Con la circolare n. 28 dell'11 novembre scorso il ministero del Lavoro è intervenuto in merito al trattamento giuridico ed economico da attribuire ai dipendenti chiamati a difendersi in procedimenti disciplinari a loro carico, non essendovi una specifica disciplina contrattuale in materia.
Per il dicastero di via Flavia in questi casi il dipendente non agisce nell'interesse dell'amministrazione bensì per la difesa di un interesse proprio, benché connesso all'attività lavorativa. Le assenze dovute alla convocazione per procedimenti disciplinari, dunque, andranno giustificate o come permessi retribuiti per particolari motivi personali o familiari debitamente documentati o, se tali permessi siano già stati fruiti nel limite massimo annuo, come ferie o permessi orari a recupero, con esclusione di qualsiasi permesso per motivi di servizio.
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