lunedì 18 gennaio 2010

Il Tesoro e lo scandalo della Banca Romana

Ieri sera ho guardato la "fiction" trasmessa da Rai Uno "lo scandalo della Banca Romana". Molto interessante il ruolo del povero funzionario del Tesoro, Gustavo Biagini, che in estrema solitudine difende la sua dignità denunciando il tentativo di corruzione del presidente della banca, ma in cambio ha solo del fango.
Lo sceneggiato sembra essere la storia attuale della nostra economia. Anche allora lo scandalo iniziò con l'esplosione della bolla immobiliare e il governatore della Banca Romana non vide altra soluzione che approfittare della facoltà di battere moneta che aveva ancora il suo istituto e stampare per proprio conto una somma enorme: 68 milioni dell' epoca. Un' operazione spregiudicatissima. Coperta grazie agli intrallazzi con un' infinità di faccendieri, politici corrotti, governanti inetti, giornalisti ambiziosi, arrampicatrici sociali, funzionari disonesti.
Se lo spettatore riesce a guardare oltre i panciotti e gli orologi a cipolla, può con la fantasia sostituire le carrozze con le Mercedes, i cocchieri coi body-gard dall' auricolare nell' orecchio e sembra proprio l' Italia di anni assai più recenti.
E allora anche il nostro Gustavo Biagini non è altro che il ritratto fedele di noi funzionari incaricati di controllare organismi, dove girano interessi enormi, e veniamo sottoposti a mille pressioni mentre i nostri alti dirigenti, proni al potere politico, se ne lavano le mani abbandonandoci al nostro destino.
In tutto questo , la ciliegina sulla torta è la rivalutazione di Bettino Craxi che nonostante numerose condanne penali e il merito di aver contribuito al boom del debito pubblico italiano ora diventa un grande statista.
Ciao Ciao Gustavo quanto ti è costato essere un funzionario dello Stato.

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