giovedì 31 gennaio 2013

Limitare i poteri della Ragioneria

Il piano democrat in caso di vittoria, Finocchiaro: ormai il ragionere generale esercita un ruolo politico, bisogna cambiare Pd deciso anche a dare battaglia a Bruxelles sul computo delle spese per investimento fuori dal rapporto deficit-Pil 

SPACCHETTAMENTO DELL'ECONOMIA SOLO SE ARRIVA MONTI ALTRIMENTI PER IL DOPO GRILLI LETTA O BARCA IL RETROSCENA ROMA 

«E' presto per parlare di spacchettamenti». Pier Luigi Bersani risponde così a chi gli chiede cosa intenda fare del super ministero dell'Economia nel caso il Pd, come confermano i sondaggi, dovesse vincere le elezioni. Il segretario democrat ha invece già inquadrato nel mirino la Ragioneria generale dello Stato. E in caso di vittoria del Pd, la prima testa a saltare sarebbe quella di Mario Canzio, attuale ragioniere generale. Perché su quella poltrona Canzio è stato messo da Giulio Tremonti nel 2005. E perché Bersani non intende subire «alcuna bollinatura». 

LO SPOIL SYSTEM
Sentite Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato: «In questi anni la Ragioneria ha esercitato un ruolo che ha trasmodato la sua funzione tecnica, assumendo una funzione prettamente politica che non le appartiene». E ascoltate uno dei collaboratori più stretti di Bersani: «Il problema del ministero dell'Economia è la struttura ossificata nel tempo, lì si è creato un grumo di potere che condiziona e limita le scelte politiche. Bisogna cambiare». 
Il riferimento è alle "bollinature" della Ragioneria che, da Giulio Tremonti in poi, hanno condizionato pesantemente - in nome del rigore - le scelte di tutti i governi. Così, la prima tappa dello spoil system democrat sarà proprio la Ragioneria. E il successore di Canzio, si vocifera al Nazzareno, potrebbe essere Luigi Fiorentino, attuale capo di gabinetto del ministro Francesco Profumo (Istruzione), che ha trascorso numerosi anni proprio al Tesoro. Lo "spacchettamento" dell'Economia, snodo essenziale di decisioni strategiche in tempo di crisi, «dipenderà invece dall'esito delle elezioni». Da quelli che nell'entourage di Bersani chiamano «i rapporti di forza post-elettorali». Traduzione: se il centrosinistra dovesse vincere sia alla Camera che al Senato e non dovesse avere bisogno del "soccorso" di Mario Monti, lo "spacchettamento" potrebbe essere evitato. «In questo caso all'Economia potrebbero andare Enrico Letta o Fabrizio Barca», dice una fonte ben informata, «che garantirebbero una totale sintonia con Bersani, evitando il rischio di "contropotere" come è avvenuto tra Berlusconi e Tremonti». Insomma: «Non ci sarebbe la necessità di spacchettare, esistendo un rapporto fiduciario tra il premier e il superministro economico». Diverso il discorso in caso di pareggio al Senato: Monti, in cambio del sostegno al governo, potrebbe chiedere l'Economia. E Bersani, per evitare di trovarsi tra i piedi un anti-premier con «poteri trasbordanti», potrebbe decidere di "spacchettare" concedendo al professore solo le Finanze. Il Tesoro andrebbe invece a un ministro di fiducia del segretario. Il nome più probabile: Fabrizio Saccomanni, attuale direttore generale di Bankitalia. 

IL PATTO DI STABILITA 
L'altra mossa di Bersani sarà in sede europea. E questa volta le poltrone non c'entrano, in gioco sarà il Patto di stabilità. «Per dare fiato all'economia e rilanciare la crescita», il capo del Pd chiederà a Bruxelles (come ha già fatto Monti) l'introduzione della "gol-den rule classica". Vale a dire, la possibilità di non computare nel calcolo del rapporto deficit-pil le "spese buone" per investimenti. Impresa non facile, ma con l'aiuto del socialista Francois Hollande e sperando nella sconfitta di Angela Merkel alle elezioni di settembre, «impresa non disperata. Anzi». 

Articolo di Alberto Gentili pubblicato su Il Messaggero

PS: d'accordissimo con le intenzioni del Partito Democratico. Mario Canzio, inchinandosi spesso alla politica e al capo gabinetto , ha permesso che la reputazione della RGS fosse distrutta. Chi ritiene il dipartimento una risorsa tecnica non può non sperare in un cambio al vertice, non solo del Ragioniere ma anche delle seconde linee. 

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