venerdì 2 ottobre 2009

management Notebook 24

Al via "MANAGEMENT NOTEBOOK24", un ciclo di articoli firmati da penne autorevoli in materia di impresa e management: docenti universitari, consulenti di alto livello e manager d'azienda forniranno preziosi spunti e sintesi su temi di attualità aziendale e manageriale arricchendo, ogni mercoledì, con il loro contributo, la pagina di MANAGEMENT del Portale Professionisti24.
Parte prima - La definizione di Management dell'enciclopedia virtuale Wikipedia è al tempo stesso sintetica e spiazzante nella sua completezza.
Con management si può intendere il processo di definizione degli obiettivi di un'azienda (sia essa pubblica o privata) e di guida della gestione aziendale verso il perseguimento di tali obiettivi, attraverso l'assunzione di decisioni sull'impiego delle risorse disponibili e, in particolare, delle risorse umane.
Il termine "azienda pubblica" può essere sicuramente esteso a tutta la pubblica amministrazione. La differenza peculiare tra l'ambito privato e quello pubblico sta probabilmente nella motivazione al management.
Mentre nel primo caso siamo di fronte a scelte quasi spontanee per chi vuole raggiungere un obiettivo (lo scopo di lucro, l'utile, l'affermazione sul mercato, ecc.) nel secondo caso la gestione è stabilita da interventi costanti e ripetuti del legislatore.
Spesso, nella pubblica amministrazione, il management è frutto di obblighi normativi piuttosto che di valutazioni economico-strategiche.
L'imprenditore sa che, inevitabilmente, per realizzare la propria opera deve individuare obiettivi, utilizzare le risorse al meglio, puntare sull'attività lavorativa sua e dei propri collaboratori. La gestione pubblica ha invece bisogno di uno spunto aggiuntivo, uno stimolo capace di creare il valore aggiunto: il rispetto della legge.
Da ciò non possiamo distogliere l'attenzione. L'attore del management nel mondo pubblico deve innanzitutto conoscere le regole del gioco che non sono quelle che si basano sull'utile finale, bensì sullo scopo di soddisfacimento del bisogno dei cittadini con il miglior impiego dei fattori produttivi nell'impronta dell'efficienza e dell'efficacia.
Ed è proprio in tale direzione che lo scambio tra privato e pubblico acquista i maggiori livelli di opportunità e condivisione gestionale-operativa.
La pubblica amministrazione è spesso definita come una "macchina". Termine alquanto corretto soprattutto quando pensiamo al carburante che la fa funzionare: non basta la volontà, serve un'impostazione di base fornita da una legge.
Come vediamo la materia è molto complessa. Le forti motivazioni che comunque debbono contraddistinguere tutti gli attori (manager), devono essere innanzitutto indirizzate a conoscere nel dettaglio il sistema in cui ci si può e deve muovere. Legge, organizzazione, spirito imprenditoriale devono andare a braccetto per garantire risultati migliori per la comunità amministrata sia locale che di ampio raggio.
L'ulteriore dibattito si sposta poi sul conducente: chi guida la macchina pubblica? Il politico di turno o il responsabile della gestione?
Si tratta della cosiddetta separazione dei poteri che negli ultimi decenni è stata affrontata, a volte con successo a volte con maggiori problemi, da parte dei diversi legislatori che si sono succeduti.
In questi approfondimenti cercheremo, passo dopo passo, di fornire le basi del management nella pubblica amministrazione con particolare attenzione anche a quei soggetti che sono chiamati a gestire la prima linea nel garantire i servizi ai cittadini ovvero gli enti locali e le regioni.
Tutto quanto contenuto nella definizione di apertura è già stato codificato. Gli obiettivi vengono definiti in appositi documenti (Piano esecutivo di gestione, Piano degli obiettivi, Piano della performance, ecc.); le risorse strumentali sono elencate e quantificate negli inventari, nei patrimoni, nei rendiconti; il fabbisogno di risorse umane viene definito nelle dotazioni organiche dei singoli enti della pubblica amministrazione.
Accanto alle norme che hanno disciplinato gli aspetti programmatori non sono poi mancate le disposizioni destinate al controllo successivo, al feedback. Analizzeremo quindi gli strumenti dei cosiddetti controlli interni e, in casi specifici, di eventuali controlli da parte di soggetti esterni incaricati di monitorare alcune fasi della gestione pubblica.

*Dott. Gianluca Bertagna, responsabile di settore di ente locale, formatore e consulente per la pubblica amministrazione, collaboratore de "Il Sole 24 Ore" e di "Guida al Pubblico Impiego - Il Sole 24 Ore".

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