giovedì 26 settembre 2013

Noi Pa non può gestire tutti i contratti

Un sistema per la gestione informatica di personale pubblico e, entro il 2014, circa 4 milioni di stipendi e 12-13 tipologie contrattuali diverse.
E’ Noi Pa, un sistema complesso e che preoccupa i sindacati che prevedono nei prossimi mesi il caos soprattutto per quanto riguarda il pagamento degli stipendi dei dipendenti pubblici. “Per fare un programma nuovo ci vogliono tempi e strategia”, spiega Andrea Bordini, coordinatore generale della Uil Pa del ministero dell’Economia e delle finanze, che chiede a nome dell’organizzazione sindacale un incontro al più presto con i vertici per affrontare una volta per tutte lo stato del sistema in uso prima che nuovi uffici pubblici e nuovi contratti vengano inseriti all’interno di Noi Pa.
Secondo Bordini, ciò che prevedeva il bando per l’appalto del servizio era diverso da quello che è attualmente il servizio fornito: prima di Noi Pa, si utilizzava il portale Spt che “funzionava benissimo – racconta Bordini - ma era una piattaforma che veniva utilizzata solo per un tipo di contratto”. Quello che si chiedeva nel contratto era un “programma nuovo”, ma attualmente quello che si sta facendo è “mettere le toppe su quello esistente che non potrà mai essere utilizzato perché è una piattaforma che non supporta 4 milioni di spese fisse e 12-13 tipi di contratti.
Noi Pa – aggiunge Bordini - è una maschera che raggruppa quattro tipi di programma, ma dietro ci sono esattamente gli stessi programmi di prima”. Secondo il rappresentante sindacale, questo è stato fatto per “anticipare i tempi” e avere un sistema di gestione in tempi strettissimi. Ma alcuni contratti, come quelli delle Asl ad esempio, completamente differenti da quelli presenti attualmente nel sistema, “non potranno mai essere gestiti dall’attuale programma”.
“Sicuramente ci saranno dei problemi” e “siamo preoccupati per gli utenti, perché sono stati investiti dei soldi per fare un sistema che non funzionerà, ma anche per i dipendenti che riceveranno le telefonate dalle Asl perché queste ultime non percepiranno lo stipendio”. Già qualche problema è stato segnalato con altri uffici pubblici, come il ministero della Difesa dove alcuni dipendenti “non sono riusciti a prendere gli assegni per il nucleo familiare”.
Secondo le previsioni della Uil Pa del Mef “entro il 2014 dovremo gestire tutta la pubblica amministrazione” e “arriveremo a un punto in cui saremo costretti a mollare questo programma e a quel punto quanto chiederà la futura società? Se arriveremo a un punto di difficoltà tale da trovarci bloccati, la società che prende la gestione del sistema potrà chiedere qualsiasi cifra”. “Quello che chiediamo – conclude Bordini - è un sistema nuovo e garanzie per tutto il personale sul territorio”.
 

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