giovedì 30 aprile 2009

d.l. 39 sulle sedi periferiche

Ricevo e pubblico la mail della RDB
È stato pubblicato nella gazzetta ufficiale di ieri sera, il decreto sul terremoto in Abruzzo approvato dal Consiglio dei Ministri n. 46 del 23 aprile 2009.
Per far fronte all'emergenza terremoto arrivano 500 milioni di euro dal settore giochi.
Sono state previste, tra le altre misure, "nuove lotterie ad estrazione istantanea".
Il decreto fa cenno anche all'ipotesi, trapelata negli scorsi giorni, di giochi da attuare nei supermercati. E' prevista, infatti, "l'attivazione di nuovi giochi di sorte legati al consumo".Quindi, alla stregua di un BINGO, all'interno dell'articolato "Norme di carattere fiscale in materia di giochi" è inserito anche la soppressione delle sedi del MEF.
Il testo integrale del DL 39 è pubblicato sul nostro sito www.rdbtesoro.it
CAPO V
Disposizioni di carattere fiscale e di copertura finanziaria
Articolo 12.
Norme di carattere fiscale in materia di giochi
2. Al fine di incrementare l'efficienza e l'efficacia dell'azione di contrasto all'illegalita' e all'evasione fiscale, con particolare riferimento al settore del gioco pubblico, anche attraverso l'intensificazione delle attività di controllo sul territorio:
a) con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze .... entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, si provvede alla revisione delle articolazioni periferiche del Ministero dell'economia e delle finanze sul territorio ed al trasferimento delle funzioni di competenza degli uffici oggetto di chiusura ad altro ufficio;
b) ferme le riduzioni degli assetti organizzativi stabilite dall'articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112....... le dotazioni organiche dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e delle agenzie fiscali possono essere rideterminate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, diminuendo, in misura equivalente sul piano finanziario, la dotazione organica del Ministero dell'economia e delle finanze;
c) il personale delle sedi periferiche del Ministero dell'economia e delle finanze transita prioritariamente nei ruoli dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e nelle agenzie interessate dalla rideterminazione delle dotazioni organiche di cui al primo periodo del presente comma anche mediante procedure selettive.

mercoledì 29 aprile 2009

Il sogno si è avverato

Sono stati pubblicati gli ammessi all'orale al link http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/RGS-comuni/Selezioni-/Elenco-dei-candidati-ammessi-alla-prova-orale---concorso-a-40-posti-di-dirigente-di-se.pdf

Non idoneo

Stanotte ho fatto un incubo. Mi ha telefonato un persona che mi diceva: "mi dispiace tanto ma ho brutte notizie: non hai superato la prova scritta del concorso".
Sempre nel sogno appena conclusa la telefonata mi sono sentito come se un tir mi avesse travolto. Mesi di attesa e di speranze evaporate in 5 minuti di conversazione. Peccato.
Questa mattina al risveglio, pensando che era solo un incubo, non ho avuto la solita reazione di sollievo anzi questa grande delusione ancora è ben presente e ....... se non fosse stato un sogno?

martedì 28 aprile 2009

lista dei promossi

Questa mattina sono passato davanti alla stanza dove si riunisce la commissione per correggere i nostri elaborati. Ho cercato di lanciare degli influssi positivi verso la porta, inesorabilmente chiusa. Come vorrei essere stato una mosca e attraversare la porta e poi la cassaforte.
Vabbè scusate le stupidaggini, ma la tensione sale. Da voci di corridoio manca pochissimo alla pubblicazione delle graduatorie. Tra pochi giorni (forse già giovedì) il presidente, Domenico Marchetta, il vero dominus del concorso, si recherà con la lista degli ammessi dal Ragioniere Generale . Subito dopo i nomi verranno pubblicati su internet (medesima modalità delle preselezioni). Sempre le solite persone ben informate raccontano che i fortunati saranno non più del 150% dei posti messi a concorso.
Ovviamente non assicuro sulla veridicità delle voci anche perché ne girano così tante..........

Professione forense, i dipendenti pubblici non possono esercitare

da Ilsole24ore.com

La Corte Costituzionale, con l'ordinanza n. 91/2009, dichiara la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Napoli in merito agli artt. 1 e 2 della legge n. 339/2003. Pertanto gli avvocati iscritti all'albo non possono essere dipendenti pubblici, anche se part time. La ragione di questo divieto è individuata nella pericolosità e nella frequenza di possibili inconvenienti derivanti dalla commistione tra pubblico impiego e professione forense. Diverso il caso dei praticanti avvocati non abilitati al patrocinio che, come confermato dalla Cassazione con sentenza 26 novembre 2008, n. 28170, possono essere iscritti nell'apposito registro, anche se legati da un rapporto di lavoro con soggetti pubblici o privati.

lunedì 27 aprile 2009

domenica 26 aprile 2009

Brunetta 1/3

Senza parole!!

venerdì 24 aprile 2009

variazione trattamento previdenziale

La variazione dello stipendio si ripercuote sul trattamento previdenziale.
Con la nota operativa n.18 del 22 aprile l'Inpdap, l'istituto di previdenza della pubblica amministrazione, ha fornito alcune indicazioni sull'applicazione del Ccnl personale del Comparto ministeri, sottoscritto il 23 gennaio scorso.
L'accordo determina, con riferimento a questi dipendenti, una nuova retribuzione, che varia a seconda della posizione del lavoratore e si ripercuote sul trattamento ordinario di quiescenza (normale e privilegiato), indennità di buonuscita e trattamento di fine rapporto.

