Intervista ad Angelo Rughetti pubblicata su www.quotidianodellapa.it
1) Quali novità il Governo intenderà approvare nel prossimo mese di giugno in materia di personale?
Il Governo ha proposto in una lettera indirizzata a tutti i
dipendenti pubblici, a firma Presidente del Consiglio e Ministro Madia,
ben 44 punti di proposte per la riforma della Pubblica Amministrazione
da discutere e considerare alla luce delle risposte che arriveranno alla
Presidenza del Consiglio da parte dei diretti interessati che nella Pa
lavorano. Il Consiglio dei Ministri che si terrà, come da indicazioni
del Premier Renzi il 13 giugno, terrà conto di queste proposte e le
integrerà all’azione di Governo. La riforma che vareremo sarà fatta con i
dipendenti pubblici e non contro gli stessi, come più volte è accaduto
negli anni scorsi.
2) Come cambierà la Dirigenza pubblica?
Le ipotesi considerate dal Governo ed ora al vaglio dei dipendenti
pubblici vertono sull’introduzione del ruolo unico della dirigenza e
sull’abolizione delle fasce della stessa dirigenza. La carriera potrebbe
essere basata su incarichi a termine ed è prevista la possibilità del
licenziamento del dirigente che rimane privo di incarico oltre un
termine che la stessa legge stabilirà.
3) In particolare, verrà anche rivisto il sistema di
valutazione del dirigente pubblico? Si andrà verso una valutazione reale
dei risultati?
Certo. La valutazione dei risultati sarà fatta seriamente, dovrà
tener conto del risultato di tutto un gruppo di lavoro, di un ufficio e
non sarà più legata al risultato conseguito dal singolo. Si procederà
per obiettivi certi e per lavoro di staff. Inoltre la retribuzione di
risultato erogata dovrà tener conto dell’andamento dell’economia. Se il
Paese cresce, anche la parte variabile dello stipendio crescerà,
altrimenti nell’altra ipotesi sarà chiesto un sacrificio anche al
pubblico impiego.