mercoledì 14 maggio 2014

Dirigenti, tante conferme e qualche dubbio

Articolo di Marco Mancini pubblicato su Il Sole 24 Ore

Meno dieci. Scadono il 24 maggio i 90 giorni dal giuramento dell'esecutivo che consentono al governo Renzi di confermare o meno con lo spoils system i vertici amministrativi dei principali dicasteri. 
A via XX settembre si va verso la riconferma del Ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco. A meno di cambi di rotta dell'ultima ora neanche le dure critiche del servizio bilancio del Senato alle coperture del decreto Irpef sembrano avere messo in dubbio una sua riconferma. 

Per il ruolo di Direttore generale del Tesoro, anche Vincenzo La Via sembra andare diretto verso il mantenimento dell'incarico affidatogli nel marzo del 2012. A La Via resterebbe dunque la responsabilità dei processi a supporto dell'elaborazione e dell'attuazione delle scelte di politica economica e finanziaria del Governo, sia in ambito nazionale che internazionale. Non solo. Al Direttore del Tesoro è affidato anche il delicato compito di gestire il debito pubblico interno ed estero, il patrimonio pubblico e le partecipate, nonché l'alta vigilanza sul settore creditizio e finanziario e il coordinamento dell'azione di contrasto al finanziamento del terrorismo e al riciclaggio. 
 Più delicata appare invece la posizione dell'attuale capo del Dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella. Nominata dal Governo Belusconi attualmente è alle prese con l'attuazione delle delega fiscale. E c'è chi sostiene che eventuali ritardi nel cronoprogramma fissato da Renzi potrebbero anche costarle la riconferma che potrebbe comunque arrivare. 

Al ministero del Lavoro l'unica poltrona soggetta a spoils system è quella del segretario generale, Paolo Pennesi, che è anche responsabile dell'Ispettorato e coordina la struttura di missione per il piano Garanzia Giovani. Bisognerà aspettare il 24 maggio per conoscere la scelta del ministro che, sul resto della struttura, invece, attende il via libera della Corte dei conti al decreto di riordino del dicastero varato in attuazione della vecchia spending review e che ha ridotto da 13 a 10 le direzioni generali (attualmente sono 8 i direttori in servizio). Si vedrà se a valle di quel provvedimento seguirà qualche spostamento interno.

Il terzo dei principali ministeri economici, quello dello Sviluppo, potrà rientrare nello spoils system solo per il ruolo di segretario generale, oggi ricoperto da Antonio Lirosi. Prima di lasciare, l'ex ministro Flavio Zanonato aveva eliminato gli incarichi di capi dipartimento prevedendo in organico solo i direttori generali, che come noto non sono soggetti allo spoils system. Morale: è stata blindata la squadra di dirigenti, in buona parte di area bersaniana, con il solo Lirosi in bilico. La sua conferma appare incerta: possibile la promozione di uno degli attuali direttori, l'arrivo di un esterno o addirittura un'ulteriore riorganizzazione con la quale il ministro Guidi potrebbe cancellare di nuovo la figura del segretario generale. Verso una stagione a spoil system zero va invece il Miur che dovrebbe riconfermare tutti e tre i capi dipartimento attualmente in sella: Marco Mancini (Università), Sabrina Bono (programmazione) e Luciano Chiappetta (Istruzione). Il caso più curioso riguarda proprio quest'ultimo: ex capo del personale di viale Trastevere, sembra destinato a restare al suo posto nonostante abbia raggiunto l'età da pensione e sia già stato prorogato per due anni. Pare, su richiesta esplicita dei sindacati. (R.R.)

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