mercoledì 17 ottobre 2012

diffida colletiva presso la stanza sindacale n.616 lato via Goito.


Ricevo e pubblico dalla UILPA MEF

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la trattenuta del 2,5% sulle nostre retribuzioni (esclusi  Enti Pubblici non Economici), relativamente ai lavoratori dipendenti di ruolo già in servizio alla data del 31.12.2000, d'intesa con il nostro  studio legale convenzionato Avv. Galleano, abbiamo predisposto il fac-simile di diffida collettiva.
Il documento dovrà essere compilato a cura delle nostre strutture  territoriali di settore (coordinamenti di ministero o agenzia) che  provvederanno a raccogliere le firme ed i dati relativi ai lavoratori interessati, per l'inoltro, con lettera di accompagnamento su carta  intestata UIL PA agli uffici delle amministrazioni in indirizzo (Ente di  appartenenza, Uffici territoriali della Ragioneria dello Stato).

Informiamo i lavoratori che anche questa iniziativa non avrà costi per gli iscritti alla UIL PA.
Le ulteriori iniziative di carattere legale (ricorsi collettivi al  giudice del lavoro, decreti ingiuntivi individuali per la restituzione  delle somme indebitamente trattenute) sono attualmente in fase di  elaborazione e vi informeremo quanto prima sulle modalità ed i tempi di  attivazione, anche alla luce delle decisioni che i Tribunali del lavoro  dove sono pendenti le cause pilota intentate dalla UIL PA, si  pronuncino nel merito a seguito della decisione della Corte  Costituzionale.

Nei prossimi giorni vi invieremo comunque un modello fac-simile per  chiedere alle amministrazioni di appartenenza, ai sensi della legge 241,  la quantificazione delle somme trattenute dal 1.1.2011, di cui si chiede  il rimborso, per l'eventuale successiva predisposizione di decreti  ingiuntivi.
 
Le strutture in indirizzo sono invitate a dare la massima diffusione alla presente iniziativa, sensibilizzando le articolazioni territoriali dei coordinamenti affinché sia data possibilità a tutti i lavoratori di sottoscrivere la diffida.

La Segreteria Nazionale UILPA




ALLA RAGIONERIA TERRITORIALE DELLO STATO DI
                              (provincia)
                                                          
                                                   AL  (amministrazione di appartenenza)


ATTO DI DIFFIDA E MESSA IN MORA


OGGETTO: Ritenuta del 2,5% sull’80% della retribuzione prevista dall’art. 37 del D.P.R. n. 1032/1973 e successive modifiche.
                
I  sottoscritti  tutti dipendenti di ruolo del …………………………… con anzianità antecedente al 1.1.2001,
PREMESSO CHE:
·         l’art. 12 comma 10 del D.L. n. 78/2010, convertito in Legge n. 122/2010,  prescrive che il computo dei trattamenti di fine servizio per i lavoratori alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere dal 1° gennaio 2011, avvenga secondo la disciplina di cui all’art. 2120 Cod. Civ., con l’applicazione di un’aliquota del 6,91% sull’intera retribuzione;
·         sino al 31 dicembre 2010 operava l’istituto della indennità di buonuscita, in  relazione al quale l’art. 37 del D.P.R. n. 1032/1973 e successive modificazioni imponeva al datore di lavoro pubblico un accantonamento complessivo del 9,60% sull’80% della retribuzione lorda, con una trattenuta a carico del dipendente pari al 2,5% sull’80% della retribuzione;
·         per effetto del nuovo sistema di calcolo della predetta indennità, a decorrere dall’1.1.2011, viene meno la pretesa da parte dell’Amministrazione di rivalersi della percentuale del 2,5%, dal momento che il succitato art. 2120 Cod. Civ., stabilisce che la contribuzione è a totale carico del datore di lavoro;
·         codesta amministrazione ha continuato, anche dopo il 31.12.2010, e tuttora continua a trattenere illegittimamente il contributo del 2,5% sull’80% della retribuzione;
·         La Corte costituzionale, con sentenza 223 dell’8/10/2012, depositata l’11 ottobre 2012, immediatamente esecutiva, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 12, comma 10, del d.l. n. 78 del 2010, nella parte in cui non esclude l’applicazione a carico del dipendente della rivalsa pari al 2,50% della base contributiva, prevista dall’art. 37, comma 1, del d.P.R. n. 1032 del 1973;

CHIEDONO

l’immediata interruzione dell’illegittima trattenuta del 2,5% sull’80% della retribuzione e la restituzione degli importi già prelevati illecitamente dall’1/1/2011 fino alla data odierna, oltre ai relativi interessi e rivalutazione monetaria.
Trascorsi venti giorni dal ricevimento della presente, in mancanza di risposta positiva, si agirà innanzi alle sedi giudiziarie competenti, per ogni comportamento illecito che dovesse emergere.
            Ai sensi e per gli effetti dell’art. 2943 Cod. Civ. , il presente atto di diffida e messa in mora, è da ritenersi anche quale atto interruttivo di ogni prescrizione.

Distinti Saluti.
  _____________ li __________________          

1 commento:

Anonimo ha detto...

..andate.. andate.. quando sarete lì vi chiederanno quali sono i vostri desideri da soddisfare, poi vi faranno iscrivere e ricatteranno l'amministrazione per esaudire i desideri dei neoiscritti (incarichi, trasferimenti,ecc.).. che schifo