Usa lo stesso mezzo, una lettera al Sole24Ore, il ministro dell'economia Vittorio Grilli, per rispondere alla richiesta di chiarimenti dell'economista Luigi Zingales su due accuse che gettano più di un ombra sulla sua correttezza professionale: la prima è quella di aver favorito l'assegnazione di una consulenza del gruppo Finmeccanica alla ex moglie; la seconda è quella di aver chiesto l'intercessione dell'ex capo della banca milanese Bpm, Massimo Ponzellini, per la nomina a governatore della Banca d'Italia.
Nella missiva al direttore Roberto Napolitano, Grilli smentisce tutto.
A partire dall'accusa di familismo amorale. "Così come dichiarato dalla diretta interessata, attraverso un comunicato del suo avvocato, pubblicato dalla maggior parte della stampa lo scorso 7 settembre, alla mia ex moglie, la signora Lowenstein, non è mai stata affidata alcuna consulenza da parte del gruppo Finmeccanica. Smentite altrettanto perentorie in merito a queste presunte consulenze sono arrivate da Finmeccanica stessa e da Fata, una società partecipata dal gruppo. A queste inequivocabili smentite, posso solo aggiungere che mai ho chiesto o sollecitato qualsivoglia tipo di intervento a favore di Lisa Lowenstein a dirigenti di Finmeccanica, presenti o passati".
Grilli poi chiarisce anche il suo rapporto con Ponzellini e il contesto della telefonata in cui avrebbe chiesto la sponsorizzazione per palazzo Koch. "Ricordo - scrive nella missiva - che è un rapporto amicale con lui e con la sua famiglia iniziato quasi venti anni fa, quando lui era vice presidente della Bei ed io sedevo nel cda della Banca Europea degli Investimenti. Durante le settimane che hanno preceduto la nomina del Governatore della Banca d'Italia, diversi conoscenti ed amici mi hanno reso partecipe, in forma privata, delle loro considerazioni e valutazioni in merito alla vicenda, così come penso sia comprensibile accada in questi casi. E' solo in questa chiave amicale e privata - precisa il ministro dell'Economia - che possono essere lette le conversazioni, con mia sorpresa pubblicate, e giudicato il loro tono colloquiale ed informale. Ogni insinuazione o altra interpretazione sono da considerarsi false".
Grilli spera così di chiudere una doppia vicenda che rischia di pendere come una spada di Damocle sulla sua attività da ministro.
Articolo di Gianni Del Vecchio su Haffington Post
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