Articolo di Paolo Baroni pubblicato su La Stampa
Arriva la stretta del governo su visite fiscali e sanzioni disciplinari a carico dei dipendenti pubblici: con una serie di emendamenti depositati ieri in Senato, e messi a punto dal relatore Giorgio Pagliari (Pd) d'intesa con l'esecutivo, nella legge delega sono state inserite una serie di « norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, finalizzate ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi» l'esercizio «dell'azione disciplinare».
In particolare, ha spiegato Pagliari, «si responsabilizza in modo stringente il responsabile del procedimento affinchè lo concluda».
Presidenza del Consiglio
Spunta invece un richiamo alla Costituzione nell'emendamento sui poteri della presidenza del Consiglio dei ministri all'articolo 7 del ddl «all'esclusivo fine di attuare l'articolo 95» della Carta, e scompare invece la parola « rafforzamento» presente nella versione originaria della riforma e collegata al ruolo di coordinamento dell'attività del ministri da parte del premier. Più soft anche la linea sugli uffici di diretta collaborazione di ministri e sottosegretari: non si parla infatti più di loro «riduzione».
In cuore delle modifiche riguarda però i procedimenti disciplinari, che come ha sottolineato ieri il ministro della Pa, Marianna Madia, «devono avere una normativa che ne consenta un concreto e rapido esercizio» confermando però l'impianto della legge Brunetta del 2009. Nella riforma «abbiamo messo un criterio di delega che rafforzi la normativa in modo che non ci siano blocchi. I numeri fanno capire che i licenziamenti nella pubblica ha aggiunto Madia. In pratica In parallelo, dopo il caso dei vigi li romani, è stata prevista anche la «riorganizzazione delle funzioni in materia di accertamento medico-legale sulle assenze dal servizio per malattia dei dipendenti pubblici, al fine di garantire l'effettività del controllo, con attribuzione della relativa competenza all'lnps».
Carriera dei dirigenti
Molte le novità anche per i dirigenti col superamento degli automatismi nel percorso di carriera e costruzione dello stesso in funzione degli esiti della valutazione. Le cui norme, a loro volta, saranno semplificate: previsto anche lo «sviluppo di sistemi distinti per la misurazione dei risultati raggiunti dall'organizzazione e dei risultati raggiunti dai singoli dipendenti». Inoltre il ruolo unico della dirigenza è stato esteso anche università pubbliche ed enti di ricerca. Confermata la possibilità di accorpare la Forestale ad altri corpi di polizia, ma la riorganizzazione dei controlli su ambiente e territorio viene estesa anche ai corpi di polizia provinciale.
Camere di commercio
Cambiano anche le norme sulle camere di commercio, sulla falsa riga dell'intesa già raggiunta col governo: si passerà da 105 a 60 camere di commercio, con una soglia minima di almeno 80 mila imprese iscritte. Verranno ridisegnati compiti e funzioni, ma la gestione del registro imprese non verrà trasferita.
Messo a punto lo schema generale ora il governo cerca di stringere i tempi: subemendamenti entro il 29 gennaio, dal 30 inizio delle votazioni con l'obiettivo di varare i decreti attuativi in contemporanea con l'approvazione della delega.
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