giovedì 23 aprile 2009

silenzio inadempimento

Da Ilsole24ore.com
La pubblica amministrazione ha 30 giorni di tempo per rispondere alle richieste di rilascio di documenti presentate dai cittadini.
Se il funzionario, invece di rispondere, la tira per le lunghe, rischia una condanna per omissione di atti d'ufficio e la conseguente reclusione.
Il giro di vite sul malfunzionamento di alcune amministrazioni arriva dai giudici della sesta sezione penale della Corte di cassazione.
I giudici di Piazza Cavour, infatti, con la sentenza n. 14466 del 2 aprile scorso, hanno condannato un funzionario, responsabile del settore dei servizi tecnici del comune di Castelvetrano, per non aver risposto alle richieste di una cittadina del comune stesso, destinataria di un provvedimento di espropriazione.
In motivazione la Suprema corte ha rilevato che è "ingiustificato il silenzio omissivo del pubblico ufficiale perché anche la risposta negativa dell'ufficio adito, in termini di indisponibilità, oppure di parziale disponibilità della documentazione richiesta, fa parte del contenuto dell'atto dovuto al cittadino il quale, sull'informazione negativa, può organizzare la sua strategia di tutela, oppure rinunciare in modo definitivo ad ogni diversa pretesa".
Il testo della sentenza

mercoledì 22 aprile 2009

vicedirigenza al tribunale di Roma

E mail da parte della dirpubblica.

Si è tenuta il 21/04/2009, presso il Tribunale di Roma, sezione II civile, la prima udienza della causa promossa da alcuni dipendenti del Ministero della Giustizia (attori principali), con intervento ad adiuvandum della Dirpubblica, contro l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni - ARAN (convenuta).
La controversia ha ad oggetto l'applicazione dell'articolo 1 del decreto legge 29 dicembre 2003, n. 356, convertito dalla legge 27 febbraio 2004, che concerne la definizione della posizione del personale del comparto Ministeri appartenente alle ex carriere direttive, già in servizio alla data del 31 dicembre 1990 nella ex VIII qualifica funzionale.
Davanti al giudice istruttore, Dott.ssa L. Scalia, è comparso, per gli attori principali e la Dirpubblica (presente il Segretario Generale, dott. Giancarlo Barra), l'Avv. Carmine Medici che ha insistito per l'accoglimento delle domande formulate nel proprio atto di citazione. In particolare, ha chiesto l'accertamento della responsabilità civile dell'ARAN per aver omesso di convocare le organizzazioni maggiormente rappresentative per la conclusione dell'accordo di cui al ricordato articolo 1 del decreto legge n. 356/2003, al quale avrebbe dovuto far seguito, secondo quanto stabilito con l'atto di indirizzo di cui alla nota rot. n. DFP/28896/06/1.2.2.4.1. del 27 luglio 2006, l'inquadramento degli istanti nella posizione economica C3 dell'area funzionale C.
In rappresentanza del Ministero è invece comparso il Procuratore dello Stato che si è riportato alle difese ed alle conclusioni contenute nel proprio atto di comparsa di costituzione e risposta.
Espletate le attività preliminari, il giudice ha invitato le parti a meglio precisare le loro deduzioni circa l'eccezione preliminare di incompetenza funzionale del giudice ordinario adito, sollevata dall'Agenzia convenuta.
Il Procuratore dello Stato si è nuovamente limitato a rimettersi a quanto già precisato nel proprio atto di comparsa.
L'avvocato degli istanti ha invece sottolineato come la causa petendi, attenendo a pretese risarcitorie relative al contegno omissivo tenuto dall'ARAN, non concerna in via diretta ed immediata il rapporto di lavoro che lega gli istanti stessi alla Pubblica Amministrazione; ha quindi concluso per la corretta trattazione della controversia in base al rito ordinario.
Il giudice, preso atto della rilevanza della eccezione di incompetenza prospettata in via pregiudiziale, si è riservato di verificare la fondatezza o meno di essa.
Si resta, quindi, in attesa delle decisioni dello stesso in merito.

lunedì 20 aprile 2009

Revisori e Report

Segnalo ai colleghi revisori il servizio di Report andato in onda domenica scorsa. Prima del programma già non dormivo tranquillo ma dopo le critiche della dott.ssa Gabanelli i miei sonni sono peggiorati.
Chi di noi può mettere la mano sul fuoco su tutte le scuole che controlla? Cosa possiamo vedere in quattro ore a istituto? Sono convinto che noi revisori siamo mandati allo sbando senza nessun tipo di preparazione programmata e nel caso dovesse succedere qualcosa il nostro caro IGF non aspetta altro che buttarci la croce addosso. Ma chi ce lo fa fare per 1200 euro netti l'anno?
Per chi l'ha perso e vuole spaventarsi clicchi sul link.
-
PS: il dott.Acri, il direttore dell'USP di Parma era mio collega in un ambito!!

