giovedì 23 ottobre 2008

riunone Aran-sindacati

da Ilmessaggero.it
Solo la Cisl ha aderito al protocollo di intesa proposto dal ministro Brunetta sugli aumenti e il nuovo modello di contratti.
La Uil si è riservata di esprimere un giudizio, mentre la Cgil è contraria. Il segretario generale della Fps-Cisl Rino Tarelli ha detto che è stato illustrato ai sindacati un documento sul quale c'è stata una valutazione positiva da parte della Cisl e «l'impostazione è utile - ha detto Tarelli - e abbiamo dato la nostra disponibilità ad un impianto da percorrere che apre una fase che andrà realizzata e giudicata su fatti concreti». Il segretario generale della Uil-Pa Salvatore Bosco ha detto che il suo sindacato si è riservato di esprimere un giudizio.
La riunione.
Governo e sindacati si sono riuniti oggi a palazzo Vidoni nel tentativo di chiudere un accordo sul nuovo modello contrattuale e sui rinnovi 2008-2009. E' stato il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, a convocare i sindacati alle 17.30, presso la sala Caffarelli di Palazzo Vidoni. Alla riunione hanno partecipato anche i segretari generali di Cgil e Cisl, Guglielmo Epifani e Raffaele Bonanni.
Il protocollo d'intesa proposto dall'Aran e presentanto in mattinata ai sindacati prevede un aumento medio a regime per i lavoratori ministeriali di 70 euro lordi al mese, di cui 60 euro di incremento sui minimi tabellari e 10 come incentivo alla produttività. Un incremento medio che per l'intero settore del pubblico impiego sarà pari al 3,2%.
Il governo, inoltre, conferma la restituzione per tutti i lavoratori delle risorse tagliate con il decreto Tremonti relativamente al fondo unico di amministrazione che in media, secondo calcoli sindacali, inciderebbe sulla busta paga dagli 80 ai 250 euro al mese. Una restituzione che dovrebbe decorrere dal 1 gennaio 2009 con cadenza semestrale e che sarà destinata all'aumento della produttività attraverso l'individuazione di criteri selettivi e di meccanismi premiali.
Superare inflazione programmata.
Il nuovo modello contrattuale dovrà superare progressivamente l'inflazione programmata con un indice di inflazione realistico che non alimenti aspettative inflazionistiche e tenga conto degli obiettivi della Bce. Il modello dovrà prevedere anche un allungamento a tre anni della durata della vigenza dei contratti, così da far coincidere la parte economica e quella normativa; e il rafforzamento del secondo livello tenendo conto dei risultati della produttività.
Tra i contenuti principali del protocollo d'intesa proposto dall'Aran anche un taglio dei tempi di negoziazione.
L'eventuale intesa sul pubblico impiego si comporrà di due parti: una contrattuale, attinente la parte economica e l'altra a carattere generale, squisitamente politica, per una rivisitazione del modello contrattuale.
Il presidente dell'agenzia Massimo Massella Ducci Peri ha detto che oggi pomeriggio nell'incontro a Palazzo Ghidoni il protocollo d'intesa sarà sottoposto «all'adesione di tutte le sigle.
L'accordo potrà essere sottoscritto anche dal ministro per la Pubblica Amministrazione (quale rappresentante del governo) assumendo così valenza politica». I sindacati hanno replicato chiedendo che il nuovo modello contrattuale sia unico per il settore privato e pubblico. Ribadendo, la richiesta, quindi, che il confronto su questo tema si sposti a Palazzo Chigi.
Il tavolo politico.
Il segretario generale della Fp-Cgil, Carlo Podda, ha chiesto «vista la complessità della vertenza» che si apra un tavolo politico «al quale partecipino anche i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil». Il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti pubblici interessa circa tre milioni e mezzo di lavoratori suddivisi tra ministeri, enti parastatali, sanità, enti locali e scuola.

Nessun commento: