martedì 9 febbraio 2010

Brunetta: «Senza risparmi, stop a nuove assunzioni»

articolo di Claudio Tucci pubblicato su Ilsole24ore.com

«Noi concentriamo la flessibilità sui figli, l'articolo 18 garantisce i padri che sono ipergarantiti».
Lo ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, a proposito delle polemiche sui cosiddetti bamboccioni durante la registrazione della trasmissione Porta a Porta che verrà trasmessa in serata.

Tutto questo nel giorno in cui da Palazzo Vidoni è arrivata una circolare, la n. 6/2009, pubblicata, martedì 2 febbraio, sulla Gazzetta Ufficiale, che sancisce lo stop alle assunzioni di nuovo personale, fino a quando non siano ottenuti i risparmi di spesa previsti, che ammontano a 415 milioni di euro, a decorrere dal 2009.
La circolare fa chiarezza su modi e tempi di applicazione dello stop al turn over, in vigore, dal 1° luglio scorso, per enti e amministrazioni pubbliche soggette a riordino, trasformazione, soppressione, ai sensi della Finanziaria 2008. Il blocco, ricorda la nota, vale, anche, per le assunzioni già autorizzate (Dpcm o Dpr) e riguarda tutte le tipologie di contratto, dal tempo determinato, al rapporto fisso.

Il giro di vite non risparmia, nemmeno, i ministeri vigilanti, inclusa la presidenza del Consiglio dei ministri. Anzi, secondo il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, intervenuto oggi al Question time alla Camera, sarebbe proprio una loro «discutibile, ma purtroppo, insindacabile resistenza al cambiamento», la causa principale che non ha consentito il raggiungimento dei risultati sperati in termini di riduzione del numero di tali enti.
Nonostante ciò, ha proseguito il ministro, si è riuscito, comunque, «a procedere alla loro razionalizzazione attraverso 35 regolamenti di riordino, che ha comportato l'eliminazione di 480 componenti di organi collegiali, una razionalizzazione degli organi stessi, e una contrazione della spesa strutturale delle amministrazioni vigilanti con un risparmio complessivo e certo per il 2009, pari ai previsti 415 milioni».

Dati, però, sottolinea la nota di Palazzo Vidoni, che dovranno, ora, essere certificati da via XX Settembre, altrimenti niente sblocco del turn over.
Ma sono previste delle eccezioni. Come, per esempio, per le categorie protette, o per particolari settori, tipo forze armate, magistrati, personale diplomatico, agenti doganali, università, Agenzia italiana del farmaco. E fuori dal blocco, un po' a sorpresa, pure, il comparto Scuola, già, comunque, alle prese, con la maxi cura dimagrante prevista dalla manovra estiva 2008, che ha imposto a viale Trastevere una sforbiciata di circa il 7% della spesa, pari a circa 7,3 miliardi, che arriverà dall'eliminazione di ben 135mila posti, di cui quasi 90mila cattedre, a danno soprattutto dei precari.

Per quanto riguarda, invece, lo "sblocco" del turn over per amministrazioni ed enti vigilati, la Funzione Pubblica ricorda che oltre ai risparmi previsti, dovranno seguire, anche, «i conseguenti adempimenti sul piano organizzativo».
La circolare ricorda come le comunicazioni sulle economie conseguite dovevano arrivare entro il 30 novembre scorso, mentre era fissato al 31 ottobre il termine di adozione dei provvedimenti di riordino. Arriva, quindi, un sollecito «a sbrigarsi» per le amministrazione ritardatarie, con un avvertimento molto chiaro per gli enti che non hanno adempiuto alla riduzione degli assetti organizzativi: «non potranno comunque assumere personale neppure dopo il riordino e il raggiungimento degli obiettivi di risparmio».

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