lunedì 26 settembre 2011

Tempi duri per le cricche, il Tesoro controlla gli appalti

Sarà più dura la vita delle cricche negli appalti. 
Tutti i dati e le procedure relative alla pianificazione e programmazione di opere pubbliche, compresi i dati finanziari e la scelta dell'offerente, dovranno essere trasmessi dalle amministrazioni alla Ragioneria generale dello stato. Un cervellone sarà messo in piedi presso la struttura del ministero dell'economia per immagazzinare le informazioni e verificare la correttezza della spesa. Il rafforzamento del ruolo di via XX Settembre, previsto dalla legge 196/2009, sta per prendere corpo con un primo decreto legislativo che sarà all'esame del consiglio dei ministri di domani. 
Un successivo decreto dell'economia deciderà le informazioni minime che dovranno essere rese per ogni opera e ogni gara. La tracciabilità dei lavori pubblici ha l'obiettivo di consentire all'Economia, attraverso una maggiore trasparenza dell'operato delle singole amministrazioni, di individuare gli sprechi e di decidere finanziamenti o definanziamenti in modo selettivo. E inevitabilmente renderà più difficile favorire alcune società rispetto ad altre. Il rafforzamento del ruolo dell'Economia del resto è già avvenuto di recente nell'ambito della gestione della Protezione civile, il dipartimento della Presidenza del consiglio dei ministri finito nelle mire di imprenditori e faccendieri vista la capacità e libertà di spesa di cui godeva. Potere finito quando il ministro dell'economia, ha preteso e ottenuto che le ordinanze di Protezione siano autorizzate dal Tesoro. E un ruolo decisivo resta al Tesoro anche nell'ambito della spending review, per l'intera programmazione della spesa pubblica.

Articolo di Alessandra Ricciardi pubblicata su Italia Oggi del 21 settembre 2011

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