Solidarietà con i colleghi della RTS e della DTES de l'Aquila

dal sito della RGS
Si comunica che è stata attivata una raccolta fondi indirizzata specificatamente ai nostri colleghi della RTS e della DTEF de L’Aquila e alle loro famiglie, colpiti dal recente terremoto.Si tratta di un conto corrente postale intestato a: «MEF per i dipendenti della provincia de L’Aquila».
Numero di conto corrente: 96001540
Cod. IBAN: IT-44-Z-07601-03200-000096001540.
I versamenti possono essere fatti:- tramite bollettino postale (presso tutti gli uffici postali sul territorio nazionale);- postagiro (bonifico postale);- bonifico bancario.
Una piccola donazione di denaro rappresenterà un gesto generoso, che contribuirà a far sentire meno soli i colleghi e a tramutare in aiuto concreto il sentimento di solidarietà.
Grazie a tutti quelli che potranno partecipare.
-
Ho pubblicato senza esitare l'appello pubblicato sulla intranet della RGS, ma mi sorge un dubbio da chi vengono gestiti i soldi e come verranno distribuiti?
Tra i tanti aiuti richiesti nessuno mai ha avuto premura di comunicarci come e da chi venivano gestiti le donazioni (ricordate la missione arcobaleno?).
Non vorrei che sulla generosità degli italiani qualcuno ci speculasse (non sarà sicuramente questo il caso!).
Detto questo in bocca al lupo a tutti gli abruzzesi colpiti da questo dramma.

Camerlengo d'oro

da contrappunti.info un interessante articolo, anche se esageratamente critico nei toni, sull'atteggiamento dei nostri politici per accontentare la Chiesa.

Ha inizio con Tremonti – ma analoghi riconoscimenti spetterebbero, se il premio fosse esistito un mese fa, anche al ministro Sacconi e al senatore Quagliarella – la distribuzione ufficiale del “Camerlengo d'oro”, il prestigioso premio messo in palio da Contrappunti.info per quanti si siano particolarmente distinti nel bacio dell'anello con prostrazione profonda davanti al Consesso dei Cardinali di Santa Romana Chiesa.

Dovendo trovare per il soccorso ai terremotati fonti di finanziamento alternative al consueto “mettere le mani nelle tasche degli italiani” praticato dalla sinistra (e patrocinato anche in questa occasione con le proposte di addizionale all'Irpef dai vari Amato e Franceschini), Tremonti ha pensato all'inserimento dello Stato tra i beneficiari del 5 per mille accanto ad Onlus, associazioni di promozione sociale ed enti di ricerca, ovviamente penalizzati dalle scelte che i contribuenti, che commossi dall'evento, sarebbero indotti a fare nella dichiarazione dei redditi.

Vista la svista?

Il Genio della finanza globale ha finto di dimenticarsi che lo Stato è già presente tra i pochi scelti destinatari di un'altra ben più remunerativa “colletta”, quella dell'8 per mille, che ogni anno porta alla Chiesa Cattolica, tra scelte dirette e indirette, dai 700 agli 800 milioni di euro. Parliamo di scelte dirette e indirette perché solo 300 milioni spetterebbero alla Chiesa per le preferenze espresse in suo favore dai contribuenti, gli altri 4-500 milioni li incamera perché per un meccanismo perverso, la quota di 8 x 1000 relativa ai contribuenti che non hanno espresso alcuna scelta nella dichiarazione dei redditi (e sono la maggioranza, più del 60%) viene comunque distribuita ai vari enti ecclesiastici e allo Stato in percentuali corrispondenti alle scelte espresse.

Meccanismo diabolico inventato da Chi?
Ma da Lui, l'ineffabile genio della finanza Tremonti, all'epoca socialista e consulente di Craxi quando il grand'uomo sottoscrisse il nuovo Concordato.
E' evidente che proporre agli italiani di fare in favore dello Stato (e quindi dei terremotati abruzzesi) la scelta dell'8 per 1000 significherebbe andare a danno della grassa raccolta fatta ogni anno dalla Chiesa con questo marchingegno.
Di qui la reticenza di Tremonti. Del 5 per mille si può parlare, dell'8 per mille no. Tra parentesi, le favolose cifre incamerate dalla Cei ogni anno (gli 800 milioni di euro che abbiamo citato si riferiscono ai dati del 2004, quest'anno il gettito che arriverà dall'8 x 1000 – soldi nostri - dovrebbe superare il miliardo) danno la giusta dimensione del contributo di 3 – dicesi tre – milioni stanziato dai vescovi per il sisma d'Abruzzo.
Poveretti, si sono levati il pane dalla bocca.

venerdì 17 aprile 2009

la RGS scova 7 mld per l'Abruzzo...

