oggettività e trasparenza, delle strutture/uffici e di tutto il personale,.
Art. 3
Progetti e programmi per il miglioramento delle singole strutture organizzative
1. Nell’ambito degli obiettivi assegnati, ogni singola struttura può adottare procedure per la definizione di specifici progetti, programmi e/o piani di lavoro di miglioramento dell’attività delle medesime, finalizzati al progressivo sviluppo organizzativo e gestionale, con particolare riferimento a quelli rivolti all’utenza esterna (cittadini e imprese).
2. I progetti e programmi di cui al comma 1, devono corrispondere ad esigenze effettive dell’amministrazione ed apportare un concreto e misurabile contributo aggiuntivo alla attività ordinaria della struttura interessata prioritariamente nell’ambito delle aree di risultato di cui all’art. 2, comma 4 ed, in tale ottica, possono essere collegati a meccanismi di incentivazione della produttività collettiva ed individuale.
3. In relazione ai commi precedenti sono individuati i seguenti criteri generali, integrabili dalle Amministrazioni:
-in presenza di progetti e/o programmi pluriennali il dirigente dovrà in ogni caso prevedere che la verifica dei risultati avvenga con cadenza annuale in relazione ad obiettivi intermedi preventivamente fissati;
-con riferimento ai risultati ottenuti nella realizzazione dei progetti i dirigenti attribuiscono i trattamenti accessori.
4. Le disposizioni contenute nel presente articolo sono attuate secondo le procedure di cui all’articolo 23 del CCNL del 14 settembre 2007.
E’ disapplicato il comma 2 dell’art. 23 del CCNL del 14 settembre 2007.
TITOLO III
Trattamento economico
Art. 4
Stipendio tabellare
1. Gli stipendi tabellari, come stabiliti dal CCNL del 14 settembre 2007, sono incrementati degli importi mensili lordi, per tredici mensilità, indicati nella Tabella A ed alle scadenze ivi previste.
2. Gli importi annui degli stipendi tabellari risultanti dall’applicazione del comma 1 sono rideterminati nelle misure e alle scadenze stabilite dalla allegata Tabella B.
3. Gli incrementi di cui al comma 2 devono intendersi comprensivi dell’indennità di vacanza contrattuale prevista dall’art. 2, comma 6, del citato CCNL del 14 settembre 2007.
Art. 5
Effetti dei nuovi stipendi
1. Le misure degli stipendi risultanti dall’applicazione del presente contratto hanno effetto sulla tredicesima mensilità, sul compenso per lavoro straordinario, sul trattamento ordinario di quiescenza, normale e privilegiato, sull’indennità di buonuscita, sul TFR, sull’indennità di cui all’art. 13, comma 4 ed all’art. 15, comma 7 del CCNL del 12 giugno 2003, sull’equo indennizzo, sulle ritenute assistenziali e previdenziali e relativi contributi, comprese la ritenuta in conto entrata Tesoro od altre analoghe ed i contributi di riscatto.
2. I benefici economici risultanti dalla applicazione dell’art. 2 sono corrisposti integralmente alle scadenze e negli importi previsti al personale comunque cessato dal servizio, con diritto a pensione, nel periodo di vigenza del biennio economico 2008-2009. Agli effetti dell’indennità di buonuscita, di licenziamento, nonché quella prevista dall’art. 2122 c.c. si considerano solo gli scaglionamenti maturati alla data di cessazione del rapporto di lavoro.
3. Resta confermato quanto previsto dal comma 3 dell’art. 30 del CCNL del 14 settembre 2007.
Art. 6
Fondo unico di amministrazione
1. Al fine di incentivare la produttività dei dipendenti il Fondo unico è incrementato solo per l’anno 2007 di € 93,69 annui pro-capite, per ciascun dipendente in servizio al 31 dicembre 2005. 2. Per le medesime finalità di cui al comma 1, a decorrere dal 31 dicembre 2007, sono ulteriormente incrementate di un importo pari allo 0,39% del monte salari 2005 e ripartite sulla base di quanto indicato nel comma 3.
3. Il 50 % delle risorse di cui al comma 2 è destinato al fondo unico di ciascuna amministrazione per il finanziamento della fase sperimentale prevista dall’art. 23, comma 8, del CCNL del 14 settembre 2007 ed il restante 50% delle medesime risorse è destinato all’incremento dei fondi delle amministrazioni di cui all’art. 31, comma 4 del CCNL del 14 settembre 2007 sulla base dell’allegata tabella D.
4. Il Fondo unico di amministrazione sarà integrato sulla base di specifiche disposizioni di legge, come segue:
- il recupero, entro il 30 giugno 2009 e con le modalità previste dall’art. 61, comma 17 del D.L. n. 112, del 25 giugno 2008 convertito nella legge 133 del 2008, delle risorse derivanti dai tagli ai fondi unici di amministrazione di cui all’art. 67 comma 5, dalle citate disposizioni legislative;
- il recupero, delle risorse di cui all’art. 67, commi 2 e 3 del D.L. n. 112 del 25 giugno 2008, convertito nella legge n. 133 del 6 agosto 2008, relativo al finanziamento dei Fondi unici delle amministrazioni dalle leggi speciali di cui all’Allegato B dei citati testi di legge, anche utilizzando i risparmi aggiuntivi previsti dal comma 34 dell’art. 2, del disegno di legge finanziaria per il 2009, realizzati per effetto di processi amministrativi di razionalizzazione e riduzione dei costi di funzionamento dell’amministrazione, che possono essere destinate al finanziamento della contrattazione integrativa, a seguito di verifica semestrale effettuata dal Ministro della pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ai sensi dell’art. 2, comma 33 del medesimo disegno di legge. Le risorse di cui al citato articolo 67 saranno erogate integralmente secondo le modalità e le decorrenze previste dalle richiamate leggi speciali.