Ricevo e pubblico informatica della UILPA MEF che non firma l'accordo di sede 2009 del IV dipartimento.
250,00 € medi pro capite lordi, oltre a non risolvere le difficoltà economiche dei nostri colleghi, non possono essere merce di scambio per rinunciare da un lato all’unico e solo strumento che il Sindacato ha per difendere il potere d’acquisto dei salari e dall’altro per accettare passivamente l’imposizione di subordinare l’erogazione del salario accessorio ad una norma ingiusta e per questo abrogata.
Il giorno 13 ottobre u.s. è stato sottoscritto l’accordo sui criteri di erogazione del 20% delle risorse del fondo di sede Dipartimento IV relative al 2009.
I rappresentanti RSU UIL unitamente al Coordinamento Provinciale UILPA MEF di Roma non hanno sottoscritto l’accordo in questione per le seguenti motivazioni:
• L’amministrazione si è presentata al tavolo di trattativa con un accordo blindato sul quale ha, di fatto, impedito ogni forma di contrattazione così come previsto dalla vigente normativa contrattuale;
• L’accordo proposto subordina l’erogazione degli emolumenti in questione “in ragione dell’assidua partecipazione dei dipendenti ai processi produttivi” ( presenza in servizio ) cosi come previsto dall’art. 71 commi 1 e 5 del d.l. 112/2008 come convertito nella L. 133/2008 ( Legge Brunetta ).
Tale legge oltre ad essere estremamente penalizzante per i lavoratori del pubblico impiego ed in particolare per le fasce più deboli, risulta essere abrogata a partire dal 1 luglio 2009.
I rappresentanti RSU UIL e il Coordinamento Provinciale UILPA MEF, nel pieno rispetto dell’accordo nazionale del 4 agosto u.s., avevano invece proposto di subordinare l’erogazione degli emolumenti in questione alle disposizioni dell’art. 71 come novellato dalla legge n. 102/2009. A tale richiesta, che avrebbe consentito di annullare gli effetti ingiusti della c.d. Legge Brunetta oltre a garantire i diritti dei lavoratori più deboli ( L.104, infortuni sul lavoro e cause di servizio ecc. ), l’Amministrazione ha risposto con inconsistenti quanto banali scuse.
Alla luce di quanto esposto risulta evidente come l’amministrazione oltre a negare ai rappresentanti dei lavoratori ogni forma di contrattazione ha voluto legare l’erogazione degli emolumenti in questione ad una norma ormai abrogata.
Per le motivazioni esposte non abbiamo sottoscritto l’accordo e non abbiamo condiviso la scelta di coloro che, sbandierando drammatiche questione salariali, hanno inteso rinunciare al legittimo diritto alla contrattazione.
Riteniamo che € 250,00 medi pro capite lordi, oltre a non risolvere le difficoltà economiche dei nostri colleghi, non possono essere merce di scambio per rinunciare da un lato all’unico e solo strumento che il Sindacato ha per difendere il potere d’acquisto dei salari e dall’altro per accettare passivamente l’imposizione di subordinare l’erogazione del salario accessorio ad una norma ingiusta e per questo abrogata .
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