lunedì 28 giugno 2010

Budget dello Stato - definito 2010

Nel documento sono evidenziati i costi che le Amministrazioni centrali dello Stato prevedono di sostenere in un determinato periodo di riferimento, in termini di reale e concreto utilizzo di risorse umane, finanziarie e strumentali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. I dati sono validati dai responsabili dei centri di costo di ciascuna Amministrazione. Attraverso il Budget, si fornisce a Governo e Parlamento un supporto informativo di bilancio per qualificare le decisioni di finanza pubblica e preordinare l'assegnazione delle risorse alla dirigenza, in funzione degli obiettivi da perseguire. Il documento è strutturato in due parti principali: la prima, relativa allo Stato nel suo insieme; la seconda, dedicata alle singole Amministrazioni centrali dello Stato.



Budget dello Stato per l'anno 2010 - definito

riunione del 22 giugno sulla progressione economica

Ricevo dalla UIL-PA e pubblico

Martedì 22 giugno 2010, si è svolto il terzo incontro con l’amministrazione per discutere circa la definizione delle procedure di sviluppo economico all’interno delle aree professionali in applicazione di quanto previsto dall’accordo FUA 2009 siglato il 20 maggio 2010.
Dopo aver ascoltato la delegazione di parte pubblica, che con l’occasione ha fornito 3 tabelle con l’indicazione del numero dei dipendenti divisi per anzianità, che saranno coinvolti e interessati alle procedure, ha pure formulato un orientamento iniziale di ripartizione delle somme disponibili ( 14 milioni di euro) ipotizzando un 38% di tali fondi per l’area III, un 56% per la II area e il restante 6% per la I area.
La discussione conseguente ha quindi patito un po’ questa impostazione lasciando insoddisfatta questa Organizzazione che auspicava, da parte della Amministrazione, una proposta maggiormente articolata e precisa non solo sul numero degli effettivi passaggi – che probabilmente saranno circa il 50% delle dotazione organiche MEF per l’anno 2010 – ma anche sui possibili criteri.
Quanto abbiamo ribadito, nei nostri interventi, sostanzialmente si riassume da un lato con l’urgenza di addivenire quanto prima ad un accordo onde procedere alla prima tranche di passaggi – e questo onde evitare di finire nelle maglie del D.L. 78 così bloccando fino al 2013 qualsiasi ipotesi di scorrimento economico all’interno delle aree e dall’altro proponendo uno sviluppo economico ancorato a pochi e precisi paletti ( anzianità di servizio e titolo di studio ) e questo sia per velocizzare tutta l’operazione sia per garantire un passaggio economico scevro da dubbi di legittimità postuma.
Abbiamo anche sottolineato la necessità di sanare le riqualificazioni finora effettuate, e abbiamo chiesto alla Amministrazione di programmare una pesatura dell’anzianità di servizio che di fatto consenta a coloro che nei lunghi anni di permanenza in questa Amministrazione non sono mai stati toccati da nessuna riqualificazione, che tra l’altro, nella fattispecie citata sono davvero tanti – circa 9000 colleghi su un totale di 14.000 unità –
Il prossimo incontro in calendario sarà il 1 luglio 2010 ore 15,30.
Per finire quindi questa prima disamina dell’incontro ci preme sottolineare come sia urgente addivenire ad un accordo che consenta una prima importante riqualificazione che toccherà circa 6700 colleghi e garantire al contempo che pure nel 2011 – grazie alle somme che dovranno essere accantonate in corso d’anno – si proceda per tutti gli altri colleghi momentaneamente non coinvolti.
Vi terremo informati dell’esito del prossimo incontro.
Massimo Zanetti

martedì 22 giugno 2010

contratto integrativo MEF

Ricevo dai sindacati e pubblico

ORGANICI
Si è svolta ieri pomeriggio la riunione consultiva sull’ulteriore riduzione degli organici, legata al taglio previsto dal 194/09 convertito nella legge 25/10 (“mille proroghe”).
Dopo un attento esame della proposta di schema di DPCM presentataci, abbiamo rilevato, nella
terza area una differenza tra il personale presente e l’organico di diritto con uno scostamento di oltre 2500 posizioni vacanti in più. Nell’area seconda e prima invece vi è, tra il personale presente in servizio e l’organico previsto, uno scostamento rispettivamente di oltre 730 unità e di circa 130 unità in meno.
Abbiamo quindi richiesto all’Amministrazione di riequilibrare le residue vacanze di organico tra le diverse aree ritenendo assolutamente opportuno, oltre che razionale da un punto di vista organizzativo, che ogni area abbia un organico di diritto maggiore del personale in forza, in modo percentualmente omogeneo.
Riteniamo oscure, se non sospette, le ragioni organizzative dell’Amministrazione nel ridefinire gli
organici.
Infatti oggi l’Amministrazione stessa sembrerebbe voler favorire organizzativamente l’area III, mentre per anni ha reso difficili, se non impossibili, i passaggi tra la seconda a la terza area.

PROFILI
In serata abbiamo affrontato questo secondo argomento e ancora una volta l’Amministrazione ha
voluto che fossero esplicitate le posizioni di tutte le OO.SS. rispetto alla proposta trasmessa (in allegato che mi potete richiedere a notiziedalmef@gmail.com).
Abbiamo rappresentato la necessità che emergesse con chiarezza lo sviluppo economico del profilo di operatore (per l’Amministrazione addetto) da F1 a F6, mentre per l’assistente e assistente tecnico da F2 a F6.
Abbiamo invece rifiutato fermamente la proposta dell’Amministrazione che ritiene sia possibile collocare nell’area III due posizioni di accesso, una in F1 ed un’altra in F3.
Non condividiamo la scelta di violare il CCNL (da parte dell’Amministrazione), che prevede per la
terza area un'unica posizione giuridica e di accesso dall’esterno.
Se infatti ci fossero delle funzioni, proprie del funzionariato, da apprezzare in modo particolare (guardando a particolari specializzazioni o responsabilità) lo stesso CCNL offre strumenti appropriati.
Abbiamo infine sollecitato l’Amministrazione ad accelerare l’iter di approvazione dell’accordo FUA 2009 al fine di effettuare gli sviluppi economici, in esso previsti con l’accantonamento di specifiche somme, entro l’anno in corso.
Ci auguriamo che l’Amministrazione sappia dimostrare di aver recepito le nostre osservazioni già
dalla prossima riunione prevista per il 22 c.m. facendo proprie le nostre proposte.
Riteniamo infatti che già dal prossimo incontro si arrivi anche alla definizione dei criteri per i passaggi all’interno delle aree.

Roma, 16 giugno 2010

FPCGIL‐MEF
CISLFP‐MEF
UILPA‐MEF

lunedì 21 giugno 2010

Trattative inerenti l’accordo sottoscritto in data 20 maggio 2010.

Coordinamento MEF Sindieconomia

Stanza Sindacale, Scala B IV Piano
Via XX Settembre 97, 00187 ROMA
Tel. 06.47614805
Fax. 06.47616871-06.233208480
Email : sindi_economia@tin.it


Al Ministero dell’Economia
e delle Finanze
IV Dipartimento
c.a. dott.ssa Manno


Oggetto: Trattative inerenti l’accordo sottoscritto in data 20 maggio 2010.



In relazione alla proposta della dott.ssa Manno di iniziare le trattative per gli sviluppi economici all’interno delle aree, attesa la riserva di 11.000.000 di euro destinati nell’accordo del 20 maggio 2010 al loro finanziamento, e la necessità di addivenire in tempi stretti ad un accordo, la scrivente O.S. ritiene utile puntualizzare alcune osservazioni e proposte.
L’individuazione dei posti a concorso per ciascuna posizione economica, dovrebbe essere determinata in proporzione ai dipendenti presenti in servizio nella posizione economica immediatamente inferiore. A parere di chi scrive è necessario assicurare la stessa percentuale per ciascuna posizione economica.
Le procedure dovrebbero consistere in una selezione per titoli alle quali ammettere i dipendenti in servizio che ricoprano la posizione economica immediatamente inferiore a quella messa a concorso da almeno cinque anni.
Tali procedure selettive dovrebbero prevedere la valutazione dell’ esperienza professionale maturata: servizio prestato, incarichi ricoperti e percorsi formativi superati con esame finale.
Ancora la valutazione dovrebbe riguardare i titoli culturali e professionali posseduti: diplomi, lauree, master, dottorati di ricerca ed abilitazioni professionali.
Si chiede ancora di inserire all’ordine del giorno la contrattazione sull’ultima coda contrattuale del CCI riguardante l’istituzione delle Posizioni organizzative per i dipartimenti del MEF dove ancora non risultano individuate, sotteso che l’accordo del 20 maggio riserva parte dei fondi alle esistenti P.O. del dipartimento delle Politiche fiscali.

