E' passata quasi una settimana da quando ho appreso i risultati della prova scritta del concorso per 40 posti da dirigente alla RGS.
A 6 giorni dalla pubblicazione dei risultati posso parlarne con più distacco avendo metabolizzato la grande delusione.
Questi mesi sono stati incredibili, le voci erano centinaia ma tutte concordavano sul numero ristretto di ammessi al concorso (maggior parte interni) e le varie incomprensioni tra i membri della commissione. Non tutte si sono rilevate corrette.
In questi giorni, poi, molti colleghi e amici mi hanno manifestato la loro stima, giustificando la mia esclusione incolpando, chi la pubblica amministrazione (che non valorizza i suoi funzionari) chi l'Italia dove tutti i concorsi sono truccati.
Li ringrazio tutti ma non sono d'accordo.
Sicuramente tra i 63 ammessi una decina (forse una ventina) sono tra coloro che erano indicati tra i "raccomandati" ma gli altri, molto probabilmente, se lo sono meritato svolgendo un elaborato discreto (ne conosco due: Angelo e Cesare).
Se avessi svolto un compito migliore anch'io starei a studiare come un pazzo per il 25 maggio ma così non è stato. Magari, invece, di stare in un ufficio periferico sconosciuto ai più, mi fossi messo in gioco, che dire, all'IGOP, le cose sarebbero andate diversamente.
Forse speravo in qualche aiuto verso gli interni che poi non ci è stato, ma ormai è andata così.
Ripensandoci non potevo competere con colleghi che partecipano a concorsi in batteria o altri che hanno fatto sacrifici uscendo la sera da via XX settembre, io ho fatto altre scelte.
E' vero che la mia posizione nella preselezione (nei primi 40) mi aveva illuso ma adesso, per mia dignità vorrei evitare di fare come la volpe con l'uva.
Una cosa, però, vorrei scrivere: i concorsi attuali non garantiscono la selezione della classe dirigente.
Infatti, raccomandati a parte, la procedura non aiuta il funzionario che svolge con impegno e con bravura il proprio lavoro, che riesce a coordinare un gruppo di persone e che sa e vuole assumersi responsabilità che altri sfuggono, anzi.........
A mio parere la maggior parte dei dirigenti dovrebbe provenire dall'interno (vedi Banca d'Italia) e tra i criteri dovrebbero avere peso il curriculum, le valutazioni dei precedenti dirigenti e i corsi di aggiornamenti seguiti. Probabilmente le raccomandazioni sarebbero più facili ma alla fine l'obiettivo sarebbe che il direttore segnalasse un suo funzionario per la bravura e non per parentela e/o amicizia.
In più, trovo ridicolo che alcuni diventano idonei in concorsi in enti sconosciuti e poi tornino alla RGS come trovo incredibile effettuare la mobilità tra i dirigenti.
Infine, auguro a due colleghi che stimo e apprezzo un grandissimo in bocca al lupo perché, oltre a meritarselo, è meno doloroso essere superato da persone valide e in gamba.
Forza Cesare e Angelo.
A 6 giorni dalla pubblicazione dei risultati posso parlarne con più distacco avendo metabolizzato la grande delusione.
Questi mesi sono stati incredibili, le voci erano centinaia ma tutte concordavano sul numero ristretto di ammessi al concorso (maggior parte interni) e le varie incomprensioni tra i membri della commissione. Non tutte si sono rilevate corrette.
In questi giorni, poi, molti colleghi e amici mi hanno manifestato la loro stima, giustificando la mia esclusione incolpando, chi la pubblica amministrazione (che non valorizza i suoi funzionari) chi l'Italia dove tutti i concorsi sono truccati.
Li ringrazio tutti ma non sono d'accordo.
Sicuramente tra i 63 ammessi una decina (forse una ventina) sono tra coloro che erano indicati tra i "raccomandati" ma gli altri, molto probabilmente, se lo sono meritato svolgendo un elaborato discreto (ne conosco due: Angelo e Cesare).
Se avessi svolto un compito migliore anch'io starei a studiare come un pazzo per il 25 maggio ma così non è stato. Magari, invece, di stare in un ufficio periferico sconosciuto ai più, mi fossi messo in gioco, che dire, all'IGOP, le cose sarebbero andate diversamente.
