venerdì 30 dicembre 2011

«Certificati zero» negli uffici pubblici

Da gennaio spazio solo all'autocertificazione: attuata la legge di stabilità 2012 
«Se vuole può fare l'autocertificazione ma se mi dà il certificato facciamo prima...». Quante volte un cittadino se l'è sentito dire mentre presentava la sua richiesta a uno sportello pubblico? Ebbene, dalla prossima settimana la musica è destinata a cambiare poiché le Pa non potranno più chiedere né accettare dai privati la documentazione prodotta da altri uffici. E ciò per una norma inserita dal Governo precedente nella legge di stabilità 2012, a cui l'Esecutivo in carica dà ora attuazione. 
Il neoministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, Filippo Patroni Griffi, ha firmato la direttiva (n.14/2011) che fornisce alle Pa centrali e locali le istruzioni per arrivare alla «decertificazione» totale voluta dall'ex responsabile di Palazzo Vidoni, Renato Brunetta. Rendendo obbligatoria, a partire dal 1 gennaio 2012, l'autoattestazione dei privati sul possesso di questo o quel requisito. 

giovedì 29 dicembre 2011

Le spese pazze dell’Agenzia del territorio

Poco meno di un milione e mezzo di euro di spese per comunicazione istituzionale e rappresentanza.
L’Agenzia del territorio spende in rinfreschi, pranzi, convegni e mostre il doppio del costo delle bollette telefoniche delle sue cento sedi. 
Il buon esempio viene dall’alto, nonostante guadagni 300 mila euro lodi all’anno il direttore dell’Agenzia che dovrebbe occuparsi di catasto e conservatoria, Gabriella Alemanno, ha speso migliaia di euro in pranzi e cene di rappresentanza pagati con la sua carta di credito aziendale. A spese del contribuente. 
La sorella del sindaco di Roma Gianni Alemanno, nominata a capo dell’Agenzia dal governo Berlusconi nel 2008, dopo essere passata prima dal Secit e dai Monopoli (sempre su nomina dei governi Berlusconi) è riuscita a pagare con i nostri soldi persino una cena a Cortina a suo fratello a margine di un evento sponsorizzato dall’Agenzia diretta dalla sorella e dall’Acea, controllata dal fratello. Una vera abbuffata di conflitti di interessi. 

mercoledì 28 dicembre 2011

Trasferte di lavoro nazionali ed estere del personale del M.E.F.

La Direzione centrale del personale, IV Dipartimento, ha emanato ieri  la nota prot. 176764 concernete le nuove disposizioni sulle trasferte di lavoro nazionali ed estere del personale MEF nonché l’allegato operativo della nuova convenzione per i servizi di viaggio MEF – Carlson Wagonlit Italia.

E' possibile richiedere la nota a notiziedalmef@gmail.com

martedì 27 dicembre 2011

Consulenze e incarichi privati Il doppio lavoro degli statali

C'è chi timbra il cartellino ed esce subito dopo, chi sbriga in ufficio le pratiche dei suoi clienti privati. Addirittura chi accetta consulenze su progetti che poi dovrà valutare per conto dell'Amministrazione. Sono i dipendenti pubblici che svolgono il doppio lavoro senza aver ottenuto l'autorizzazione. E in questo modo causano un grave danno all'erario. Sono i numeri a dimostrarlo. 
Negli ultimi tre anni sono circa 3.300 gli impiegati e i funzionari, anche di livello alto, scoperti dalla Guardia di Finanza e dagli ispettori della Funzione pubblica a svolgere attività esterne. 
Hanno guadagnato illecitamente oltre 20 milioni di euro, causando un danno alle casse dello Stato che sfiora i 55 milioni di euro. 
Il settore degli sprechi nella spesa pubblica si conferma, dunque, quello dove maggiormente bisogna intensificare controlli e verifiche per recuperare denaro e soprattutto evitare ulteriori perdite. La dimostrazione è nella relazione annuale delle Fiamme gialle sul fenomeno dei «doppi stipendi» che evidenzia i dati relativi al periodo che va dal 2009 al 2011 e soprattutto fa emergere i casi più eclatanti. E nella quale viene sottolineata «l'importanza di intervenire nel settore degli sprechi della spesa pubblica che da un punto di vista ragionieristico pesa quanto e forse più di quello delle entrate fiscali. Un'importanza che oggi traspare in maniera ancor più evidente in ragione del perdurante momento di crisi e degli impegni politici assunti dall'Italia nei confronti della comunità internazionale, i quali impongono che le risorse disponibili siano spese sino all'ultimo euro per sostenere l'economia e le classi più deboli, eliminando sprechi, inefficienze e - nei casi più gravi - distrazioni di fondi pubblici che rappresentano un ostacolo alla crescita del Paese». 

