INCONTRO CON IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO TUTTO CAMBIA, NULLA CAMBIA
Il 22 luglio 2013 si è tenuto l’incontro con l’on. Pier Paolo Baretta, Sottosegretario di Stato al MEF con delega al personale. La riunione, molto formale, non ha fornito elementi di novità rispetto al recente passato e si è caratterizzata per una generica disponibilità a incontri periodici manifestata dal sottosegretario, senza però impegni sulle richieste espresse dalle parti sociali.
La USB MEF, dopo un’introduzione sugli effetti devastanti della crisi economica e sui prezzi insopportabili scaricati sui lavoratori e sui ceti popolari dalle politiche economiche messe in campo in questi anni, ha rappresentato una serie di problematiche del nostro Dicastero, che si riportano di seguito.
La nostra Organizzazione Sindacale ha ricostruito sinteticamente le vicende che hanno portato alla progressiva disarticolazione del MEF, con la soppressione delle storiche DTEF e la drastica riduzione delle Commissioni Mediche. IL MEF, nel corso degli anni, ha avuto un ruolo di apripista allo smantellamento dello stato sociale con la drastica riduzione dei servizi vivi erogati sul territorio e il cambiamento delle funzioni istituzionali per adeguarsi alle politiche economiche della BCE e della troika europea.
In pochi anni la dotazione organica del nostro Ministero è stata tagliata di circa 1/3, arrivando all’attuale fotografia dell’esistente con 11593 unità teoriche a fronte di 11533 presenti in servizio: il rischio di esubero è, quindi, dietro la porta. Ancora più drammatica è la situazione sul territorio poiché il DPCM 67 del 27/2/2013, pubblicato sulla G.U. il 15 giugno 2013, stabilisce 60 giorni dalla data di pubblicazione per operare la chiusura delle RTS in base ai criteri già contenuti nel DL 95 del 6/7/2012 convertito con modificazioni nella L. 135 del 7/8/2012.
La USB MEF ha chiesto l’immediato avvio di un tavolo negoziale per scongiurare la chiusura di detti uffici e la conseguente mobilità del personale coinvolto. Il sottosegretario si è limitato a rispondere che i 60 giorni non sono perentori e che la questione sarà affrontata a tempo debito.
Cartolarizzazione art.3 comma 165 L.350/2003.
La USB MEF ha rappresentato la profonda ingiustizia subita dai lavoratori del MEF in servizio presso il settore ex Tesoro, penalizzati negli ultimi due anni da un mancato adeguamento della norma finalizzato ad integrare e correggere la drastica diminuzione di questa quota di salario accessorio. La nostra Organizzazione Sindacale ha da tempo denunciato l’insopportabilità di pesanti differenziazioni salariali all’interno dello stesso ministero ed ha messo in campo momenti di mobilitazione come quella del marzo scorso in Via XX Settembre. La parte politica e l’Amministrazione sono state capaci solo di ritardare di ulteriori 6 mesi il pagamento di questa parte di salario, mantenendo le iniquità e le penalizzazioni ampiamente denunciate. La USB MEF ha fermamente chiesto un impegno sostanziale ad intervenire in tempi rapidi sulla norma per favorire un allineamento del salario erogato nel settore ex Tesoro a quello del settore ex Finanze. L’on. Baretta, nelle sue risposte conclusive, non ha neppure menzionato la questione tratteggiando invece “scenari greci” per i pubblici dipendenti italiani se non si troveranno misure adeguate per ridurre e razionalizzare la spesa pubblica.
Buoni pasto
La nostra Organizzazione Sindacale ha denunciato la pesante vicenda dei buoni pasto, evidenziando le precise responsabilità della nostra Amministrazione che, seppur presente nel Consiglio d’Amministrazione della Consip, non ha saputo o voluto evitare il danno di oltre 6 mesi di ritardo nell’erogazione dei tickets subito dai lavoratori. A questo proposito si è chiesta una verifica normativa anche sul ruolo e sugli spazi decisionali del MEF all’interno della Consip. Il sottosegretario, prendendo atto dell’erogazione dei buoni pasto avvenuta in questi giorni, ha definito la questione ormai risolta e conclusa.
Noi PA
Le disfunzioni cicliche provocate dal nuovo portale Noi PA e i disagi, subiti dai lavoratori addetti a livello centrale e da quelli delle RTS, sono sotto gli occhi di tutti. La progressiva presa in carico, da parte del MEF, del trattamento stipendiale di tutta la PA senza la necessaria programmazione, le risorse e l’aumento consistente del personale addetto ha evidenziato l’impossibilità di espandere il sistema acquisendo ulteriori partite stipendiali da gestire. La USB MEF ha denunciato anche le pesanti ripercussioni di questi disservizi sull’utenza, soprattutto su quella più socialmente fragile come i precari della scuola, ed ha chiesto un’analisi specifica della situazione ed una riprogrammazione dell’intervento con l’adozione di tutti i provvedimenti necessari per tutelare i lavoratori del MEF e l’utenza.
Vertenza salario accessorio e operazione trasparenza negli uffici di diretta collaborazione del ministro.
Su questa vicenda, che assume una valenza politica ed etica generale, la USB MEF ha ribadito la necessità di ottenere l’informativa richiesta sul trattamento salariale accessorio di contrattualizzati e funzionari che operano negli uffici di diretta collaborazione del ministro. La nostra Organizzazione Sindacale ha anche manifestato la determinazione a far valer le proprie ragioni utilizzando tutti gli strumento idonei, compreso quello legale, per ottenere equità e trasparenza e fare piena luce su operazioni del passato, tuttora vigenti, che hanno trasformato questi uffici in una sorta di zona franca all’interno del MEF. Il sottosegretario, come già detto all’inizio del comunicato, ha concluso la riunione con un intervento generico e fortemente interlocutorio che lascia inalterata la previsione di un futuro ancora più drammatico per i lavoratori del MEF e la ferma convinzione che solo il conflitto sociale potrà portare al necessario cambiamento di rotta.
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