Da Dagospia.com

La Ragioneria generale dello Stato avrebbe scovato 7 miliardi di euro da destinare alla ricostruzione in Abruzzo. E' quanto scrive oggi 'Il Foglio'. 'In un appunto riservato che circola a Palazzo Chigi', spiega il quotidiano, 'il dipartimento retto da Mario Canzio ha indicato cinque strade per racimolare 7 miliardi di euro.
L'ammontare maggiore, pari a 5 miliardi -si legge nel documento non pubblico che 'Il Foglio' e' in grado di rivelare- possono arrivare dal cosiddetto tesoretto della presidenza del Consiglio alimentato da una parte dei Fondi Fas (per le aree sottoutilizzate)'.
'Importi inferiori da altri capitoli di spesa -continua 'Il Foglio'- circa 500 milioni sono utilizzabili stornando gli investimenti immobiliari previsti dagli enti previdenziali (una quota non inferiore al 25% sara' destinata alla ricostruzione degli edifici pubblici nelle aree interessate al terremoto). Un altro miliardo e' stato individuato dalle risorse statali contenute nel contratto Anas (200 milioni) e dai mutui non erogati dalla Cassa depositi e prestiti (800 milioni)'.
'Sono invece da definire gli interventi fiscali da cui trovare i 5 miliardi restanti, posto che sia confermato l'obiettivo dei 12 miliardi.
-
Uhm i conti della RGS, speriamo bene!
Comunque alle riunione per i mutui non erogati dalla Cassa depositi e prestiti hanno partecipato i funzionari dell'UCB presso il MEF e quei soldi ci sono davvero! Erano anni che sollecitavano un intervento da parte di mamma RGS ma li hanno sempre snobbato, anzi, si dice che proprio la loro insistenza , ai tempi del prof. Grilli, portò alla promozione "punitiva" del direttore Vittorio Pagano.
In questo momento di crisi e con un altro Ragioniere forse si riuscirà a risparmiare qualcosa dei miliardi trasferiti alla CDP.

Workshop Internazionale sulla Spesa Pubblica

Lunedì 20 e martedì 21 aprile 2009 dalle ore 9.15, presso il Polo Multifunzionale RGS in via XX settembre si terrà un'interessante Workshop Internazionale sulla Spesa Pubblica con il titolo di
MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE E QUALITÀ DELLA SPESA PUBBLICA -

Dal sito istituzionale si può leggere che il controllo sulla spesa pubblica impone di concentrare l'attenzione sui risultati, misurati attraverso idonei indicatori, e valutare l'operato del policy maker in base al raggiungimento degli obiettivi. Le valutazioni dell'Ocse e del Fmi sugli strumenti istituzionali ed operativi disponibili per la misurazione della performance della spesa pubblica e sul loro effettivo utilizzo, l'esperienza sul campo di alcuni Paesi europei, lo stato dell'attuazione del "Performance Budgeting" in Italia sono i principali temi del II workshop internazionale sulla spesa pubblica. I lavori, introdotti dal Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, si chiuderanno nella seconda giornata con una tavola rotonda cui parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni italiane coinvolte nella misurazione delle performance.
La sessione 1, Performance Budgeting nell’esperienza internazionale, prevede interventi da parte di rappresentati di organismi internazionali (OCSE e FMI).
La sessione 2 è focalizzata sugli Indicatori di performances ed interverranno rappresentanti dei Ministeri competenti di Francia, Paesi Bassi e Danimarca che presenteranno casi di studio relativi a specifici settori di spesa.
La seconda giornata sarà focalizzata sull’esperienza italiana e in particolar modo verrà trattata l'esperienza delle "Note preliminari".
La sessione 3 sarà introdotta da una presentazione del Servizio Studi Dipartimentale della Ragioneria Generale dello Stato che esaminerà gli obiettivi presentati e gli indicatori effettivamente elaborati dai singoli Ministeri nelle Note preliminari allegate ai bilanci di previsione del 2008 e del 2009.
La presentazione dovrà aprire una Tavola rotonda tra esperti italiani.
Alla Tavola rotonda parteciperanno rappresentanti delle istituzioni italiane coinvolte nella misurazione della performance.
----------------------------------------
Ritengo interessante solo la prima giornata con gli interventi di esperti di altri Paesi mentre la seconda immagino sarà sempre la stessa storia: molta buona teoria ma in pratica nulla. Un esempio sono le nostre decantate note preliminari nelle quali non è possibile trovare un vero obiettivo a cercarlo con il microscopio. Un esempio lampante è l'obiettivo determinato per il nostro SIFIP per l'anno 2008: verifiche effettuate/verifiche programmate = 1; complimenti!!!!

giovedì 16 aprile 2009

interconfederale per l'attuazione dell'accordo-quadro

tratto da IlSole24ore.com
-
E' stato siglato, il 15 aprile 2009, l'accordo interconfederale per l'attuazione dell'accordo-quadro sulla riforma degli assetti contrattuali del 22 gennaio 2009.
-
Gli assetti della contrattazione.
Confermato un modello di assetti contrattuali su due livelli, quello del contratto collettivo nazionale di categoria e quello della contrattazione aziendale o territoriale.
-
L'elemento di garanzia retributiva.
Riconosciuto un importo, a titolo di garanzia retributiva, a favore dei lavoratori dipendenti da aziende prive di contrattazione di secondo livello e che non percepiscono altri trattamenti economici individuali o collettivi oltre a quanto spettante per contratto collettivo nazionale di categoria.
-
Durata triennale dei contratti.
Cambia la vigenza dei contratti, che diventa triennale sia per i Ccnl di categoria - tanto per la parte economica quanto per quella normativa - che per il secondo livello di contrattazione.
-
Chi ha partecipato all'accordo.
L'accordo è stato firmato da Cisl, Uil e Confindustria: la Cgil ha deciso di non aderire, ribadendo il no del 22 gennaio scorso.
-
Decorrenza dell'Accordo.
L'Accordo interconfederale decorre dal 15 aprile 2009 e avrà vigore fino al 15 aprile 2013.
-
Il testo dell'Accordo