sabato 24 dicembre 2011

Auguri



Buon Natale e Felice Anno Nuovo 

venerdì 23 dicembre 2011

Compensi ai revisori, chiarimenti Fnada

Continuano a pervenire richieste di chiarimenti rispetto all’affermazione “ tale compenso è omnicomprensivo e quindi al lordo di ogni onere a carico dello Stato ” contenuta nel precedente nostro documento datato 07/12/11. E’ inoltre pervenuta una missiva da parte di un “Revisore MIUR“ (che ringraziamo per l’attenzione ma desidereremmo fosse tale e tanta anche quando non parliamo dei Loro compensi) a mezzo della quale citando una sentenza della Corte dei Conti , una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate (ambedue riguardanti gli Enti locali ) “ci ricorda” che l’IRAP è a carico dell’Ente locale che eroga il compenso al lavoratore e, citando la circolare MIUR 92/2003 sull’argomento che l’IRAP “rimane a carico della scuola”
Non abbiamo mai affermato il contrario, anzi . Di seguito lo dimostreremo. 
Il problema è un altro . 
La scuola per quanto riguarda la retribuzione del personale vive di finanza derivata . Riceve dallo Stato tanto quanto deve pagare. Valga quale esempio i fondi per le supplenze brevi : riceve il lordo dipendente ed anche l’Irap da versare . Così non è per quanto riguarda i compensi per i revisori, infatti le somme erogate alle scuole capofila sono solo ed esclusivamente euro 1.629,00 x 2 (queste cose i Revisori le sanno ! ? ). Ebbene, in assenza di apposita assegnazione come fa una scuola a pagare l’Irap? 
Se paga il compenso per l’importo unitario suddetto (considerandolo lordo dipendente) e versa l’IRAP dovrà attingere alla “sua” cassa, ai “suoi” fondi, distraendoli dalle attività e dai progetti . Se paga il compenso per l’importo unitario suddetto (considerandolo sempre lordo dipendente) e non versa l’IRAP incorre in sanzione. Nell’un caso e nell’altro i Revisori potrebbero esplicitare rilievo. O no ? 

Rinnovo degli inventari nelle scuole

E' stata pubblicata la circolare del 16 dicembre 2011, n. 32 emanata dalla Ragioneria Generale che riporta le indicazioni operative in relazione alle istruzioni emanate con la circolare del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 1° dicembre 2011, n. 8910, per il rinnovo degli inventari dei beni appartenenti alle Istituzioni scolastiche statali con riferimento alla situazione esistente al 31 dicembre 2011.

giovedì 22 dicembre 2011

La fregatura delle risorse ex comma 165

Divertente vignetta inviata da Lavoratori Autorganizzati MEF relativa all'entusiasmo dei sindacati sull' accordo raggiunto per la distribuzione delle risorse ex comma 165. Ai dipendenti del MEF (tranne quelli delle Finanze) è stato assegnato un importo inferiore del 65% rispetto all'anno precedente . 

Vi riporto anche la mail inviata dall'USBMEF 
Nel tardo pomeriggio di ieri (20 dicembre)  si è conclusa la riunione concernente la definizione dei criteri di ripartizione delle risorse relative all’art. 3, comma 165, legge 350/2003 (c.d. cartolarizzazione) con la sottoscrizione dell’accordo (che alleghiamo in forma di bozza) da parte di tutte le OO.SS. ad eccezione della USB MEF. 
 La contrattazione, già estremamente impoverita dai limiti oggettivi dei contenuti del Decreto Ministeriale di ripartizione degli importi complessivi tra le diverse Amministrazioni interessate, ha subito anche pesanti condizionamenti da parte della rappresentanza della Dirigenza, arroccata in una difesa ad oltranza dei privilegi salariali derivanti dall’iniqua proporzionalizzazione delle quote di suddivisione delle risorse tra personale delle aree e dirigenti. 

mercoledì 21 dicembre 2011

Mini*Midi*Mef: spazio ragazzi

Comunicazione del DAG

Si informa che è in corso di pubblicazione sulle intranet dipartimentali la news relativa alla prossima apertura, dal 22 dicembre pv, del "Mini*Midi*Mef: spazio ragazzi", un servizio ricreativo e di custodia, offerto nei periodi di chiusura delle scuole, destinato ad accogliere i bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 ed i 12 anni, figli dei dipendenti del MEF in servizio presso gli uffici del Ministero aventi sede nel Comune di Roma. 
Nella comunicazione verranno date informazioni circa il calendario di apertura per il periodo delle feste natalizie, il Regolamento e le modalità operative per fruire del servizio. Si prega di darne la massima diffusione a tutto il personale. 

Cordiali saluti
firmato dal dirigente

martedì 20 dicembre 2011

INPDAP: due pesi e due misure

L'articolo 21 del decreto legge "salva Italia" prevede, tra l'altro, la soppressione dell'INPDAP, che viene inglobato nell'INPS. 
La norma prevede che i dipendenti dell'INPDAP transitino all'INPS, con inevitabili ripercussioni negative per il personale in soprannumero. Da notare che al comma 5 la disposizione prevede che i posti dei dirigenti generali componenti del collegio sindacale dell'INPDAP, fuori ruolo istituzionali di MEF e Ministero del Lavoro, non vengano soppressi ma vadano ad incrementare le dotazioni organiche dei dirigenti di I fascia dei predetti Dicasteri, nell'ambito dei quali vanno a configurarsi come incarichi di consulenza, studio e ricerca. 
Quanto precede reitera una disposizione del D.L. n. 78/2010, che prevedeva analoga sorte per i posti di dirigente generale dei componenti del collegio sindacale del soppresso IPSEMA. 
Risultato? 
Con le due disposizioni vengono in realtà incrementate le dotazioni organiche di MEF e Ministero del Lavoro di complessivi 10 posti di dirigente di I fascia, annullando di fatto gli interventi di razionalizzazione e di riduzione della spesa, già previsti dall'art. 1, comma 404, della legge n. 296/2006 e dell'art. 74 del D.L. n. 112/2008. 
Lo sanno i nostri politici che se questi posti venissero soppressi, come i collegi da cui provengono, si determinerebbe un risparmio di spesa pari all'ammontare complessivo dei trattamenti economici di ben 10 direttori generali? 

lunedì 19 dicembre 2011

Quando la truffa è prassi normale nella PA

UNA DENUNCIA CHE CONFERMA COME CI SIA ANCORA MOLTISSIMO DA FARE PER ELIMINARE SPRECHI E RENDITE INDEBITE NEL SETTORE PUBBLICO: A PARTIRE DALLA DIRIGENZA 
Lettera pervenuta il 12 dicembre 2011 al prof. Ichino 

Caro Professore, [...]. 
Quanto al “miglioramento delle performances amministrative”…, penso che sarebbe necessaria la penna di Gogol per rendere al meglio il racconto di certi comportamenti. Proverò a farlo con i miei poveri mezzi che, Le assicuro, sono del tutto impari al cimento… Insomma si tratta di questo. Penso che Lei sia informato di quanto sia accaduto in questi giorni a Pompei, così come ha rivelato l’inchiesta del PM di Torre Annunziata: il complicato sistema di frode organizzato per consentire ai dipendenti di percepire il pagamento di arretrati per ore di lavoro straordinario peraltro già prescritte
Con il risultato del rinvio a giudizio del direttore amministrativo della Soprintendenza e dei 265 dipendenti interessati, come complici responsabili della truffa. In realtà, questi comportamenti truffaldini sono all’ordine del giorno in ciascuna Soprintendenza, come prassi normale e concordata dalle sigle sindacali e dalla dirigenza, con beneplacito e a maggior gloria di tutti. Anche nella mia Soprintendenza, per esempio. 

