da RDB
Il D.L. 73 del 22 maggio, come tutti i lavoratori sapranno, con un colpo di mano sopprime le DTEF e demanda, ad un successivo decreto ministeriale, da emanare entro 90 giorni, la riallocazione delle funzioni degli uffici soppressi e la destinazione del personale interessato.
Il 5 maggio 2010, prima ancora dell’approvazione della legge, si era tenuto un incontro con la parte politica e la nostra Amministrazione.
l resoconto di quest’incontro è stato ampiamente diffuso dall’USB RdB MEF e, comunque, è reperibile sul nostro sito cliccando questo link (DTEF: il report dell’incontro con l’on. Giorgetti)
Dal 5 maggio è calato un silenzio tombale da parte dell’autorità politica e dell’Amministrazione, anche se l’on. Giorgetti si era impegnato a definire, sin da subito, un confronto tra le parti in vista dell’emanando decreto attuativo.
Nel frattempo, è arrivata anche la manovra finanziaria con il D.L. 78 che detta tagli generalizzati dei servizi primari, dei posti di lavoro e dei salari, aggiungendosi agli innumerevoli provvedimenti specifici in corso di attuazione.
La macelleria sociale non è mai stata così meticolosamente preparata, definita in tutti i suoi aspetti; si chiude, in questo modo, il progetto messo in campo ormai da anni.
Il MEF, dicastero chiave, ha avuto una funzione d’avanguardia in questa fase con drastiche riduzioni delle dotazioni organiche, privatizzazioni selvagge, esternalizzazioni, programmi di smantellamento dei servizi vivi resi all’utenza come quelli riguardanti gli uffici territoriali, prima con il DPR 43 del 2008, ora con il D.L. 78 del 2010.
L’USB RdB MEF oltre alla mobilitazione a tutto campo di questi giorni, culminata con lo sciopero generale del 14 giugno, è fortemente intenzionata a costruire una vertenza forte contro la chiusura degli uffici territoriali e contro la mobilità imposta ai lavoratori, con la seguente piattaforma:
la costituzione sul territorio provinciale di un polo unico amministrativo/finanziario che racchiuda le competenze istituzionali attualmente svolte dalle DTEF, dalle RTS e dalle CTP. Questo sarebbe certamente più funzionale, razionalizzerebbe anche la spesa logistico/strumentale e permetterebbe di liberare, nel medio periodo, risorse economiche da destinare alla valorizzazione professionale del personale. L'istituzione aggiuntiva, poi, di una rappresentanza regionale nei capoluoghi di regione, ottimizzerebbe le funzioni di raccordo e coordinamento con tutti gli altri uffici competenti;
nelle more della costituzione del polo unico amministrativo/finanziario, la traslazione delle dotazioni organiche presso gli uffici presenti sul territorio destinatari di personale;
la possibilità, su domanda volontaria, di richiedere da parte del lavoratore, il trasferimento in qualunque amministrazione economica finanziaria presente sul territorio nazionale;
l'acquisizione del trattamento economico, se più favorevole, dell'amministrazione prescelta con divieto di riassorbimento delle differenze economiche eventualmente maturate;
in fase di inquadramento nella nuova amministrazione economica-finanziaria prescelta, assegnazione della posizione economica superiore a seguito della comparazione.
L’USB RdB MEF ha coinvolto i lavoratori con decine di assemblee di posto di lavoro come a Roma, Napoli, Bologna, Viterbo, Lecce, Foggia; nei prossimi giorni assemblee dei lavoratori sono già in programma a Torino, Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, mentre si continua a preparare, con la partecipazione diretta dei lavoratori, forme concrete di pressioni e lotte.
Sono anche pervenuti ordini del giorno dei lavoratori di Lecce, Foggia, Milano, Roma, pienamente condivisi.
L’USB RdB MEF, quindi, ha ritenuto di fare un unico ordine del giorno per tutti gli uffici periferici che raccolga le indicazioni delle assemblee e delle stesse mozioni ricevute.
L’ordine del giorno che proponiamo, e che alleghiamo a questo comunicato, va sottoscritto dalle assemblee e/o dai singoli lavoratori, inviato tramite mail (info@tesoro.rdbcub.it) o fax (06233208972) all’USB RdB MEF.
Questa iniziativa è solo un primo e visibile momento di protesta dei lavoratori.
Aderiamo in massa e costruiamo, insieme, un fronte di mobilitazione che respinga lo smantellamento delle articolazioni territoriali del MEF e la mobilità senza garanzie dei lavoratori.
La lotta contro la chiusura delle DTEF riguarda tutti i lavoratori, sia periferici che centrali; nessuno è escluso.
NO alla chiusura delle DTEF
NO allo smantellamento del MEF