Resiste dalla bellezza di 17 anni. Cosa faccia, nella realtà di tutti
i giorni, non è che sia proprio chiaro.
Una giustificazione formale,
naturalmente, c’è. Ed è segnalata sul sito del MEF,
dove si legge che “il Consiglio tecnico-scientifico degli esperti opera
presso il Dipartimento del Tesoro, con il compito di svolgere attività
di elaborazione, di analisi e di studio”.
Parliamo di quello stesso
Dipartimento in cui operano otto direzioni generali, dalle quali
dipendono 62 uffici dirigenziali. Tutto questo, però, non deve essere
sembrato sufficiente. E così, nel superministero da un anno guidato da Pier Carlo Padoan,
continua a operare il non meglio precisato Consiglio tecnico
scientifico. Dalle tracce reperibili presso il Dipartimento del Tesoro,
che dai tempi di Mario Monti è affidato alle cure di Vincenzo La Via, si apprende poi che l’organismo è diviso in due sottostrutture.
Innanzitutto c’è un Collegio tecnico-scientifico, con funzioni di
consulenza “in materia di programmazione economica e finanziaria”. Nei
suoi ranghi vengono segnalati quattro “consulenti”: Gloria Bartoli (compenso di 36.150 euro), Maria Martoccia (44.044 euro), Claudia Nanni (49.800) e Filippo Maria Pericoli
(42.861).
Nel caso della Nanni l’incarico risulta scaduto a fine 2014
(con inizio dal 1° luglio dello stesso anno), mentre in quegli altri la
scadenza è fissata il 14 agosto 2015 (anche se la decorrenza varia
dall’ottobre 2012 al gennaio 2013).
L’altra gamba dell’organismo,
invece, si chiama “Collegio degli esperti”, che compie studi e formula
proposte “per la definizione degli indirizzi di politica finanziaria”.
Ne fanno parte 3 persone: Ayumi Kikuchi (49.783 euro di compenso), Lucio Landi (49.484) e Giovanni Majnoni D’Intignano
(a titolo gratuito). In questi casi gli incarichi dei due che
percepiscono il gettone risultano scaduti a fine 2014, con decorrenza
dal 1° gennaio dello stesso anno.
Possibile che a 17 anni dalla costituzione (1998), ovvero un’altra era
nella gestione del Mef, questo Consiglio tecnico-scientifico degli
esperti sia indispensabile?
Anche perché, come detto, il Dipartimento di
La Via già si compone di 8 direzioni con altrettanti dirigenti di prima
fascia lautamente pagati: Lorenzo Codogno all’Analisi economico-finanziaria (182mila euro), Maria Cannata al Debito pubblico (185mila euro), Carlo Monticelli ai Rapporti finanziari internazionali (182mila), Alessandro Rivera al Sistema bancario (182mila), Giuseppe Maresca all’Antiriciclaggio (187mila), Antimo Prosperi alle Operazioni finanziarie (185mila), Francesco Parlato a Finanza e privatizzazioni (182mila) e Bruno Mangiatorti
alla Valorizzazione del patrimonio dello Stato (183mila).
Da queste
direzioni dipendono poi ben 62 uffici dirigenziali. Il tutto ricondotto
sotto il controllo di La Via (240mila euro di compenso annuo). ù
Rebus sic
stantibus, a che serve un “Consiglio tecnico-scientifico degli
esperti”?
Articolo di Stefano Sansonetti
Fonte: La Notizia Giornale
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