venerdì 16 dicembre 2011

La gestione 2008-2010 di Equitalia s.p.a.


La Corte dei conti ha espresso un giudizio “sostanzialmente positivo” sulla gestione di Equitalia S.p.a. per gli esercizi 2008-2009-2010, riconoscendo che il processo di unificazione dell’attività di riscossione, attuato con il decreto legge 30 settembre 2005 n. 203, ha raggiunto l’obiettivo di incrementare le riscossioni riducendo gli oneri a carico dello Stato. Per tutti e tre gli anni l’esercizio si è chiuso con un utile netto ed anche gli incassi, da ruolo ed erariali, hanno fatto registrare un trend favorevole. Con la riscossione dei “grandi debitori”, cioè di coloro che hanno morosità superiori ai 500.000 euro, sono stati recuperati 1,3 miliardi nel 2008 (su 858 debitori iscritti in ruolo), 1,5 miliardi nel 2009 (su 862 debitori) e 1,8 miliardi nel 2010 (su 1.055 debitori). 

I risultati positivi maturati in termine di riscossione sono stati conseguiti anche grazie allo strumento della “rateazione delle cartelle” che ha consentito ai contribuenti in difficoltà, di regolarizzare la propria posizione fiscale e contributiva. Sul fronte dell’assetto societario, è proseguito il processo di unificazione dell’attività di riscossione, attuato con il decreto legge 30 settembre 2005 n. 203. 

All’attività di riordino della riscossione, molta rilevanza è stata data anche al rapporto con i contribuenti, alle relazioni tra agente della riscossione e cittadini attraverso una serie di iniziative messe in campo da Equitalia al fine di rendere più chiara tutta la documentazione e la modulistica prodotta. (dalla newsletter della corte dei conti)

giovedì 15 dicembre 2011

Audizione del Presidente della Corte sulla riforma fiscale


Il Presidente Giampaolino, il 16 novembre scorso, è stato audito dalla VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica nell’ambito dell'indagine conoscitiva sulla riforma fiscale. Queste le problematiche che appaiono peculiari della realtà del nostro Paese: “un livello di prelievo fra i più elevati, condizionato dalla persistenza di un’ampia area di evasione; una distribuzione del carico tributario che premia il capitale e i consumi rispetto al fattore lavoro; un’imposta sui redditi personali a base imponibile ristretta, segnata da un sostenuto grado di progressività e da una riduzione degli spazi per un riconoscimento fiscale della famiglia; un'imposizione sui consumi depotenziata dall’evasione; una tassazione delle imprese condizionata dall’e rosione della base imponibile e dalla difficoltà di interventi risolutori sull’Irap; un prelievo di competenza degli enti decentrati che, soprattutto in prospettiva, rischia di modificare significativamente l’impianto distributivo riconducibile alle imposte centrali”. (mll)

venerdì 9 dicembre 2011

Patroni Griffi e i 2 incarichi: scelta del Parlamento

«È una giornata così convulsa e bella...».
Ministro Filippo Patroni Griffi dicono che lei... «Prima ho visto Renato Brunetta, di cui sono stato capo di Gabinetto, per il passaggio delle consegne... Poi mi hanno telefonato tutti quelli con cui ho lavorato in questi anni... i ministri Frattini, Bassanini, Amato... il professor Amato è stato così affettuoso... però la prima telefonata l' ho fatta io, sentivo di doverla fare, non potevo non chiamare Sabino Cassese, fu lui a portarmi qui come capo dell' Ufficio legislativo, avevo appena 37 anni...».