mercoledì 15 aprile 2009

la soppressione della SSPA

Mentre sono all'interessantissimo corso di Statistica presso la Scuola Superiore dell'Economia e Finanza mi è venuto in mente, lo avevo studiato per il concorso, che con la legge finanziaria per il 2007 (legge 296/2006) è stata istituita l’ “Agenzia per la Formazione dei dirigenti e dipendenti delle amministrazioni pubbliche”.
Ma chi ne ha sentito parlare?
La norma prevedeva molteplici finalità della nuova Agenzia, che avrebbe contribuito all'ammodernamento delle amministrazioni pubbliche, miglioramento della qualità delle attività formative pubbliche, garanzia di una selezione rigorosa della dirigenza dello Stato, fornitura di un adeguato sostegno alle amministrazioni nella valutazione dei loro fabbisogni formativi e nella sperimentazione delle innovazioni organizzative e gestionali.
Tale organismo si sarebbe qualificato quale soggetto dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, di autonomia amministrativa e contabile, sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Dalla fine di marzo del 2007 sarebbe subentrato – nei rapporti attivi e passivi, e nei relativi diritti ed obblighi - alla “Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione” (contestualmente soppressa e le cui dotazioni finanziarie, strumentali e di personale saranno oggetto di trasferimento all’Agenzia): non solo, ma avrebbe coordinato l’attività di altre prestigiose e titolate Scuole di Formazione pubblica centrale, quali l’ “Istituto Diplomatico”, la “Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno” e la “Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze”.
Queste ultime (c.d. “Strutture Autonome”), però, avrebbero mantenuto la propria autonomia organizzativa e l’inquadramento nelle rispettive organizzazioni.
Attività fondamentale dell'agenzia era quello del reclutamento e della formazione dei Dirigenti delle amministrazioni dello Stato (rimanendo escluse soltanto le procedure di reclutamento e formative riguardanti il personale delle carriere militari, dei corpi di polizia, dei segretari comunali e provinciali, unitamente a quelle dei dirigenti di enti locali solo per la eventuale formazione).
Il disposto normativo, inoltre, prevedeva un sistema di accreditamento e certificazione per tutte quelle pubbliche amministrazioni che si avvalgono, per la formazione e l’aggiornamento professionale dei propri dipendenti, di istituzioni o organismi formativi pubblici o privati dotati di competenza ed esperienza adeguate, a tal fine inseriti in un apposito elenco nazionale tenuto dall’Agenzia, proprio al fine del compimento della relativa attività di certificazione ed accreditamento.
Indubbiamente, le finalità – più o meno apertamente dichiarate – sottese a questa nuova complessiva disciplina risultavano di ampio respiro.
Il Legislatore, pur nella consueta fretta “finanziaria” annuale, questa volta aveva concepito un profondo rinnovamento nel sistema del reclutamento e della formazione della Pubblica Amministrazione (centrale) italiano.
Probabilmente le resistenze al cambiamento, sia in fase redattoria che attuativa sono state tante enon tutte errate ma continuo a rimanere esterrefatto davanti alla semplice disapplicazione da parte dello Stato delle sue stesse leggi.

venerdì 10 aprile 2009

Il prospetto A

Mi è stata inviata da una RTS questa comunicazione che pubblico:


Ai Revisori dei Conti in rappresentanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze presso le Istituzioni Scolastiche
Ai Direttori Amministrativi delle Istituzioni Scolastiche

Oggetto: Consistenza e variazione dei beni mobili patrimoniali di proprietà delle Istituzioni Scolastiche – Anno 2008 – Prospetto “A” – Predisposizione ed invio – Termini di scadenza.

Si rammenta che il 30 aprile 2009 è la data di scadenza per l’invio alla scrivente del Prospetto “A” riguardante le variazioni intervenute nell’anno 2008.
A tale proposito, l’Ispettorato Generale di Finanza , con la circolare 18 settembre 2008, n. 26, in merito alla trasmissione del “Prospetto A” ha ribadito che i Revisori in rappresentanza del MEF dovranno far pervenire, entro il 30 aprile di ogni anno, preferibilmente per posta elettronica oppure, in alternativa, via fax alle competenti Ragionerie Territoriali dello Stato i citati prospetti, fermo restando che, in caso di assenza o impedimento da parte degli stessi, tale obbligo è del Direttore Amministrativo dell’Istituto scolastico.
Si sottolinea l’inderogabilità del termine di cui sopra stante anche l’obbligo di trasmissione dei relativi dati tramite il S. I. R. G. S.