Roma 16/06/2010

Il Segretario Generale Bontempo dott.ssa Rita

giovedì 17 giugno 2010

il compenso dei revisori

Riporto su richiesta di un lettore/ice la nota n. 52729 del 15/06/2010 invata dalla Ragioneria Generale al Ministero dell'Istruzione

Sono pervenute allo scrivente numerose segnalazioni da parte di revisori dei conti nominati in rappresentanza di questo Ministero presso le Istituzioni scolastiche, con le quali viene lamentata la mancata corresponsione da parte degli istituti Scolastici capofila degli ambiti territoriali scolastici e dei compensi relativi all’attività di revisione svolta nell’anno 2009 e dei relativi rimborsi delle spese di missione, con la motivazione che per tali esigenze codesto Ministero non avrebbe disposto asssegnazini di fondi.

Ciò premesso, si chiede di voler adottare ogni opportuna iniziativa affinché venga chiarito alle citate Istituzioni scolastiche capofila che le risorse necessarie al pagamento delle spese di cui trattasi sono da ritenere ricomprese nell’assegnazione finanziaria che codesta Direzione Generale dispone annualmente nei confronti delle scuole interessate.

Sull'argomento peraltro va tenuto conto che nell’ allegato 1 al Comunicato 22/02/2010 concernente “indicazioni operative sulla predisposizione del programma annuale 2010" codesto Ministero ha evidenziato che “il compenso dovuto ai revisori dei conti deve essere impegnato all’inizio delI’esercizto finanziario” e che devono essere essere indisponibili le somme che si ritengono occorrenti a titolo dì rimborso spese ai revisori.

Inoltre, giova precisare che dette compenso ai revisori dei conti non ha natura di spesa discrezionale essendo connesso all'espletamento di una funzione di controllo prevista dalla vigente normativa.

Si resta in attesa di conoscere il seguito che codesta Amministrazione riterrà di dare alla presente trattazione.


Il Ragioniere Generale dello Stato

martedì 15 giugno 2010

NO alla chiusura delle DTEF

da RDB

Il D.L. 73 del 22 maggio, come tutti i lavoratori sapranno, con un colpo di mano sopprime le DTEF e demanda, ad un successivo decreto ministeriale, da emanare entro 90 giorni, la riallocazione delle funzioni degli uffici soppressi e la destinazione del personale interessato.

Il 5 maggio 2010, prima ancora dell’approvazione della legge, si era tenuto un incontro con la parte politica e la nostra Amministrazione.
l resoconto di quest’incontro è stato ampiamente diffuso dall’USB RdB MEF e, comunque, è reperibile sul nostro sito cliccando questo link (DTEF: il report dell’incontro con l’on. Giorgetti)
Dal 5 maggio è calato un silenzio tombale da parte dell’autorità politica e dell’Amministrazione, anche se l’on. Giorgetti si era impegnato a definire, sin da subito, un confronto tra le parti in vista dell’emanando decreto attuativo.
Nel frattempo, è arrivata anche la manovra finanziaria con il D.L. 78 che detta tagli generalizzati dei servizi primari, dei posti di lavoro e dei salari, aggiungendosi agli innumerevoli provvedimenti specifici in corso di attuazione.
La macelleria sociale non è mai stata così meticolosamente preparata, definita in tutti i suoi aspetti; si chiude, in questo modo, il progetto messo in campo ormai da anni.

