(...) Queste riflessioni sui fattori che hanno ostacolato, nel recente passato, gli obiettivi di maggiore efficienza e qualità delle PA non possono chiudersi senza un cenno al tema della semplificazione di regole e procedure. Il tema, ovviamente, chiederebbe da solo molti approfondimenti, che però non sono qui possibili .
«Per memoria», tuttavia, è doveroso ricordare quattro azioni essenziali, da cui largamente dipende il miglioramento delle nostre amministrazioni e dei nostri servizi pubblici.
Come è noto, le norme sono lo strumento per dare protezione qualificata a determinati interessi, elevandoli, dal rango di interessi di fatto o di interessi solo amministrativamente protetti, a quello di interessi giuridicamente protetti. Negli ultimi quindici anni è stata più volte espressa l'intenzione di semplificare l'ordinamento, disboscandolo da norme obsolete, inutili, ormai controproducenti, ecc.
Qualcosa si è fatto, ma purtroppo è stata prevalente la spinta opposta a creare nuove norme e a dettagliare sempre più vincoli, procedimenti e tutele. Questo ha reso sempre più difficile l'efficienza delle PA, che richiede flessibilità operativa e spazio per autonomia e discrezionalità delle scelte di gestione, ed ha appesantito di molto anche l'autonomia dei privati. Dunque, resta sul tappeto l'esigenza di eliminare tutte le norme, di qualunque rango e livello, che, nel tempo e spesso per esasperata diffidenza verso l'amministrazione, hanno conferito protezione giuridica ad interessi « minori », la cui cura può essere restituita alla semplice discrezionalità dell'amministrazione o lasciata ai privati. E deve trattarsi di vero snellimento dell'ordinamento, e non di semplice delegificazione, che si limita a dare veste di-versa alle norme, senza alleggerirne il peso sull'amministrazione e gli utenti.
Semplificazione dell'organizzazione pubblica.
La complessità ed articolazione della PA è di per sé fattore di complicazione delle procedure: quanti più sono le amministrazioni e gli uffici che, a diverso titolo e per diversi profili, possono occuparsi di una questione, tanto più la decisione diviene lunga e difficile. Eliminare livelli organizzativi non indispensabili produce dunque immediata e forte semplificazione. È più che doveroso, perciò, domandarsi se sia coerente, con l'esigenza di efficienza e qualità dei servizi pubblici, che i pubblici poteri siano articolati in ben cinque livelli territoriali, dal comune allo Stato, e che moltissime decisioni pubbliche presuppongano l'intervento di tutti questi livelli. Ovvero, se sia coerente con le esigenze di efficienza e qualità la moltiplicazione delle articolazioni e uffici all'interno delle singole amministrazioni, spesso dettata più da aspettative di carriera del personale che da esigenze funzionali.
Semplificazione delle procedure.
Una forte semplificazione delle procedure discenderebbe già dalla semplificazione dell'ordinamento e da quella dell'organizzazione. In più occorre accentuare la tendenza, già in atto, ad eliminare tutti i procedimenti di assenso pubblico ad attività private (approvazioni, autorizzazioni, licenze, ecc.) che non siano indispensabili e motivati dalla protezione di interessi o beni primari, e a ridurre drasticamente gli obblighi di avviso, parere, concerto e simili di un organismo pubblico su decisioni di competenza di altro organismo pubblico.
PA digitale ed e-government.
Occorre che le ICT siano utilizzate non per informatizzare la PA esistente, come ancora per lo più avviene, ma come leva fondamentale per riprogettare completamente organizzazione, procedure e servizi, in funzione delle esigenze di cittadini e imprese e della efficienza dell'azione amministrativa. Questo significa che le PA devono abbandonare l'attuale concezione proprietaria delle banche dati, per transitare a banche dati comuni; devono passare dal procedimento amministrativo cartolare a quello informatico; devono riunire i propri servizi al pubblico in portali unici nazionali, più facilmente accessibili e fruibili; devono dematerializzare davvero archivi e procedimenti (eliminando la documentazione cartacea anziché duplicarla con documenti informatici, con aumento piuttosto che riduzione dei costi).
Stralcio della nota n° 29 - 2012 ISRIL on line
CINQUE PROPOSTE PER UNA REALE FUNZIONALITÀ DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Presidente prof. Giuseppe Bianchi
gbianchi.isril@tiscali.it
www.isril.it
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