giovedì 9 aprile 2009

Il piano Padoa-Schioppa? Nel cestino

Mentre cercavo nei miei "archivi" qualche articolo di giornale relativo asl post di ieri sulla Scuola Superiore dell'Economia e Finanze mi sono imbattuto in uno scritto di Sergio Rizzo pubblicato dal corriere.it.
Il piano Padoa-Schioppa? Nel cestino
Mai pubblicato il rapporto sulla spesa prodotto della Commissione Muraro, ora soppressa. Inutile frugare nel sito internet del ministero dell' Economia alla ricerca del rapporto 2008 sulla revisione della spesa pubblica. Quel documento non c' è.
Almeno non c' era fino a venerdì 4 luglio (2008 n.d.a.), quando questo articolo è stato scritto. Sepolto in chissà quale cassetto di via XX settembre da più di 20 giorni, visto che è stato materialmente consegnato agli uffici del ministro il 12 giugno.
Domanderete: Che cosa c' è di strano?
Nulla, a parte il fatto che di solito i documenti ufficiali del ministero, come i due precedenti rapporti stilati dalla Commissione tecnica per la finanza pubblica, così si chiama l'organismo che ha scritto quel documento, finiscono tutti sul web. Questa è la prassi.
Inoltre, la pubblicazione online dei lavori della Commissione, del resto, era esplicitamente prevista anche dal decreto (articolo 5, comma 5) con cui il 16 marzo del 2007 era stato formalizzato quel gruppo di lavoro, istituito con la prima delle due leggi finanziarie di Romano Prodi.
Soltanto che all'epoca il ministro era Tommaso Padoa-Schioppa e adesso invece al suo posto c' è Giulio Tremonti.
Ebbene il nuovo ministro, appena tornato alla scrivania di Quintino Sella, ha cancellato con un colpo di spugna, insieme al Secit, pure quella Commissione. Cancellando anche il relativo stanziamento: un milione 200 mila euro l' anno per tre anni.
La Commissione doveva lavorare infatti per un triennio: è durata appena quindici mesi.
Il tempo necessario per produrre, come ha rivendicato in una nota il suo ex presidente Gilberto Muraro, una decina di documenti, come il libro verde sulla spesa pubblica e il rapporto intermedio sulla spending review.
Studi che hanno confermato lo stato di inefficienza e il livello di spreco di alcuni settori della pubblica amministrazione, come la scuola, la giustizia e la sanità. Ma fra i lavori che Muraro ha elencato puntigliosamente nella sua nota c' è anche il rapporto conclusivo sulla spending review: 300 pagine (finora) misteriose.
Tremonti non ha spiegato pubblicamente i motivi della sua decisione: se il problema sia l' utilità della Commissione in sé o piuttosto le persone che la compongono. Sulla prima questione va osservato che il Tesoro si è sempre servito di organismi del genere, sia pure con compiti leggermente diversi.
La prima Commissione tecnica sulla spesa pubblica fu istituita nel 1981, e alla sua presidenza venne nominato Franco Reviglio, del quale Tremonti, insieme a Domenico Siniscalco e Alberto Meomartini era stato giovanissimo braccio destro: i tre, all' epoca, vennero battezzati i Reviglio boys. Al vertice di quel gruppo di lavoro arrivò quindi Piero Giarda. E lo stesso Tremonti, nel 2001, avvertì l' esigenza di collocare al vertice della Commissione un uomo di propria fiducia: Giuseppe Vitaletti.
Sulle persone, c' è da dire che Padoa-Schioppa aveva nominato, oltre al presidente, un magistrato della Corte dei Conti, Domenico Marchetta (uhh chi si rivede) già stretto collaboratore di Carlo Azeglio Ciampi, un esperto di economia aziendale proveniente dalla McKinsey (Stefano Visalli) e sette accademici.
Nel gruppo degli economisti, ben cinque (metà di tutta la Commissione) collaboratori o redattori de lavoce.info. C' era lo stesso Muraro, ma anche Vincenzo Perrone della Bocconi, Massimo Bordignon della Cattolica di Milano, Alberto Zanardi dell' Università di Bologna e uno che di quel sito internet, divenuto la spina nel fianco dei governi di turno, è stato addirittura fondatore con Tito Boeri: Giuseppe Pisauro, professore all' Università di Perugia, nominato nel 2006 da Vincenzo Visco rettore della Scuola superiore delle Finanze, al posto di Vincenzo Fortunato, il capo di gabinetto di Tremonti.
Rizzo Sergio

mercoledì 8 aprile 2009

SSEF



Il mio "datore di lavoro", considerando la tipologia del mio lavoro, ha pensato bene di farmi partecipare ad un corso di statistica di base (ovviamente non mi servirà a nulla!) presso la Scuola superiore dell'economia e delle finanze.

Ma cosa è questa Scuola? Dal sito ufficiale leggiamo che essa nasce dalla trasformazione della Scuola centrale tributaria fondata da Ezio Vanoni nel 1957 per la formazione e l'aggiornamento professionale del personale civile dell'Amministrazione finanziaria.

Il processo di attuazione della riforma dell'Amministrazione fiscale ha riconosciuto alla Scuola, posta alle dirette dipendenze del Ministro dell'economia e delle finanze, il ruolo di istituto di alta formazione, con il compito di provvedere alla formazione, specializzazione e aggiornamento del personale dell'Amministrazione finanziaria, delle Agenzie fiscali e degli enti che operano nel settore della fiscalità.

Per svolgere questi importanti compiti la struttura, si legge sul sito, si è dotata di una connotazione accademica di tipo universitario, di un'efficiente organizzazione del lavoro, di un sistema contabile di tipo economico, ma soprattutto ha allargato il proprio know-how e le proprie competenze anche su tematiche multidisciplinari estendendo il core business della formazione tributaria (non peccano di modestia!).