Il MEF, dicastero chiave, ha avuto una funzione d’avanguardia in questa fase con drastiche riduzioni delle dotazioni organiche, privatizzazioni selvagge, esternalizzazioni, programmi di smantellamento dei servizi vivi resi all’utenza come quelli riguardanti gli uffici territoriali, prima con il DPR 43 del 2008, ora con il D.L. 78 del 2010.
L’USB RdB MEF oltre alla mobilitazione a tutto campo di questi giorni, culminata con lo sciopero generale del 14 giugno, è fortemente intenzionata a costruire una vertenza forte contro la chiusura degli uffici territoriali e contro la mobilità imposta ai lavoratori, con la seguente piattaforma:
la costituzione sul territorio provinciale di un polo unico amministrativo/finanziario che racchiuda le competenze istituzionali attualmente svolte dalle DTEF, dalle RTS e dalle CTP. Questo sarebbe certamente più funzionale, razionalizzerebbe anche la spesa logistico/strumentale e permetterebbe di liberare, nel medio periodo, risorse economiche da destinare alla valorizzazione professionale del personale. L'istituzione aggiuntiva, poi, di una rappresentanza regionale nei capoluoghi di regione, ottimizzerebbe le funzioni di raccordo e coordinamento con tutti gli altri uffici competenti;
nelle more della costituzione del polo unico amministrativo/finanziario, la traslazione delle dotazioni organiche presso gli uffici presenti sul territorio destinatari di personale;
la possibilità, su domanda volontaria, di richiedere da parte del lavoratore, il trasferimento in qualunque amministrazione economica finanziaria presente sul territorio nazionale;
l'acquisizione del trattamento economico, se più favorevole, dell'amministrazione prescelta con divieto di riassorbimento delle differenze economiche eventualmente maturate;
in fase di inquadramento nella nuova amministrazione economica-finanziaria prescelta, assegnazione della posizione economica superiore a seguito della comparazione.
L’USB RdB MEF ha coinvolto i lavoratori con decine di assemblee di posto di lavoro come a Roma, Napoli, Bologna, Viterbo, Lecce, Foggia; nei prossimi giorni assemblee dei lavoratori sono già in programma a Torino, Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, mentre si continua a preparare, con la partecipazione diretta dei lavoratori, forme concrete di pressioni e lotte.
Sono anche pervenuti ordini del giorno dei lavoratori di Lecce, Foggia, Milano, Roma, pienamente condivisi.
L’USB RdB MEF, quindi, ha ritenuto di fare un unico ordine del giorno per tutti gli uffici periferici che raccolga le indicazioni delle assemblee e delle stesse mozioni ricevute.
L’ordine del giorno che proponiamo, e che alleghiamo a questo comunicato, va sottoscritto dalle assemblee e/o dai singoli lavoratori, inviato tramite mail (info@tesoro.rdbcub.it) o fax (06233208972) all’USB RdB MEF.
Questa iniziativa è solo un primo e visibile momento di protesta dei lavoratori.
Aderiamo in massa e costruiamo, insieme, un fronte di mobilitazione che respinga lo smantellamento delle articolazioni territoriali del MEF e la mobilità senza garanzie dei lavoratori.
La lotta contro la chiusura delle DTEF riguarda tutti i lavoratori, sia periferici che centrali; nessuno è escluso.

NO alla chiusura delle DTEF
NO allo smantellamento del MEF

venerdì 11 giugno 2010

Decreto Legge n. 78, 31 maggio 2010: uso del mezzo privato in missione.

dalla nota DAG inviata giovedì :

Si comunica che con l’entrata in vigore del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78 di cui all’oggetto, all’art. 6 comma 12 sono stati forniti precisi dettami normativi in merito alle spese per missioni.
In particolare si richiama l’attenzione all’ultimo capoverso del suddetto comma 12 nel quale si dichiara che “ gli articoli 15 della legge 18 dicembre 1973, n.836 e 8 della legge 26 luglio 1978, n.417 e relative disposizioni di attuazione non si applicano al personale contrattualizzato di cui al d. lgs. n. 165 del 2001 e cessano di avere effetto eventuali analoghe disposizioni contenute nei contratti collettivi”.
Pertanto, a seguito di quanto suddetto a far data dal 31 maggio 2010, al personale che effettua missioni, non potranno più essere concesse autorizzazioni all’uso del mezzo proprio e dovranno considerarsi sospese quelle che sono già state accordate.

Per quanto riguarda coloro che svolgono compiti ispettivi poiché allo stato attuale la norma pone alcuni dubbi interpretativi, nelle more di eventuali chiarimenti emergenti dalla legge di conversione, è opportuno che ci si attenga ai principi di contenimento della spesa contenuti nelle disposizioni in esame; in tale ottica essi useranno prioritariamente mezzi di trasporto diversi dal mezzo proprio, facendo ricorso al mezzo proprio solo nei casi in cui detta scelta sia imposta dalla particolare conformazione geografica del territorio di destinazione ovvero da obiettive esigenze di servizio.

Si prega di portare a conoscenza la presente a tutto il personale centrale e periferico.

firmato dal direttore generale

mercoledì 9 giugno 2010

Retribuzioni: P.A. +39,7% in 10 anni, privato 25,7%

dal corriere.it

Le retribuzioni del pubblico impiego negli ultimi dieci anni sono cresciute del 39,7%, più del settore privato dove si è registrato un incremento del 25,7%. Lo afferma l'Aran (l'Agenzia per rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) nel rapporto semestrale. Il rapporto, inoltre, dimostra come negli ultimi due anni i contratti di lavoro nel pubblico impiego «si siano chiusi in linea con il tasso di inflazione programmata 3,2% nel biennio».

