mercoledì 19 settembre 2012

Ma quale scuola digitale


Sono anni che si annunciano grandi rivoluzioni informatiche e digitali nella scuola italiana ma la realtà è tristemente la stessa di sempre, edifici fatiscenti, una burocrazia asfissiante e corpo docenti demotivato, sotto pagato e decisamente refrattario all’introduzione di qualsiasi novità.
Dall’indagine di skuola.net  risulta che quasi la metà delle scuole medie degli studenti, che hanno risposto alle domande, ha un’aula computer ma non viene usata, mentre il 40%  ammette che i loro prof non sanno usare il pc.
Per quanto riguarda le lavagne multimediali «Lim», molto costose,  alle medie il 17% ne è provvisto, ma non le usa, Alle superiori la percentuale sale al 21%. Quasi la totalità dei ragazzi di medie e superiori (il 97%) dichiara di non utilizzare alcun pc o Ipad per le lezioni.  Solo una scuola su tre è dotata di wi-fi libero e gratuito.
In poche parole, i nostri ragazzi, di pomeriggio, vivono nel terzo millennio con tablet,  wifi, smartphone mentre la mattina si tuffano egli anni ottanta  dove lo strumento tecnologicamente più avanzato è la calcolatrice scientifica.
In questi giorni, mia moglie ed io, abbiamo deciso di cambiare scuola a nostra figlia in quanto nella sua quinta elementare due maestre avrebbero cambiato scuola. Decisione difficile e sofferta ma, non sapendo chi le avrebbe sostituite e con quali modalità, abbiamo preferito che Claudia, pur patendo un cambiamento così drastico, ricevesse una degna istruzione.  Per cambiare una scuola è necessario un nulla osta, atto dovuto e non discrezionale. Ebbene, dopo cinque giorni, decine di telefonate e quattro ore di permesso dal lavoro, ancora non è riuscita a frequentare. Perché? Un giorno il fax era guasto, un altro il dirigente era assente. Poi l’ iter non era corretto… di tutto! E a pagarne il disagio è una bimba di nove anni a cui, per colpa della burocrazia, è stata negata una settimana di istruzione… e pensare che sarebbe bastata un’ e-mail.

dal sito andreadefilippis.wordpress.com

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