SKY, ENI, ENEL: COME LA TENAGLIA DI MAO TREMONTI HA ROVINATO IL NATALE DI BERLUSCONI
Diceva Seneca che nulla è più inutile del prevedere, e certamente il Cavaliere dai capelli cremolati non aveva previsto la rivolta dell'amico Rupert Murdoch e dei suoi luogotenenti in Italia.A guidarli contro il decreto che costerà alle casse di Sky 210 milioni di euro contro i 3,6 di Mediaset, è Tom Mockridge, un 53enne neozelandese che ha sempre avuto l'aria mite e non somiglia per nulla a un capitano degli All Blacks. Nessuno si aspettava che le truppe dello "squalo" australiano scendessero in campo con tanta violenza verbale fino al punto da lanciare una campagna contro il governo che è riuscita ad intasare i centralini e i computer di Palazzo Chigi.
Ancora una volta l'artefice dell'operazione è Giulietto Tremonti, il genietto di Sondrio che nei 36 articoli del decreto ha infilato una bomba al napalm. A dire il vero il ministro dell'Economia di bombe ne ha infilate più di una e ieri perfino il ministro dell'aeroporto di Albenga, Claudio Scajola, ha minacciato le dimissioni per le nuove norme sulle tariffe che hanno fatto crollare di Enel e Eni.
A questo punto si può dire tranquillamente che Tremonti ha rovinato il Natale di Berlusconi, una festività che il Cavaliere avrebbe voluto passare accanto ai poveri della social card e alle famiglie che possono ricevere il bonus. Quello di Giulietto è un autentico tiro mancino che sposta l'attenzione su un tema marginale ma sensibile per il popolo televisivo, l'unico "popolo" che interessa veramente al Cavaliere.
La tenaglia di Giulietto che in cinque minuti fa approvare la Finanziaria e ne impiega dieci per il decreto anticrisi, si è stretta in maniera più appariscente di quanto il Cavaliere volesse, un'autentica trappola nella quale il governo è caduto senza capire che il magnate Murdoch vive in quell'America dove un giovane, bello e abbronzato ha vinto le elezioni.
Si chiama Obama, è democratico e non è un amico di Berlusconi
Nessun commento:
Posta un commento