Sarà anche vero ma nella media delle retribuzioni del pubblico impiego vengono inserite i compensi dei magistrati , diplomatici ecc...
Chiediamo ai ministeriali e agli insegnanti se dal 2001 ad oggi hanno avuto un aumento del 40%.

martedì 8 giugno 2010

La manovra fiscale per il pubblico impiego

pubblicato su www.lavoce.info di Giuseppe Pisauro 08.06.2010

In estrema sintesi, il decreto legge, con l'articolo 9 – Contenimento delle spese in materia di impiego pubblico, congela per un triennio le retribuzioni dei dipendenti pubblici e rafforza le limitazioni già in vigore per le nuove assunzioni. L’effetto di queste misure sul saldo del conto delle amministrazioni pubbliche è valutato in circa 1 miliardo nel 2011, 1,5 miliardi nel 2012 e 1,8 miliardi nel 2013. Per dare un’idea in termini relativi, la previsione della spesa pubblica per redditi da lavoro dipendente era di 175,5 miliardi nel 2010, 176 miliardi nel 2011, 177,5 miliardi nel 2012.
La stima degli effetti del decreto legge richiede, tuttavia, due importanti precisazioni. Innanzi tutto, la riduzione della spesa è in realtà pari a circa il doppio dell’effetto sul saldo: quest’ultimo è dato dalla diminuzione della spesa al netto dei riflessi di segno opposto su imposte (Irpef e Irap) e contributi previdenziali. In secondo luogo, i risparmi sono valutati nei confronti del quadro a legislazione vigente, che non include stanziamenti per il rinnovo dei contratti 2010-2012. Se non fosse intervenuto il blocco dei contratti disposto dal decreto legge, si può stimare, sulla base dell’esperienza del passato recente, che la spesa per il personale sarebbe cresciuta di una cifra compresa tra i 4 e i 7 miliardi.

PUBBLICO IMPIEGO MISURA PER MISURA

Vediamo nel dettaglio le varie misure. Riguardo alle retribuzioni, il comma 1 dell’articolo 9 stabilisce il principio generale: per gli anni 2011-2013 il trattamento economico complessivo dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche non può superare il trattamento in godimento nell’anno 2010. In pratica ciò avviene con la sospensione delle procedure contrattuali relative al triennio 2010-2012, facendo salva la sola indennità di vacanza contrattuale (il cui importo è peraltro congelato al livello del luglio 2010) e con il blocco degli automatismi stipendiali (legati all’anzianità) per il personale in regime di diritto pubblico e per il personale della scuola.
Poiché la legge Finanziaria 2010 aveva stanziato solo le risorse corrispondenti alla indennità di vacanza contrattuale (Ivc), l’effetto del blocco dei contratti sui conti pubblici a legislazione vigente consiste nella rideterminazione di quello stanziamento in modo da riportarlo agli importi corrispondenti alla Ivc del luglio 2010. La minore spesa netta è di 308 milioni nel 2012 e 2013. Diverso è il caso della sanità: lo stanziamento per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale includeva già in parte l’effetto dei rinnovi contrattuali: i risparmi sono quindi più cospicui (246 milioni nel 2011, 628 milioni nel 2012 e 2013).
Per il personale in regime di diritto pubblico, le cui retribuzioni sono fissate per legge e non in forza di un contratto collettivo di lavoro – magistrati, professori e ricercatori universitari, dirigenti dei corpi di polizia e delle forze armate – la retribuzione aumenta con l’anzianità.
Il decreto prevede il blocco degli automatismi stipendiali per il triennio 2011-2013. Ciò comporta nel 2013 una minore spesa netta di 139 milioni. È un risparmio di tipo strutturale solo per professori e ricercatori universitari e dirigenti dei corpi di polizia e delle forze armate: gli aumenti maturati nel periodo 2011-2013 sono cancellati. Al contrario, per la magistratura ordinaria, amministrativa, contabile e militare e per gli avvocati e procuratori dello Stato si tratta solo di un differimento: gli aumenti maturati nel triennio saranno recuperati nel 2014. Senza recupero è anche il blocco degli automatismi disposto per il personale della scuola, con un risparmio netto di quasi 500 milioni nel 2013.