Ma facciamo qualche ricerca su internet.


Nell'aprile 2008 il giornalista del corriere.it si è interessato della scuola con un articolo interessante:
Chissà che cosa penserebbe Ezio Vanoni leggendo il rapporto che la Corte dei conti ha sfornato qualche settimana fa sulla Scuola che nel 1957 venne intestata proprio a lui.

Una domanda su tutte, non potrebbe non porsi l' uomo che all' inizio degli anni Cinquanta introdusse con la riforma tributaria l' obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi: perché non l' hanno ancora chiusa?
Trovando tuttavia una prima risposta a pagina 29 della relazione dei giudici contabili. Dove si racconta che fra il 2001 e il 2005 la spesa per gli stipendi per i docenti e i dirigenti «è aumentata del 124%, passando da poco più di due a quattro milioni e mezzo di euro».

Una struttura che serve prevalentemente a sistemare persone di fiducia dei ministri di turno. Garantendo congrue integrazioni al loro reddito.

Il 31 marzo del 2006 la Corte dei conti aveva chiesto all' amministrazione chiarimenti sulla circostanza che le posizioni di vertice della scuola fossero «ricoperte in larga parte da persone titolari di incarichi di diretta collaborazione con il ministro».
Ciò per fugare i dubbi che un «organismo autonomo di formazione e ricerca» avesse assunto la sola funzione di «supporto all' autorità politica».
Ma la risposta della Scuola, racconta la Corte dei conti, «è risultata in proposito tanto succinta quanto evasiva e comunque non idonea a fugare le preoccupazioni».

Preoccupazioni anzi alimentate da quella replica nella quale i magistrati contabili hanno ricavato persino «la conferma che nessuna procedura selettiva è stata seguita in ordine alla sussistenza dei requisiti di idoneità allo svolgimento degli incarichi attribuiti» ai vertici della scuola e ai docenti.
Ancora: «Venti curriculum vitae di persone che dal 2001 hanno ricoperto l' incarico di rettore, prorettore, capo dipartimento e docente stabile hanno consentito di verificare come tra questi ci sia chi contemporaneamente ricopriva anche posizioni di vertice negli uffici di diretta collaborazione con il ministro (capo di gabinetto, vice capo gabinetto, capo dell' ufficio legislativo, aiutante di campo...)».
Un semplice clic del mouse sulla voce «docenti» nel sito Internet della Scuola consente oggi di appurare che i professori sono dodici.........
Non sarebbe davvero il caso di metterci in fondo la parola: «Fine»?

In più è da evidenziare che due dei tre dirigenti in forza alla Scuola, la dott.ssa Salvini e il dott. Gueci, gli è stato conferito l'incarico ai sensi dell'articolo 19, comma 6, D.LGS. 165/01.

Tre anni prima anche il nostro sindacato di base si era interessato alla scuola:

Al Tesoro infatti c’è un «gioiello» nascosto che consente al ministro di «promuovere» i suoi collaboratori senza dichiararlo esplicitamente: la Scuola superiore dell’economia e delle finanze.
La vecchia scuola Vanoni è diventata una sorta di cassa integrazione dorata per i più stretti collaboratori del ministro.
Basta leggere il nome dei docenti e compare l’organigramma del gabinetto del ministro.
Il rettore è Vincenzo Fortunato, arrivato a capo gabinetto del superministero dopo una lunga carriera alle Finanze, dove era capo dell’ufficio legislativo.
Tra i docenti altri membri del gabinetto del ministero, come Marco Pinto, Gaetano Caputi che è capo dell’ufficio legislativo, e Concetta Zezza che per la scuola è direttore amministrativo.
Sale in cattedra per volere del ministro anche il suo braccio destro: Marco Milanese, capo segreteria.
Con una serie di leggi e leggine il centro-destra ha equiparato lo status dei professori della scuola a quello dei docenti universitari.
In poche parole, per decreto del ministro (senza concorso) vengono immessi nel circuito accademico nuovi docenti.
Un bell’affare per chi ha la fortuna di esserci.

Che bella la SSEF!!

martedì 7 aprile 2009

relazione della CdC sulle strutture di missione

dalla Newsletter della Corte dei Conti
-
La Sezione centrale del controllo sulla gestione ha condotto un'indagine presso le "strutture di missione" finalizzate al conseguimento di obiettivi particolari di carattere temporaneo che si assume non possano essere perseguiti altrettanto utilmente dalle strutture ordinarie dell'Amministrazione e costituite presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi dell'art. 7, c. 4 del d.lgs. 303/99, allo scopo di verificare la funzionalità concretamente espressa e le criticità che l'hanno eventualmente limitata.
La Corte rileva che alle strutture vengono demandate funzioni proprie di organismi a carattere dipartimentale e che le strutture, normalmente, hanno la stessa "vita" del Governo che le ha istituite. Il personale in dotazione è in parte proveniente dai ruoli dell'Amministrazione dello Stato e, in parte, ad essi estraneo.
I fondi, allocati in capitoli quasi sempre dedicati alla struttura, risultano spesso stanziati con tempestività ma in assenza di una preventiva e documentata quantificazione.
La Corte raccomanda di: scongiurare sovrapposizioni di competenze tra i compiti svolti dalle strutture di missione e degli organismi ordinari, evitare l'"appesantimento" organizzativo delle strutture, attuare un'attenta politica di acquisizione del personale che porti al migliore utilizzo possibile delle unità già in forza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e assicurare una migliore leggibilità del bilancio.
Delibera n. 4/2009 della Sezione centrale di controllo sulla gestione
Relazione

Online sul sito del ministero gli elenchi dei consorzi e delle aziende partecipate e i compensi degli amministratori

Nell’ambito dell’Operazione Trasparenza avviata dal Ministro Renato Brunetta, il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione pubblica online l’elenco dei consorzi e delle società a totale o parziale partecipazione da parte delle Amministrazioni pubbliche, così come previsto dall’articolo 1, commi dal 587 al 591, della legge Finanziaria 2007.

