Articolo di Claudio Tucci pubblicato su Ilsole24ore.it
Mariastella Gelmini accelera sulla valorizzazione del merito nella scuola e annuncia lo sblocco degli scatti d'anzianità di insegnanti e personale amministrativo, congelati fino al 2013 dalla manovra estiva di Tremonti. «È un giorno storico», ha dichiarato il ministro, al termine della riunione ieri a viale Trastevere con i sindacati. «Docenti e scuole saranno premiati su base meritocratica e non più solo attraverso l'anzianità di carriera, che comunque, grazie allo sforzo del governo, è stata garantita a tutto il settore».
Soddisfatti i sindacati: le circa 250mila persone, che, nel prossimo triennio, passeranno di grado non avranno penalizzazioni di stipendio, a differenza di quasi tutti gli altri comparti del pubblico impiego. Il paracadute offerto da Gelmini (e autorizzato da Tremonti) passa per l'utilizzo del 30% dei risparmi derivanti dai tagli agli organici, inaugurati nel 2008. Una soluzione formalizzata in un apposito decreto interministeriale, «sentiti i sindacati, come previsto dalla legge», sottolinea Francesco Scrima, della Cisl Scuola, che ha evitato penalizzazioni in busta paga per il personale di viale Trastevere «fino a 3mila euro l'anno», ricorda Rino Di Meglio della Gilda.
Dal 2013, ha sottolineato Marco Paolo Nigi dello Snals-Confsal, «forme, procedure e quantificazione delle progressioni di carriera andranno definite in sede di rinnovo contrattuale». Per Domenico Pantaleo della Flc Cgil, «manca comunque un progetto culturale» e chiede al governo di bloccare la terza tranche di tagli (20mila docenti e 15mila Ata) prevista per il prossimo anno scolastico.
A dicembre poi, ha annunciato il ministro, partiranno due progetti sperimentali e su base volontaria, uno rivolto alle scuole, l'altro ai docenti, per premiare le strutture e il personale più bravi. Lo scorso febbraio, ha spiegato Gelmini, è stato istituito un Comitato tecnico scientifico (Cts) che ha elaborato i due progetti, che assegneranno agli istituti "da 10 e lode" fino a un massimo di 70mila euro e ai docenti particolarmente meritevoli un bonus individuale pari a una mensilità lorda. I progetti partiranno il prossimo dicembre e saranno finanziati con il 30% dei risparmi derivanti dai tagli 2008, al netto, ovviamente, delle risorse utilizzate per il recupero degli scatti stipendiali. «Finalmente il merito entra per via contrattuale», ha commentato soddisfatto Massimo Di Menna, della Uil Scuola, che giudica positivamente anche la scelta di partire «in via sperimentale».
2 commenti:
Naturalmente tutti a farsi in quattro (compreso il presunto "imparziale" Fini) per ripristinare gli scatti di anzianità ai docenti universitari i quali si sono "lamentati" del taglio. Forse non sanno che i ministeriali hanno avuto questa decutarzione da circa vent'anni senza che nessuno abbia protestato o dato una mano in sede parlamentare. Siamo ai soliti discorsi. Chi fruisce di cospicui emolumenti (vedi magistrati) non deve subire alcuna riduzione seppur minima anche in presenza di stipendi di tutto rispetto. Per i ministeriali tutto invece si può e tutte le forze politiche (destra e sinistra) non alzano un dito in nostra difesa. Chi è a basso reddito fisso rimane al palo ed anzi si vedrà decurtare le magre risorse. Per gli altri già ricoperti d'oro nessun problema. Il bello è che a difenderli sono coloro che a parole dicono di volere giustizia ed equità sociale. Che schifo.
Probabilmente perché siamo numericamente molti e non siamo una categoria coesa. Ci hanno bloccato per tre anni le retribuzioni e non abbiamo fiatato. Abbiamo accettato la mortificazione del merito, l'apatia e la bassa qualità del lavoro (non tutti ovviamente). In più la campagna mediatica contro di noi non ci permette, come in Francia, di avere il rispetto dei cittadini: quindi subiamo!!
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