Il decreto-legge prevede anche un vero e proprio taglio per le retribuzioni superiori a 90mila euro lordi annui: il 5 per cento tra 90mila e 150mila euro e il 10 per cento oltre i 150mila euro. La misura riguarda circa 26.500 unità (di cui circa 1.500 con retribuzione superiore a 150mila euro). Il risparmio previsto è di circa 25 milioni.

Una serie di disposizioni è diretta a limitare le assunzioni. Per le amministrazioni dello Stato (esclusi corpi di polizia, vigili del fuoco e università), Agenzie fiscali ed enti pubblici non economici viene fissato il limite del 20 per cento del turnover nel 2011-2013, del 50 per cento nel 2014, del 100 per cento nel 2015 (secondo le norme precedenti il limite del 20 per cento riguardava solo il 2011, poi 50 per cento nel 2012 e 100 per cento nel 2013). Non è mutata la normativa per le università (50 per cento nel 2011-2012, 100 per cento nel 2013) e per corpi di polizia e vigili del fuoco (100 per cento). Il decreto stabilisce che ai fini del rispetto dei vincoli sul turnover il trattenimento in servizio di personale che ha raggiunto i limiti di età è equivalente a una nuova assunzione. Per le assunzioni di personale a tempo determinato è poi previsto un limite pari al 50 per cento della spesa del 2009. Nel 2013 dall’insieme di queste misure deriva un risparmio di spesa netta di 184 milioni. Tutte le disposizioni sulle nuove assunzioni si applicano anche alle società non quotate controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche, dalla lettura del decreto non è chiaro che lo stesso valga anche per le disposizioni in materia di retribuzioni.

Infine, una parte rilevante (421 milioni) dei risparmi per il 2011 deriva dalla cancellazione della quota non utilizzata delle risorse stanziate da una vecchia legge Finanziaria per il riordino delle carriere del personale non direttivo dei corpi di polizia.


giovedì 3 giugno 2010

Contenimento spese pubblico impiego e sanità (articolo 9)

da www.ilsole24ore.com il commento all'articolo 9 del decreto relativo alla manovra fiscale

Per ridurre i costi del lavoro pubblico la misura principale sarà il congelamento degli scatti d'anzianità fino al 2013. Una misura particolarmente gravosa per il comparto Scuola, che toccherà un docente su 4, con decurtazioni che potranno arrivare anche a 3mila euro lordi l'anno. Arriva, poi, lo stop ai rinnovi dei contratti triennali 2010-2012 e si rimodulano gli importi occorrenti per la stipula (inserendo anche gli oneri riflessi per contributi previdenziali e Irap).


Nel periodo di stop ai rinnovi, continuerà invece a essere erogata l'indennità di vacanza contrattuale. Per i dirigenti, invece, scatterà una riduzione (che però non varrà ai fini previdenziali) del 5% sulla parte eccedente i 90mila di trattamento economico comprensivo e fino a 150mila euro lordi annui. La percentuale sale al 10%, per la parte eccedente i 150mila euro annui lordi. Sempre per i dirigenti (e contravvenendo, almeno teoricamente, alla riforma Brunetta) diventa possibile, alla scadenza dell'incarico e, anche, senza una valutazione negativa, conferire al dirigente un altro incarico, pure di valore economico inferiore. Disco verde, anche, a un blocco del turn over, variabile.

Sono esclusi polizia, vigili del Fuoco, università. Mentre per il triennio 2011-2013 tutte le altre amministrazioni ed enti possono assumere entro il limite del 20% del personale cessato dal servizio, l'anno prima.
Per il 2014, tale limite è aumentato del 50% e a decorrere dal 2015, al fine di rendere strutturali le economie conseguite, viene prevista la sola possibilità di reintegro del turn over. Per la scuola, viene, poi, confermata la norma che consente di avere, anche per il 2010-2011, lo stesso contingente di docenti di sostegno, pari a quello in servizio l'anno precedente. Viene, tuttavia, ammessa una possibilità di deroga, "in caso di particolari gravità". Cura dimagrante in vista anche per il settore sanitario, che avverrà con una riduzione del livello di finanziamento del Ssn di 418 milioni per il 2011 e 1,1 miliardi a decorrere dal 2012. Mentre servirà un decreto della Difesa, di concerto con l'Economa, per ridurre del 70% l'indennità di impiego operativo per reparti di campagna.