martedì 31 ottobre 2017

Quando i dirigenti pubblici sono sotto assedio

Articolo di Sabino Cassese pubblicato il 30 ottobre 2017 su Il Corriere della Sera


«La Pubblica amministrazione è il vero problema italiano», ha detto Romano Prodi parlando a Milano il 26 ottobre scorso. Essa «ci sta isolando dal mondo — ha aggiunto — a causa dell'incapacità di prendere decisioni nei tempi dovuti».


Ma che cosa la rallenta o la paralizza?



La prima causa è esterna, e sta nella esondazione del Parlamento, che amministra per legge. Ho letto la proposta di legge del bilancio 2018: entra in dettagli tanto minuti da impedire ogni movimento all'amministrazione. E la sfiducia nell'amministrazione che suggerisce questa iperregolazione asfissiante. Ma quest'ultima finisce per bloccare l'amministrazione. Il rimedio è peggiore del male.

martedì 10 ottobre 2017

Decorrenza della prescrizione del diritto alla corresponsione degli arretrati stipendiali in caso di ritardo nell’emissione del provvedimento di ricostruzione di carriera.

E' stata pubblicata sul sito dalla Ragioneria Genarle dello Stato la circolare del 6 ottobre 2017, n. 27 in merito alla decorrenza della prescrizione del diritto alla corresponsione degli arretrati stipendiali in caso di ritardo nell’emissione del provvedimento di ricostruzione di carriera.
 
La circolare fornisce precisazioni in ordine alla decorrenza del termine di prescrizione del diritto alla corresponsione degli arretrati stipendiali al personale scolastico che ne abbia presentato apposita domanda, nel caso in cui il relativo provvedimento di ricostruzione di carriera venga emesso in ritardo da parte dell'amministrazione Miur e l'interessato non abbia prodotto alcun atto interruttivo del termine prescrizionale stesso, confermando l'orientamento sino ad ora adottato dagli Uffici di controllo che possano essere corrisposti i soli arretrati relativi al quinquennio antecedente l'emissione del decreto di ricostruzione di carriera.

lunedì 9 ottobre 2017

Un bug colpisce lo spesometro

Per ora, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan , firmando il Dpcm che proroga al 16 ottobre la scadenza per inviare le comunicazioni periodiche Iva e dei dati delle fatture e corrispettivi (meglio noto come spesometro), consentirà all’amministrazione finanziaria e, soprattutto al partner tecnologico Sogei, di gestire l’enorme flussi di dati.

Non è stato proprio un bel segnale l’ennesima proroga (ad oggi ci sono state quattro diverse date e tre proroghe) e non sarà facile archiviare velocemente questa brutta pagina del nuovo fisco digitale.
 
L’enorme bug, è bene ricordare,  ha reso accessibile indistintamente, a tutti i soggetti in possesso delle credenziali Entratel, dei dati del cosiddetto “spesometro” e delle liquidazioni Iva di qualsiasi contribuente.
 

venerdì 6 ottobre 2017

La repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica amministrazione

Interessante seminario tenutosi presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” sulla “Riforma amministrativa e dirigenza pubblica” .
 
I lavori hanno approfondito alcuni parti relative alla prevenzione della corruzione, e in particolare sugli aspetti complementari delle importanti riforme amministrative degli ultimi anni.
 
E' possibile leggere un abstract sul sito diritto.it. e scaricare il documento in formato pdf.

giovedì 5 ottobre 2017

La partecipazione è solo a parole

Vitalba Azzolini scrive su lavoce.info relativamente alla “partecipazione” prevista dal decreto legislativo sulla trasparenza della pubblica amministrazione.  Ma in realtà a causa del combinato disposto della normativa italiana la partecipazione non è intesa come "prendere parte" ma solo come controllo successivo. Per tanto l'autrice auspicherebbe che quando una nuova espressione viene inserita in un testo normativo occorre che apporti qualcosa in più e di diverso rispetto a concetti già presenti: altrimenti, meglio evitarla.
 
"Il decreto legislativo n. 97/2016 ha dotato il nostro ordinamento di uno strumento che esiste da tempo in altri paesi: il cosiddetto Freedom of Information Act (Foia).

