La scuola ancora nel caos.
La logica prevedrebbe che il bilancio preventivo fosse predisposto in anticipo al periodo di riferimento, anzi nel nostro caso è ancora più necessario visto che l’anno scolastico parte a settembre x-1 per terminare l’agosto successivo.
Ma da quando sono revisore (otto anni) nessuno delle mie scuole ha mai presentato il suo programma annuale entro i termini previsti dalla normativa (15 dicembre) ma li hanno sempre autonomamente spostati al 15 febbraio dell’anno successivo.
Quest’anno il contesto non è diverso e la nota n. 3338 del 25 novembre 2008 dell'Istruzione, rende ancora più evidente la difficile situazione finanziaria delle scuole dal momento che smentisce il D.M. 21/2007 (capitolone).
Infatti, nella nota, vengono emanate le linee utili per la predisposizione del documento contabile in riferimento alle seguenti assegnazioni finanziarie relative alle sole risorse per il personale:
1. Il budget del Fondo di istituto determinato in base al CCNL 2007 e alle successive sequenze contrattuali dell’8 aprile, del 25 luglio e alla nota ministeriale n. 1727 del 24 settembre 2008;
2. le risorse dei progetti per le aree a rischio come previsto dalle rispettive contrattazioni decentrate regionali;
3. le risorse per gli esami di stato in misura di 5.000 euro per ogni classe terminale di scuola secondaria di II grado;
4. le risorse per le indennità esami per l’abilitazione alla libera professione determinate dalle scuole interessate;
5. le risorse relative alle supplenze brevi e saltuarie da determinare con i parametri previsti dalla tabella 1 allegata al DM n. 21 del 1 marzo 2007 sulla base dell’organico di fatto comunicato al Sistema informativo entro il 17 ottobre scorso e l’eventuale integrazione dei fondi, in base al fabbisogno accertato a seguito di apposito monitoraggio, verrà effettuata entro il limite massimo del 50% delle assegnazioni di base;
6. gli importi dovuti alle ditte per il servizio di pulizia e altre attività ausiliarie in base agli impegni contrattualmente assunti per l’anno 2009.
Per quanto riguarda la comunicazione delle assegnazioni per il funzionamento (capitolone) il Ministero aveva rinviato a dopo l’approvazione definitiva del Bilancio dello Stato l'informazione fondamentale per una corretta predisposizione del programma annuale.
Oggi i dirigenti scolastici non hanno ancora idea di come redigere le previsioni mancando uno degli importi cardine delle previsioni e in varie scuole si paventa o si spera nella possibilità che il Ministero conceda la proroga dei termini almeno fino metà marzo.
Oggi i dirigenti scolastici non hanno ancora idea di come redigere le previsioni mancando uno degli importi cardine delle previsioni e in varie scuole si paventa o si spera nella possibilità che il Ministero conceda la proroga dei termini almeno fino metà marzo.
Cioè il programma annuale è diventato un documento che ormai non ha più il ruolo di indirizzare il governo della scuola ma solo quello di un inutile elenco di numeri utile a salvare la faccia davanti alla contabilità di Stato.
Infine, ricordo quanto recita testualmente il comma 7, art. 2 del D.I. 44/2001: ”Ai fini della tempestiva elaborazione del programma l'ufficio scolastico regionale provvede a comunicare alle istituzioni scolastiche, anche sulla base dei finanziamenti assegnati per i precedenti esercizi, una dotazione certa di risorse finanziarie, fatte salve le eventuali integrazioni conseguenti all'approvazione della legge di bilancio dello Stato”.
Una norma di solo 8 anni già completamente disattesa.
2 commenti:
L'anonimo Revisore ha ragione! Tuttavia nel caos la scuola ci finisce sempre per colpe politico-amministrative, come si afferma tra le righe del blog. All'inizio però l'impressione sembra esattamente quella opposta: scuola nel caos, eterno caprio espiatorio di tutte le colpe di questa specie di quarto mondo che si chiama Italia. Esemplare ad esempio il titolo del libro di Floris, il quale, tra mille scandali, mafie, truffe, corruzioni, aerei civili abbattuti non trova di meglio che prendersela con la scuola pubblica, metre imperversano indisturbati i diplomifici e, ancora peggio, i laureifici privati!
Che dio ci aiuti!
Francesco Granata
Grazie Francesco per condividere il mio articolo. Ovviamente è il sistema Paese che ormai è in decadenza e come si è soliti dire: il pesce puzza dalla testa.
L'incopentenza e l'ignoranza giuridica e scolastica della nostra classe politica è davanti agli occhi di noi addetti ai lavori e probabilmente di quelli dei genitori degli studenti. Ma credo che i tempi duri non siano ancora finiti anzi......
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