lunedì 27 gennaio 2014

Anche l’ANAC incappa nelle nebbie del MEF

Ricevo dal USB MEF e pubblico

L’ANAC (Autorità nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni) ha diffuso il rapporto di monitoraggio sugli obblighi di trasparenza per l’anno 2013 del Ministero dell’Economia e delle Finanze. 
Il rapporto, che si basa sulla verifica del sito istituzionale del MEF nella sezione “Amministrazione trasparente” alla data dell’8 novembre 2013, rileva carenze macroscopiche sulla pubblicazione dei dati (articolazioni organizzative degli uffici, consulenti e collaboratori, incarichi amministrativi di vertice e dirigenti, bandi di gara e contratti, accesso civico). 
Le mancanze più vistose riguardano, guarda caso, le retribuzioni dei dirigenti, i loro curricula, gli incarichi, le attestazioni di mancanza di conflitto d’interesse anche potenziale. 

Una particolare attenzione, nel rapporto, è riservata inoltre agli uffici di diretta collaborazione con il Ministro (UDCOM). I dati di questi uffici disattendono completamente le norme e le disposizioni in ordine agli obblighi di trasparenza e presentano lacune ed omissioni di inaudita gravità, considerato anche che provengono dall’organo politico istituzionalmente preposto al controllo della spesa ed alla legittimità di norme e provvedimenti. 
 Senza ulteriori commenti si riportano di seguito le osservazioni contenute a pag. 6 del rapporto sui suddetti uffici: 


1.3. Monitoraggio sul sito dell’amministrazione centrale con riferimento ai dati sugli uffici di diretta collaborazione con organi di indirizzo politico 
L’organigramma degli uffici di diretta collaborazione è pubblicato nella sotto-sezione “Articolazione degli uffici”. Per ogni ufficio sono disponibili nominativi e recapiti dei responsabili. Non è invece pubblicato il regolamento di organizzazione né sono indicate le competenze attribuite agli uffici. Non è indicata la data di aggiornamento della pagina. 
Nella sotto-sezione di primo livello “Personale”, sotto-sezione di secondo livello “Incarichi amministrativi di vertice” non è pubblicato alcun dato relativo ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione. Non risultano dunque pubblicate informazioni quali curricula, estremi dell’atto di conferimento dell’incarico, retribuzione, dati relativi a incarichi e cariche in enti di diritto privati regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione o allo svolgimento di attività professionali, e relativi compensi, nonché le attestazioni di avvenuta verifica dell’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse. 
Nella sotto-sezione sotto-sezione di primo livello “Personale”, sotto-sezione di secondo livello “Dirigenti” non è data immediata evidenza dei dirigenti in servizio presso gli uffici di diretta collaborazione. 
Non risultano pubblicati né nella sotto-sezione Personale a tempo indeterminato, né in quella Personale non a tempo indeterminato dati sugli uffici di diretta collaborazione degli organi politici. 

La USB MEF, in sede di contrattazione del salario accessorio, da anni conduce una battaglia dura e decisa per smascherare le zone grigie e di privilegio presenti nel nostro dicastero. L’attenzione della nostra Organizzazione Sindacale nei confronti degli uffici di diretta collaborazione è stata prima di natura esclusivamente economica (l’appropriazione, che si ritiene indebita, di un pezzo consistente di salario accessorio di tutti i lavoratori per foraggiare l’indennità di gabinetto) ed in seguito si è trasformata in una battaglia a tutto campo che ha messo al centro della discussione anche la questione etica. 

La USB MEF, infatti, ha più volte denunciato in tempi non sospetti non solo l’anomalia del finanziamento dell’indennità di Gabinetto ma anche la mancanza di qualsiasi informazione sul “fortino” degli UDCOM in ordine all’organizzazione degli uffici, i criteri per il reclutamento del personale e l’erogazione dei compensi, le retribuzioni e gli incarichi interni ed esterni dei dirigenti. La ricognizione e quantificazione di quest’ultimi potrebbero allungare la lista dei “pluri incaricati”, facendo magari buona compagnia al Presidente dell’INPS Mastrapasqua. 

Queste reiterate denunce e la determinazione dimostrata dalla nostra Organizzazione Sindacale al tavolo negoziale hanno costretto l’Amministrazione ed il Gabinetto a restituire a tutti i lavoratori, a partire dal 2013, una parte del salario accessorio (circa 500.000 euro) facendolo rientrare nel FUA ed a sospendere l’erogazione di turni e reperibilità agli uffici di diretta collaborazione. 

Una diffida legale del 13 dicembre, proposta sempre dall’USB MEF, ha indotto infine gli uffici dell’organo politico a fornire un’informativa, seppur parziale ed elusiva, riguardante il personale e l’entità dell’indennità di Gabinetto. Le informazioni rese, per non dire faticosamente estorte, hanno comunque evidenziato le enormi differenze economiche che ad oggi sussistono tra “l’isola felice dell’UDCOM” ed il MEF dei “peones” pur mantenendo l’omertà totale su tutto il resto, compresi gli ormai fantomatici Decreti ministeriali di stanziamento delle risorse da destinare all’indennità di gabinetto, ovviamente propedeutici alla sua erogazione. 

Adesso anche l’ANAC, organismo certamente non riconducibile al sindacalismo di base, pone in termini strettamente tecnici il problema dell’omissione e della mancata trasparenza. Quindi non c’è solo una violazione dei diritti sindacali in termini di informazione, agibilità e tutele dei lavoratori ma c’è una generale inosservanza dei diritti dei cittadini in merito alla trasparenza della Pubblica Amministrazione. Questa battaglia della nostra Organizzazione Sindacale, iniziata dal salario accessorio, è arrivata in modo dirompente nelle stanze del nostro dicastero dove impera la cultura del privilegio, del sopruso e dell’arroganza. Non a caso sono le stesse stanze di chi, ancora oggi, non ha fornito alcuna informazione ufficiale sullo stato di avanzamento del DM di riparto delle risorse relative alla c.d. cartolarizzazione (in allegato la nota dell’USB MEF trasmessa in data odierna). 
Non a caso sono le stesse stanze di chi sta predisponendo un piano triennale di taglio di 32,5 miliardi di euro di spesa pubblica da recuperare mediante mobilità coatta e licenziamento dei lavoratori pubblici. 

La USB MEF è fermamente intenzionata a continuare la vertenza, anche legale, sulle zone grigie del Gabinetto del Ministro e su quelle dell’Amministrazione che, non da meno, ancora oggi tace sulla richiesta di accesso agli atti ex L. 241/90 formulata da questa Organizzazione Sindacale in merito ai compensi erogati per l’assistenza fiscale per l’anno 2012. 

La nostra Organizzazione Sindacale è altresì determinata ad intensificare le battaglie generali contro i tagli della spending review ed a predisporre una mobilitazione di settore per rivendicare l’erogazione delle risorse della c.d. cartolarizzazione.

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