lunedì 14 luglio 2014

Il ridimensionamento del MEF

Ricevo e pubblico da USB MEF

L’incontro del 9 luglio tra l’Amministrazione del MEF e le Organizzazioni Sindacali sullo schema di decreto di riorganizzazione del nostro dicastero ha dato indicazioni importanti sui cambiamenti in atto in termini di servizi e funzioni dello stesso MEF ed ovviamente anche sulle ricadute riguardanti i lavoratori che vi prestano servizio. In termini di fredda analisi burocratica, il DM ha recepito le indicazioni normative del DPCM 27/2/2013 n.67 che, a sua volta, deriva dalle specifiche disposizioni di tagli del DL 95 del 6/7/2012 convertito nella L.135 del 7/8/2012 (spending review). 
Tali indicazioni hanno determinato un drastico ridimensionamento delle posizioni dirigenziali non generali con relative riduzioni e/o accorpamenti di uffici e la soppressione delle prime 10 Ragionerie Territoriali dello Stato. 

martedì 8 luglio 2014

Nuovo CdA della Consip

Nel corso dell'assemblea degli azionisti della Consip è stato nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione: Luigi Ferrara (Presidente), Domenico Casalino (Amministratore Delegato) e Marialaura Ferrigno (Consigliere). 
Il neo presidente Luigi Ferrara, da poche settimane capo del Dipartimento dell'Amministrazione Generale del Personale e dei Servizi del Ministero dell'Economia e delle Finanze subentra al dimissionario Antimo Prosperi.  

lunedì 7 luglio 2014

Riposi compensativi anche di più giorni

Articolo di Arturo Bianco pubblicato su Il Sole 24 Ore

Le attività aggiuntive svolte nella giornata di riposo settimanale devono essere compensante con una maggiorazione della retribuzione del 50% e con un riposo pari alla durata della prestazione aggiuntiva. Il riposo compensativo può anche superare la giornata, nel caso di prestazione che superi quella media giornaliera, va fruito di regola entro i 15 giorni successivi e può essere monetizzato. 
Sono queste le indicazioni, indubbiamente innovative, dettate dall'Aran. 
In premessa si deve ricordare che questa risposta si riferisce al caso di un dipendente che svolge la prestazione lavorativa durante la giornata di riposo settimanale, di norma la domenica, in aggiunta al suo normale orario di lavoro. 
Nel caso di prestazione svolta durante la domenica, senza che vi sia un carico orario aggiuntivo, non si applica questo istituto. Che, nella lettura dell'Aran, contestata dai sindacati (la giurisprudenza è divisa), non si applica neppure nel caso di svolgimento della prestazione, non aggiuntiva, in una giornata di festività infrasettimanale. 
In queste ipotesi per l'Aran matura solamente, se ne ricorrono le condizioni, il diritto alla indennità di turno festiva, quindi senza alcun recupero. 
La disciplina è contenuta nell'articolo 24, comma i, del contratto del 14 settembre 2000 (le "code contrattuali"), come modificato dal contratto del 5 ottobre 2OO1. 
Al lavoratore spetta la maggiorazione della retribuzione, che deve essere così calcolata: «fatto 100 il valore della retribuzione oraria.. l'importo del compenso dovuto al lavoratore sarà pari a 50 - e non a 150 per ogni ora di lavoro prestato». 
Al dipendente spetta una riposo compensativo che deve avere una durata pari alla prestazione aggiuntiva svolta. Nel caso quindi di prestazione di 12 ore e di orario di lavoro articolato su 6 giorni la settimana, cosicché la durata media di una giornata è di 6 ore, al dipendente devono essere concesse 2 giornate di riposo compensativo. Esso deve essere fruito entro i 15 giorni successivi: questo termine non ha in alcun modo «natura perentoria, ma sollecitatoria del corretto adempimento da parte del datore di lavoro pubblico». 
Molto innovativa la conclusione: essendo in presenza di un «riposo volto a consentire al lavoratore di godere di quello settimanale, espressamente garantito dalla legge come diritto soggettivo» esso può «essere anche non fruito ed essere sostituito da forme di monetizzazione». Superando cioè esigenze di recupero psico-fisico che sono alla base del riposo settimanale.

martedì 1 luglio 2014

Lettera del Ministro dell'Economia

E' iniziato oggi il Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea. 

C’è chi ne parla con sufficienza e chi eccede nella retorica. Per noi tutti del Ministero dell’Economia e delle Finanze saranno sei mesi speciali perché anche dal nostro lavoro dipenderà il futuro dell’Italia in Europa e la direzione che l’Unione Europea prenderà nella nuova legislatura. 

Fin qui ci siamo impegnati per mettere al centro del dibattito la crescita economica, indispensabile per creare nuova occupazione e dare un’opportunità di lavoro soprattutto alle giovani generazioni. 

Adesso è il momento di avanzare proposte concrete per realizzare questa prospettiva di crescita. Insisteremo sull’importanza delle riforme strutturali, degli investimenti e dell’integrazione dei mercati. Un pacchetto organico nel quale le politiche economiche si sostengano tra loro e con le altre riforme che hanno un impatto indiretto sull’economia. 

Molti di noi contribuiranno a questo processo con studi, idee, proposte, attività negoziali dall’Italia e a Bruxelles, per il Consiglio Economico e finanziario (Ecofin) e in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e gli altri dicasteri. 

A tutti coloro che sono direttamente coinvolti in questo impegno e a tutti gli altri che continuano a svolgere la propria attività con dedizione rivolgo un augurio speciale di buon lavoro per i prossimi sei mesi. 

Pier Carlo Padoan