Senta, ministro Patroni Griffi, volevo dirle questo: il premier Monti sostiene che la squadra di governo è trasparente sul sospetto di eventuali conflitti di interessi... «Sì, certo, chiaro». Eppure, ecco, c' è questa storia che la riguarda... «Quale storia, scusi?». Nel decreto «milleproroghe» del dicembre 2010 ci sarebbe una norma fatta su misura per lei, praticamente una norma «ad personam». «Uff... Ho capito, ho capito... Ma le assicuro che è tutto in regola».

Non si direbbe. «Eh... ora le spiego... ma tanto lo so che questa è una fissazione di Ichino...». Se permette, ministro, non è una fissazione del senatore Ichino: sull' argomento c' è anche un' eloquente inchiesta di Milena Gabanelli e... «Ripeto: è tutto regolare». Però il decreto è chiaro: contiene una disposizione che consente ai membri della Civit che sono anche dipendenti pubblici - la Civit è l' autorità «antifannuloni» istituita dal suo predecessore Brunetta, di cui lei fa parte pur essendo presidente di sezione del Consiglio di Stato - di restare appunto in ruolo e svolgere contemporaneamente le due funzioni. «Allora, mi ascolti bene: premesso che stiamo parlando di una norma che, evidentemente, è stata approvata dal Parlamento e non dal sottoscritto...».

Ministro, due incarichi e due stipendi: è così, sì o no?
«Non è così. Le spiego. Il cumulo era previsto già dalla precedente normativa, tanto che già cumulavo, legittimamente, la retribuzione da Consigliere all' indennità di membro della Civit, senza svolgere attività lavorativa presso il Consiglio di Stato...».

Già accumulava? «Non accumulavo, cumulavo. Detto questo, al massimo possiamo affermare che la norma del "milleproroghe" cui lei fa riferimento, mi ha consentito di cumulare i lavori a retribuzione, come dire?, invariata. Soddisfatto?».

Con il rispetto dovuto, no. Perché resta il fatto che è una norma fatta su misura per lei, ministro. «Su misura...». È l' unico ad usufruirne. «Sono l' unico, sì. Ma solo perché il presidente della Civit, Antonio Martone, già magistrato in Cassazione, è ora pensionato: non fosse stato in pensione, avrebbe goduto di questa norma anche lui...».

Antonio Martone è per caso il papà di Michel Martone, il nuovo trentasettenne viceministro al Welfare?
«Sì, ma cosa c' entra?».

No, così.
«Sono padre e figlio, sì, e allora?». ( Un anno fa, il senatore del Pd Pietro Ichino polemizzò con il predecessore di Patroni Griffi, il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che aveva concesso proprio al giovane Michel Martone una consulenza da 40 mila euro. «Una consulenza che mi sembrava inopportuna - spiega ora Ichino - essendo stata attivata giusto mentre il padre Antonio veniva designato alla guida della neo-costituita Civit. Detto questo, Michel Martone ha certamente la competenza necessaria per lavorare al ministero del Welfare ).

Articolo di Fabrizio Roncone pubblicato su Il Corriere della Sera

martedì 6 dicembre 2011

Firme digitali fuorilegge

Potrebbe essere addirittura questa la conseguenza che si profila dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di un Dpcm all'apparenza innocuo, che, come spesso accade al legislatore nostrano, si è limitato a far slittare una scadenza di ulteriori due anni, fino al 1° novembre 2013. 