Forse speravo in qualche aiuto verso gli interni che poi non ci è stato, ma ormai è andata così.
Ripensandoci non potevo competere con colleghi che partecipano a concorsi in batteria o altri che hanno fatto sacrifici uscendo la sera da via XX settembre, io ho fatto altre scelte.
E' vero che la mia posizione nella preselezione (nei primi 40) mi aveva illuso ma adesso, per mia dignità vorrei evitare di fare come la volpe con l'uva.
Una cosa, però, vorrei scrivere: i concorsi attuali non garantiscono la selezione della classe dirigente.
Infatti, raccomandati a parte, la procedura non aiuta il funzionario che svolge con impegno e con bravura il proprio lavoro, che riesce a coordinare un gruppo di persone e che sa e vuole assumersi responsabilità che altri sfuggono, anzi.........
A mio parere la maggior parte dei dirigenti dovrebbe provenire dall'interno (vedi Banca d'Italia) e tra i criteri dovrebbero avere peso il curriculum, le valutazioni dei precedenti dirigenti e i corsi di aggiornamenti seguiti. Probabilmente le raccomandazioni sarebbero più facili ma alla fine l'obiettivo sarebbe che il direttore segnalasse un suo funzionario per la bravura e non per parentela e/o amicizia.
In più, trovo ridicolo che alcuni diventano idonei in concorsi in enti sconosciuti e poi tornino alla RGS come trovo incredibile effettuare la mobilità tra i dirigenti.
Infine, auguro a due colleghi che stimo e apprezzo un grandissimo in bocca al lupo perché, oltre a meritarselo, è meno doloroso essere superato da persone valide e in gamba.
Forza Cesare e Angelo.
10 commenti:
Condivido in pieno tue osservazioni ed il tuo stato d'animo..Anch'io come te ho lasciato Via XX Settembre per la periferia,anch'io mi sono sentita incoraggiata dai risultati delle preselettive,ma poi agli scritti mi sono resa conto di quanto fosse lontana la mia preparazione e la mia esperienza lavorativa rispetto allo standard delle tracce selezionate.Ero però incaraggiata da molti che vedevano in questo concorso l'ultimo treno per creare un buon serbatoio per sistemare nell'immediato e poi in futuro, attraverso gli idonei, i tanti posti di dirigenti attualmenti vacanti...Ma così non è stato e ora pensare di dover continuare a fare la "brava funzionaria" a vita non è proprio incoraggiante...
Hai ragione non è incoraggiante ma a dire il vero io cerco di dare il meglio di me non perché mi aspetto qualcosa (sarebbe normale in una P.A. efficiente) ma perché è il mio carattere. Le mie soddisfazioni, fino adesso le ho avute dai colleghi e dagli amici.
Se ci pensi bene sono quelle le cose importanti.
In bocca al lupo per il tuo lavoro e grazie mille per il tuo commento.
Non di sole pacche sulle spalle vive il funzionario, io sinceramente, sono stanco di ricevere complimenti per la professionalità e bravura e, poi, vedere tanti altri che vanno avanti...
Ciao anonimo delle 17.41, concordo con te che non viviamo di sole pacche sulle spalle ma credo che la nostra dignità sia molto importante. Comunque, cosa possiamo fare per cambiare le cose? Io non ho nessuna intenzione di fare come alcuni colleghi che si limitano a svolgere il loro compitino o peggio ancora a sfuggire dalle proprie responsabilità. Se riuscissimo a creare un gruppo ben compatto di funzionari forse......
Nella P.A. in generale e nel MEF in particolare ormai è evidente il limite dell'ordinamento professionale. La netta separazione tra dirigenti (pochi e selezionati con le modalità che sappiam) e i funzionari che, vista la situazione, non hanno nessuno stimolo all'impegno, avendo la carriera praticamente blocata e la retribuzione di merito che non premia e non differenzia. Ci fidiamo di Brunetta e delle sue riforme? Il sindacato dove è finito, cosa faceva quando ci ci hano mandato agli "arresti domiciliari" per malattia?
La situazione non è per niente positiva.
Vorrei dire la mia.
Non condivido, da impiegato ultraventennale, la "generosità" di autore verso l'Amministrazione che in questa occcasione come sempre del resto si dimostra madre (molto) generosa verso pochi e perfida matrigna verso tanti altri.