Il provvedimento ha sovvertito la precedente impostazione in tema di trasparenza amministrativa: da un lato, riconoscendo il diritto all’informazione su dati e documenti della pubblica amministrazione anche a chi non sia titolare di un interesse specifico e qualificato, senza necessità di motivazione (come invece disposto dalla legge 241/90); dall’altro, aggiungendo alla trasparenza di tipo “proattivo” – pubblicazione obbligatoria sui siti web di quanto indicato dalla legge (Dlgs 33/2013) – una di tipo “reattivo”, cioè in risposta a istanze di conoscenza avanzate da “chiunque”.

mercoledì 4 ottobre 2017

Cambiare la comunicazione della P.A. si può.

Francesco Di Costanzo, presidente della Associazione nazionale PA Social, scrive in un articolo de Il Foglio come la comunicazione pubblica sia uno dei settori da ripensare completamente per adeguarsi al mondo che corre a velocità supersonica.
 
"(...) Web, social network e chat hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere, di comunicare, di rapportarci con enti e aziende pubbliche e rappresentano la grande occasione per una buona comunicazione pubblica di tornare al centro delle politiche e di offrire un servizio completo, rapido, efficace, con nuovi linguaggi e con soddisfazione per i cittadini.
 
Sono tanti i passaggi che servono, uno su tutti quello culturale: la PA deve stare dove sono i cittadini (su Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, LinkedIn, in chat su WhatsApp, Telegram, Messenger); deve rappresentare un punto di riferimento affidabile e presente anche sui nuovi strumenti di comunicazione; deve promuovere un corretto utilizzo del web e delle sue piattaforme più influenti combattendo gli ormai sempre più attuali fenomeni delle fake news, delle bufale, della post verità, grazie ad un utilizzo d’utilità e di servizio della rete e dei social; deve adeguarsi al mondo che è cambiato riconoscendo e inserendo nuovi profili professionali all’interno di una organizzazione diversa che tenga conto delle straordinarie novità portate dal web e dai social.
 

martedì 3 ottobre 2017

Novità sulle visite fiscali

Il decreto legislativo numero 75/2017, cosiddetta riforma Madia, ha introdotto dal 1° settembre 2017, col fine di contrastare il fenomeno dell’assenteismo, importanti novità per i dipendenti pubblici.
 
Per prima cosa è stato creato il nuovo Polo Unico Inps che procederà a organizzare le visite fiscali sulla base di un incrocio di dati sul software chiamato Savio che individua grazie a un algoritmo i dipendenti a rischio assenteismo e falsa malattia.
 
Rimangono invariati, per ora, orari e fasce di reperibilità (9:00/13.00 e 15.00/18.00 per tutti i giorni della settimana compresi dunque fine settimana e giorni festivi).
In futuro gli orari per dipendenti pubblici e quelli privati non solo verranno uniformati ma saranno portate dalle attuali 4 alle 7 ore al giorno.
 
Ricordiamo che i dipendenti pubblici hanno il dovere di essere reperibili presso l’indirizzo fornito nel certificato medico durante l’intero periodo di malattia e negli orari in cui sono previste le visite fiscali, pena l’applicazione di una sanzione per assenza ingiustificata:
  • riduzione della retribuzione del 100% per i primi dieci giorni di malattia;
  • riduzione della retribuzione del 50% per i giorni seguenti;
  • licenziamento con o senza preavviso.

Ad ogni modo i lavoratori, nel caso di assenza durante le fasce orarie delle visite fiscali possono presentare una giustificazione che motivi la loro non reperibilità, entro e non oltre 15 giorni.

lunedì 2 ottobre 2017

Scuola, il flop della «chiamata diretta» dei docenti

Secondo l'articolo di Claudia Tucci su Il Sole 24 Ore la “chiamata per competenza”, l’innovazione più importante della Buona Scuola, nella realtà è stata disattivata da vincoli e procedure che, oggi, la rendono solo un esercizio burocratico di assegnazione di punteggi.
 
Le stime del Miur sono imbarazzanti: sono stati individuati dai presidi poco più di 3.300 su circa 12 mila insegnanti (meno del 30%).
Sicuramente un’occasione persa che fa gongolare i sindacati che ora spingono per abrogare direttamente lo strumento e tornare all’inefficeinte sistema delle graduatorie
 
Per un approfondimento leggete l’articolo di Claudia Tucci su ilsole24ore.it