Il call center che non risponde, la linea che cade in continuazione, i medici infuriati per il tempo perso a cercare di collegarsi e per un disservizio che, secondo le previsioni, potrebbe ritorcersi contro di loro sotto forma di sanzione (fino al licenziamento). E' questo lo scenario di caos e proteste nella giornata inaugurale del sistema di trasmissione telematica obbligatoria dei certificati medici voluto dal ministro Brunetta.
A poche ore dall'avvio ufficiale, il sistema di trasmissione on line dei certificati è andato in tilt, non reggendo l'urto della marea di connessioni tentate dai medici. Lo denuncia la Cgil funzione pubblica e lo denunciano anche attraverso mail al giornale molti professionisti. La Cgil critica direttamente il ministro Brunetta e la "flessibilità mostrata in extremis" che non "corrisponde alla rigidità delle norme riguardanti le sanzioni, che colpiscono i medici convenzionati, sui quali incombe la mannaia del licenziamento, ma che avranno ricadute negative anche per i medici ospedalieri, ai quali i cittadini potrebbero impropriamente rivolgersi per ottenere il certificato cartaceo".
Il bilancio della "riforma", dalla prima mattina, è di lunghe attese al call-center con ritardi e disagi nell'assistenza ai cittadini. Il sistema dei certificati medici on line - che riguarda 18 milioni di lavoratori dipendenti pubblici e privati - "non è ancora entrato a regime ed è arrivato il momento anche per il ministro brunetta di prenderne atto e intervenire per evitare il caos. Chiediamo - conclude la Fp Cgil - l'immediata sospensione delle sanzioni fino alla preannunciata riunione dei sindacati dei medici con il ministro".
Accuse anche dalla Fimmg: "I nostri medici ci segnalano che il sito è bloccato già da ieri sera e ancora in queste prime ore del mattino - denuncia il segretario nazionale, Giacomo Milillo - , per una risposta dal call center si impiegano fino a 18 minuti. Per questo ci sentiamo presi in giro dal ministro Brunetta. I lavoratori che credono ai trionfalistici comunicati stampa del ministero dell'Innovazione pretendono dal loro medico il certificato on-line, ma il sistema non funziona. Il governo deve ricondurre il ministro Brunetta alla ragionevolezza".
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