Quanto alla situazione dei Funzionari condivido le idee del post delle 16.25. Brunetta, purtroppo, si sta rilevando l'ennesima occasione sprecata...ma che volete farci se il buon Dio ci avesse voluto almeno un po bene non ci avrebbe di certo fato diventare Funzionari statali...
Ciao, leggo il tuo blog e lo apprezzo molto, pur non appartenendo ai ranghi della RGS né del MEF (ma tanto distante, diciamo così, non sono).
Parto dalla fine: quello che dici sui metodi di selezione dei dirigenti è verissimo.
I concorsi possono essere anche puliti e condotti con la massima onestà, ma finiscono per essere un pessimo modo per scegliere la classe dirigente, dato che al limite premiano lo "studioso seriale" e non chi ha fatto, all'interno di un ente, un lavoro serio, costante, professionale e magari ha pure ricoperto, con ottimi risultati, posizioni organizzative.
Inoltre, alla lunga, diventano premianti per l'inefficienza: perché, infatti, scegliere di lavorare in una sede operativa, affrontando giorno dopo giorno diversi problemi e caricandosi sulle spalle anche una certa fatica, se è più proficuo per la carriera trovarsi un posticino tranquillo e portare avanti per due-tre anni lo studio di diritto amministrativo e altre classiche materie da concorso?
Non so se hai seguito l'ultimo concorso da dirigente INPS che, in tal senso, ha rappresentato la follia più assoluta: quiz preselettivi pubblicati in anticipo, in modo da premiare chi poteva studiarli a memoria; prove scritte generiche (con ammissione all'orale del quadruplo dei candidati rispetto al numero di posti messi a concorso); prove orali degne di un esame di avvocato allargato, con materie come diritto civile, penale, amministrativo, commerciale e domande sull'assegno circolare o sulla responsabilità extracontrattuale, risoltesi in una grande riffa dove, alla fine, quasi tutti sono risultati idonei, e molti sono finiti cinquanta o sessanta posti avanti o indietro nella graduatoria senza ben capire il perché. Non voglio dire che chi ha vinto questo concorso non fosse preparato o fosse "raccomandato" - anzi, al contrario; ma la domanda è: chi si è chiesto, e in quale momento, se la stessa persona avesse anche le qualità per dirigere l'Ufficio di un ente previdenziale? Quale istituzione privata sceglierebbe così i propri dirigenti? Siamo davvero sicuri che un dirigente dell'Agenzia del Demanio possa, dall'oggi al domani, andare a dirigere un Ufficio della RGS? Pensiamo davvero, come credo lo pensi il nostro Ministro della Funzione Pubblica, che la Pubblica Amministrazione sia tutta uguale, e che le statuine del presepe si possano cambiare quindi a piacimento e senza creare voragini di inefficienza (e di frustrazione dei funzionari che si ritrovano con il dirigente incompetente nella materia dove loro, probabilmente, sono espertissimi?
Quello che dici è tutto giusto e lo trovo perfettamente condivisibile.
Ma il problema è la nostra totale incapacità di trasfondere quello che pensiamo/vogliamo in decisioni politiche e legislative. Siamo solo terra di occupazione dei demagoghi sindacali e politici di turno.
Non se ci avete fatto caso ma lo stesso Brunetta che prima delle elezioni ci "corteggiava" ora si è totalmente dimenticato di noi, fa finta di non conoscerci come si fa con i parenti di cui ci si vergogna.
Ma qual è il nostro peccato originale?
Grazie Recording per le tue parole di apprezzamento. Condivido le tue valutazioni e per quanto riguardo il concorso dell'INPS ho saputo che uno dei commissari era una vecchia conoscenza del mio dipartimento. Il fatto che hanno permesso un enorme numero di dipendenti secondo me è un escamotage per poi attingere gli "amici" da quelle liste, magari qualcuno me lo troverò come dirigente qui alla RGS.
Per anonimo delle 22.49. Grazie anche a te per il commento.
Non credo che sia un problema di incapacità politica, anzi loro (tutti)sanno benissimo come deve essere la P.A. e sanno anche che non deve migliorare se volgiono raggiungere il loro obiettivo:il mantenimento del potere e non il benessere del cittadino. Se ragioniamo in questi termini riusciamo a comprendere la loro tattica.
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