Oggi sul quotidiano Italia Oggi è stato pubblicato l'articolo di Stefano Sansonetti: "Il primo atto di Super Mario". Peccato che poi nel testo si comprende benissimo che la procedura è iniziata molto prima.
Potrebbe anche essere considerato il primo atto di Mario Monti al ministero dell'economia. Il documento è datato 17 novembre 2011, ovvero il giorno successivo a quello del giuramento del professore come presidente del consiglio e titolare del dicastero di via XX Settembre.
Due paginette con le quali la Direzione del personale del Mef lancia il progetto di una specie di doposcuola riservato ai figli dei dipendenti ministeriali.
L'obiettivo, in sostanza, è quello di creare un «ambiente protetto, accogliente e stimolante dove bambine e bambini, ragazze e ragazzi, potranno trovare uno spazio di aggregazione e amicizia pensato e realizzato a loro misura, in cui stare mentre i genitori sono al lavoro». Per carità, va subito detto che il progetto affonda le sue radici a qualche tempo fa.
Il nome di questo doposcuola, infatti, è già stato deciso: «Mini*Midi*Mef». E il 20 ottobre scorso è stata pubblicato un avviso di indagine di mercato che ha l'obiettivo di individuare la società a cui affidare la gestione del servizio.
Con il documento firmato il 17 novembre si fa un ulteriore passo in avanti. Si cerca cioè di agganciare «uno o più sponsor, disponibili a offrire alla scrivente amministrazione, a titolo gratuito e senza alcun corrispettivo o vantaggio economico, materiale ludico ed educativo-didattico di seguito indicato: giochi educativi, didattici e creativi, di movimento e abilità, puzzle, libri di lettura, libri scolastici, inclusi vocabolari e dizionari anche di lingue straniere, carte, atlanti e mappe geografiche». Insomma, un autentico corredo pensato per intrattenere ragazzi di età compresa tra i cinque e i dodici anni, mentre mamma e papà sono alle prese con i densi impegni che attendono via XX Settembre. Per quei corridoi, infatti, passeranno tutti i dossier più importanti a cui Monti sta già lavorando. E ai quali il paese si aggrappa per essere tirato fuori dalle secche della crisi.
PS: bah!!
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