Ieri sera la trasmissione Report andata in onda su Rai 3 ha di nuovo chiamato in ballo il nostro capo.
Il passato del nostro ministro Giulio Tremonti, ora redento verso un economia di Stato e maggiori regole, torna come un incubo a bussare alla sua porta (e a i nostri portafogli).
Un miliardo e settecento milioni di euro! Questo è il conto che dobbiamo pagare per la cartolarizzazione più grande d'Europa. Mentre ora Giulio afferma e scrive: “La nuova tecnica della finanza ha invece consentito, a chi raccoglie il denaro, di liberarsi dal rischio e di farlo con una tecnica per cui si vende a terzi il rischio, incorporandolo in nuovi prodotti finanziari. Così che meno rischi e più guadagni. È così che il rischio ha cominciato a circolare” (tratto da un articolo per Italianieuropei anticipato dal Corriere della Sera del 12-02-2009).
Ma sono due persone diverse? Come può il ministro di oggi decidere nel 2001 di usare una tecnica finanziaria di gran successo al momento – la securization – per anticipare flussi di cassa attesi in futuro dalla vendita delle case di Inps, Inpdap, Inail, eccetera?
Tutta l'operazione (Scip 1 e Scip 2) risulta un gran fallimento per le finanze pubbliche ma un affare per le banche e i consulenti che hanno felicemente lavorato a questo gran progetto.
Già allora erano emerse delle piccolissime incongruità (società lussemburghesi, svendita del patrimonio pubblico, garanzie occulte...) ma adesso che ci abbiamo rimesso cosa ne pensa il nostro Ministro della sua Finanza Creativa?
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