La banca dati consultabile tramite il sito della funzione pubblica , oppure direttamente sul sito www.consoc.it contiene le informazioni riguardanti la misura della partecipazione, la durata dell’impegno, l’onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per l’anno 2008 sul bilancio dell’amministrazione, il numero dei rappresentanti dell’amministrazione negli organi di governo nonché il trattamento economico complessivo a ciascuno di essi spettante.


Elenco dei consorzi e società partecipate dalle pubbliche amministrazioni per l’anno 2008

Elenco ruoli e trattamento economico dei rappresentanti nei consorzi e società partecipate dalle pubbliche amministrazioni per l’anno 2008

lunedì 6 aprile 2009

Tremonti ahi ahi



Come al solito interessante servizio di Report che questa settimana chiama in causa il nostro Ministro per quanto riguarda gli interventi a favore dei poveri (Social Card, bonu famiglia ecc.)

La giornalista Giovanna Boursier è andata in giro per l’Italia per vedere quanta gente è riuscita a ottenere la carta, di quanti soldi ha potuto realmente beneficiare. Soprattutto per capire qual è l’effettivo costo di questa misura (21 milioni di euro solo per la gestione di un anno!!).

Inoltre ha anche tentato di spiegare cos'è e come funziona il bonus elettrico e il bonus famiglia; chi ha pagato la Robin Tax, cosa sono i Tremonti Bond.

Report si è chiesto quale sia il significato delle “nuove regole”, un cavallo di battaglia del Ministro Tremonti.
Vedendo il programma credo che il nostro capo non ci abbia fatto un bella figura. Infatti, Giulio ha dimostrato di seguire la stessa strada del suo Primo Ministro: grandi annunci ma in concreto, poi, quasi nulla.

Peccato! In questo periodo di crisi molte persone avrebbero bisogno di politici di un altro spessore.
Finisco il veloce articolo ricordando come la giornalista Gabanelli ha chiuso il programma:

Da quel che sembra negli Stati Uniti la resa dei conti sta generando un cambio della classe dirigente, più improntata alla reputazione dei singoli individui, per arrivare, è auspicabile, a costruire un mercato dove le sanzioni morali sono più pesanti di quelle legislative.

A crisi finita, invece, da noi, troveremo sempre gli stessi, a dirigere le banche e le imprese, in giro per convegni e a presentare libri e a spiegarci come va il mondo. Loro che le regole le hanno violate e non si sono distinti per il merito.....

PS: Il servizio ha anche evidenziato come i dati forniti dal Ministero non siano stati precisi ( a dir poco), ma noi che ci lavoriamo, conoscendo i nostri colleghi e i nostri dirigenti, non ci sorprendiamo affatto, vero?

giovedì 2 aprile 2009

Brunetta alle impiegate..

dal corriere.it
Basta con le donne che durante l'orario di lavoro fuggono dal ministero per andare a fare la spesa: parola del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, secondo il quale «il lavoro pubblico deve essere al servizio dei cittadini e non può essere un ammortizzatore sociale di genere».
Il ministro parlava dinanzi a una platea composta quasi esclusivamente da donne, nel corso di un convegno sulle pari opportunità. E le sue parole hanno scatenato vivacissime reazioni. «Protestate pure - ha risposto il ministro - ma è così. Io non voglio più che le donne scappino dall'ufficio per fare la spesa, per poi tornare a casa all'una e mezza e avere difficoltà a gestire la famiglia e tutto il resto».
«Vi siete chiesti il perchè della femminilizzazione della scuola e del lavoro ministeriale? E come mai ci siano poche donne ai vertici? I controlli sull'assenteismo per malattia è una lotta di liberazione per le donne. Far finta di essere malate per accudire i figli o i mariti vuol dire buttare via la propria professionalità: bisogna rompere queste compensazioni perverse».
Ma le dichiarazioni di Brunetta hanno provocato la reazione del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna presente in sala, che ha polemizzato con il collega sul richiamo di quest'ultimo alle dipendenti pubbliche che vanno a fare la spesa durante l'orario di lavoro. Alle donne in platea, che avevano duramente contestato il ministro Brunetta, Mara Carfagna ha detto: «non fatevi scoraggiare. Non cadiamo nelle facili provocazioni».
-
Cosa dire! Può migliorare la pubblica amministrazione con un ministro così?
-
PS: alle 11.30 l'on. Maroni, parcheggiando contro mano sulla corsia preferenziale, è entrato con autista e tre uomini di scorta nel negozio di informatica in via Piave. Non è fare la spesa?