martedì 5 aprile 2011

uso improprio dei fondi di riserva dello Stato

Ricevo da UIL PA e pubblico

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Giulio TREMONTI
SEDE
p.c. Ai Capigruppo del Senato
p.c. Ai Capigruppo della Camera dei Deputati
Loro indirizzi

Oggetto: uso improprio dei fondi di riserva dello Stato.

Egregio Onorevole Ministro,
questa O.S. ritiene opportuno informarLa che l’agenzia di stampa AGIR con un articolo del 25 marzo 2011 (in allegato) denuncia che la Ragioneria Generale dello Stato non rispetta l’obbligo costituzionale di copertura della spesa a tutela del mantenimento degli equilibri di finanza pubblica.
Parrebbe, infatti, che la Ragioneria Generale dello Stato “utilizzi impropriamente ed in modo evasivo fondi di bilancio e giacenze di tesoreria, e ancora, cosa assai più grave, che tale pratica impropria sia oramai divenuta una sistematica consuetudine.
A riprova di ciò la circostanza che i fondi di riserva, somme destinate per fronteggiare spese inderogabili e urgenti, non quantificabili all’inizio dell’anno, siano stati utilizzati, nel solo anno 2011, a finanziare spese ordinarie e permanenti per oltre 850 milioni di euro.
I tecnici del Senato e della Camera, esperti di bilancio, accertata la non correttezza della procedura, preoccupati di una mancata trasparenza del Bilancio dello Stato, non sono riusciti a redimere tale situazione, pur informando con vari avvertimenti il Ragioniere Generale dello Stato e questo stato di cose persiste malgrado il Presidente della Commissione Finanze e Tesoro abbia dichiarato “irricevibile“ una relazione inviata dalla Ragioneria Generale dello Stato”.

Se i fatti esposti dalla citata agenzia, come sopra riportati, rispondessero a verità porterebbero questa O.S. da noi rappresentata, a dedurre che a tutt’oggi l’autorità di Governo non abbia preso provvedimenti a tutela del buon operato dell’Amministrazione e del personale tutto che sarebbe inconsapevole complice di siffatto operato e resta l’amarezza nel constatare che il conto del risanamento del Paese viene fatto pagare ai pubblici dipendenti, direttamente con il blocco del CCNL, ed indirettamente con i tagli lineari alla spesa delle amministrazioni centrali, senza che a ciò faccia da contraltare una corretta amministrazione della cosa pubblica, anzi, permettendo, a chi dovrebbe essere il massimo garante della irreprensibilità della contabilità pubblica, di operare border line o, quantomeno, in modo non deontologico.

Pertanto, considerato che i chiarimenti chiesti con le precedenti lettere a tutt’oggi non hanno avuto nessuna risposta, inviamo la presente fuori del Palazzo, ai massimi responsabili politici dei partiti rappresentati nell’arco parlamentare, con la speranza che almeno tra essi vi siano persone responsabili che abbiano a cuore non solo il presente ma, soprattutto, il destino delle generazioni future, destino che i fatti denunciati rischiano di compromettere in modo serio e forse irreparabile.

Distinti saluti.
Roma, 30 marzo 2011
BORDINI Andrea
G. COMPAGNONE Guido

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