L'infelice tempismo e l'aver introdotto una nuova condizione per poter usufruire della proroga rischiano però di gettare nel caos il sistema delle sottoscrizioni elettroniche qualificate, quelle che garantiscono l'autenticità del documento, come se si trattasse di una firma autografa. 
Il problema riguarda le sottoscrizioni digitali rilasciate attraverso dispositivi automatici e la certificazione di questi ultimi. Si tratta praticamente di quasi tutte le firme elettroniche che circolano sul mercato, perché quelle che ricorrono alla smart card rappresentano un'esigua minoranza. 

decreto ex legge n. 350/2003 art. 3 comma 165,

Ricevo dalla UIL PA e pubblico

Ieri, lunedì 5 dicembre 2011, è stato inviato a tutte le OO.SS. il decreto registrato dalla Corte dei conti riguardante la Legge n. 350/2003 art. 3 comma 165, la cosiddetta “cartolarizzazione”. 
Come più volte, purtroppo, denunciato da questa O.S. le somme previste per ogni singola Amministrazione sono state ridotte in media del 22,24%, così come specificato nella tabella sottostante: 
UFFICI ANNO PRECEDENTE ANNO ATTUALE % DI SCOSTAMENTO 
AGENZIA ENTRATE da 128.141.400 a 113.476.300 -11,44% 
AGENZIE DOGANE da 33.316.800 a 29.503.000 -11,45% 
AGENZIE DEL TERRITORIO da 28.831.800 a 25.532.200 -11,44% 
MONOPOLI DI STATO da 4.164.600 a 3.668.000 -11,92% 
DIPARTIMENTO FINANZE da 16.580.400 a 14.682.800 -11,44% 
MEF da 52.769.000 a 18.280.800 -65,36% 

TOTALE da 263.804.000  a 205.143.100 -22,24% 

Il fatto grave da evidenziare è che mentre ogni Comparto di contrattazione e/o Direzione ha lottato per i propri dipendenti, da noi al MEF, ancora una volta, l’Amministrazione e l’Autorità politica sono state assenti o al massimo intente solo a punire e controllare, senza tutelare, i propri dipendenti. La UILPA-MEF aveva già avvertito, in tempi non sospetti, gli Organi preposti ma non ci fu nessuno pronto a raccogliere le proposte per dare dignità ai lavoratori. 
Oggi questa O.S., non può che registrare la sottoscrizione dell’elemosina per i dipendenti del MEF.

P.A., dalla retorica ai fatti

articolo di Pietro Micheli pubblicato il 25.11.2011 su lavoce.info

La modernizzazione della pubblica amministrazione è una questione cruciale per l'Italia, non solo perché ce lo chiede l'Unione Europea, ma perché servizi pubblici efficienti e di qualità sono un'importante risorsa per cittadini e imprese. Il miglioramento dei servizi pubblici arriverà attraverso il lavoro sul campo, la capacità di gestire le organizzazioni pubbliche e l'abilità di diffondere le innovazioni. Per farlo non servono nuove leggi. Ma si deve passare da una prospettiva autoreferenziale a una rivolta all'esterno, che parta dalle esigenze degli utenti.

lunedì 5 dicembre 2011

Dichiarazione sostitutiva del DURC

Su segnalazione di Francesco, un nostro lettore, vi informo che l'art. 4, comma 14-bis, del D.L. n. 70/2011, convertito nella legge n. 106/2011, dispone che per i contratti di forniture e servizi di importo fino a 20.000 euro, stipulati con la p.a., i contraenti in luogo del documento di regolarità contributiva possono produrre una dichiarazione sostitutiva sulla cui veridicità le amministrazioni effettueranno controlli periodici.

venerdì 2 dicembre 2011

Riduzione delle dotazioni organiche del personale delle aree del MEF

Con dPCM 30 giugno 2011, (G. U. n. 217 del 17 settembre 2011), la dotazione organica del personale delle aree del Ministero dell’Economia e delle Finanze è stata così rideterminata: 

dPCM 30 giugno 2011 
Area Totale MEF 
Area III 7.074 
Area II 5.876 
Area I 592 
Totale 13.542 

Ai sensi dell’art. 1, comma 3, lettera b) del d.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito con L. 14 settembre 2011, n. 148, si deve provvedere, entro il 31 marzo 2012, (pena il divieto di procedere ad assunzioni), alla rideterminazione delle D.O. del personale non dirigenziale, apportando un’ulteriore riduzione non inferiore al 10% della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale, risultante a seguito dell’applicazione dell’articolo 2, comma 8 bis, del d.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2010, n. 125.