sabato 13 giugno 2009

La qualifica di vicedirigente è un diritto o un interesse legittimo?

Interessante commento sulla sentenza del TAR sulla nostra vicedirigenza trovato su avvocatoparttime.it

In tema di riconoscimento della tutela girisdizionale della pretesa alla qualifica di vicedirigente il TAR Lazio, con sent. 4266/2007, del 10/5/2007, affermò che l'atto emanato ai sensi dell'art. 41 del D.Lvo 30/3/2001, n. 165, è un necessario provvedimento amministrativo che si colloca in una fase "prenegoziale nella quale le autorità competenti indicano al soggetto, destinato ad avviare le trattative con la controparte privata, obiettivi, risorse e compatibilità di cui tenere conto in sede di negoziazione. Tale fase risponde, pertanto, all'esigenza di curare l'interesse pubblico, inteso come perseguimento della migliore utilizzazione -nel senso più ampio del termine- delle risorse umane a disposizione dell'amministrazione, in relazione alle disponibilità finanziarie di cui quest'ultima dispone. A fronte dell'esercizio di tale potere si pone l'interesse qualificato dei dipendenti ad aspirare all'accesso alla vicedirigenza, interesse che, come si è detto in precedenza, trova un suo preciso addentellato normativo, che lo pone su di un piano di maggiore specificità rispetto alla pretesa ad un semplice rinnovo contrattuale". Per il TAR, dunque, la posizione giuridica tutelabile innanzi al G.A. è di interesse legittimo. Di contrario avviso va il Tribunale di Roma che, con la sentenza 4399, del 7/3/2008, ha affermato che la pretesa alla vicedirigenza, e ad un risarcimento danni per mancata sua attribuzione, è un vero e proprio diritto soggettivo.
LEGGI DI SEGUITO LA SENTENZA DEL TAR LAZIO N. 4266 DEL 10/5/2007 sul sito avvocatiparttime.it

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