mercoledì 29 febbraio 2012

Statali, illegittima la trattenuta del 2%

Dal primo gennaio dello scorso anno lo Stato sta trattenendo illegittimamente il 2 per cento dello stipendio a circa due milioni di dipendenti pubblici. Lo afferma il Tar della Calabria nella sentenza con la quale ha condannato l’amministrazione a restituire le relative somme, con gli interessi, ai dipendenti che avevano presentato ricorso, aprendo così la strada ad azioni dello stesso tipo in tutta Italia. 
Ora è prevedibile che la presidenza del Consiglio faccia le sue contromosse, non solo in sede giudiziaria ma anche legislativa; il pronunciamento della magistratura segna però un importante punto a favore dei lavoratori in una vicenda iniziata con la manovra economica approvata dal governo nell’estate del 2010.
 Quella legge (122/2010) oltre a bloccare il rinnovo dei contratti e a congelare per tre anni le retribuzioni dei dipendenti pubblici, cambiava il meccanismo della liquidazione, trasformando la vecchia indennità di buonuscita in un trattamento di fine rapporto (Tfr) del tutto analogo a quello in vigore per i privati, secondo quanto previsto dal Codice civile. 

lunedì 27 febbraio 2012

Gli statali si preparano alla modalità

Diecimila dipendenti pubblici in mobilità. È la pattuglia di dirigenti e impiegati delle amministrazioni centrali dello Stato che dovrà essere ricollocata una volta attuato il taglio previsto dalla manovra di Ferragosto (Dl 138), riduzione da effettuare entro il prossimo mese.
A differenza di quanto avvenuto con gli interventi di riorganizzazione e risparmio degli anni passati – rivelatisi fittizi, perché avevano inciso sugli organici, mentre le presenze effettive erano in realtà già assottigliate per effetto del blocco del turnover e della corsa ai pensionamenti – questa volta, dunque, si dovrebbe ricorrere alla mobilità.Il condizionale è d'obbligo, perché si tratta ancora di stime, anche se elaborate tenendo appunto conto dei tagli virtuali del passato.
Un quadro più dettagliato lo si avrà fra qualche settimana, quando il ministero della Pubblica amministrazione finirà di ricevere dalle amministrazioni interessate dall'operazione di riordino (ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici) le risposte chieste con una circolare inviata a fine gennaio, con la quale si invitano i singoli enti a compilare una serie di prospetti in cui indicare gli organici e le presenze effettive a fine dicembre 2011, le riduzioni previste entro marzo e le eventuali eccedenze una volta applicati i tagli.

 Leggi l'articolo di Antonello Cherchi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-27/statali-preparano-mobilita-063839.shtml?uuid=AaZn1GyE

giovedì 23 febbraio 2012

Comparto ad hoc per le Agenzie fiscali

C'è anche una norma che riguarda il personale della Agenzie fiscali e dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato nella bozza del decreto fiscale che è stata esaminata ieri in pre-Consiglio. 
Per gli oltre 53mila addetti di queste amministrazioni si propone la costituzione di un comparto di contrattazione a sè stante. Nella prospettiva dell'attuazione della riforma Brunetta (legge 15/2009 e decreto legislativo 150/2009), che prevede la razionalizzazione dei comparti in cui è attualmente frammentata la Pa da 19 a 4, per le agenzie 

Davide Colombo - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/r7wYh 

lunedì 20 febbraio 2012

Una spending review per i debiti della PA

I ritardi nei pagamenti della Pa verso i fornitori generano gravi danni al sistema delle imprese. Tuttavia, sono incerti sia l'ammontare sia la natura dei debiti. Potrebbe trattarsi di impegni presi nonostante stanziamenti insufficienti di cassa ovvero di competenza. In entrambi i casi, si tratterebbe di somme non registrate nelle statistiche sul debito pubblico. Se i due aspetti non saranno chiariti è difficile si possa arrivare a una soluzione che attenui i problemi delle imprese e corregga i difetti del nostro sistema di gestione e controllo della spesa pubblica.

Leggi l'articolo completo di Giuseppe Pisauro su http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002863.html

venerdì 17 febbraio 2012

Pa, via alla cura anti-ritardi

La cura «anti-ritardi» per la burocrazia, lo snellimento delle pratiche con la nuova spinta alla Scia e le novità su documenti e assunzioni partono ufficialmente oggi. Con l'entrata in vigore del decreto sulle semplificazioni varato in via definitiva venerdì scorso dal consiglio dei ministri e pubblicato ieri in «Gazzetta Ufficiale» (è il Dl 5/2012) dopo l'esame puntuale del Quirinale e la firma del capo dello Stato, partono davvero i primi ingredienti della ricetta che, insieme al decreto liberalizzazioni che ora impegna il Parlamento, dovrebbe aiutare la ripresa del nostro Pil oggi in sofferenza.

leggi l'intero articolo di Gianni Trovati su http://24o.it/L59ot
 

giovedì 16 febbraio 2012

Equa italia

Chi ce l’aveva con Equitalia e il suo gran capo, avrà la sua non piccola soddisfazione. 
Ad Attilio Befera sta per essere dimezzato lo stipendio. Il supermanager del fisco deve prepararsi a dire addio a circa 300 mila euro lordi sugli oltre 600 mila che oggi prende cumulando l’incarico da direttore della Agenzia delle Entrate con la presidenza di Equitalia. 
Il governo di Mario Monti ha deciso infatti di non concedere né a Befera né ai direttori e segretari generali della pubblica amministrazione alcuna deroga rispetto alla regola stabilita dal decreto legge salva-Italia del 6 dicembre scorso sul tetto massimo omnicomprensivo agli stipendi pubblici pari a quello del primo presidente della Corte di Cassazione. 
La cifra limite è stata stabilita in un dpcm appena inviato alle Camere ed è di 304.951,95 euro lordi. 
Befera ci perde mezzo stipendio, ma il taglio non sarà indolore anche per altre decine di grandi papaveri di Stato. Secondo il dpcm infatti dovranno sottoporsi alla riduzione dello stipendio non solo i dirigenti di ministeri ed enti pubblici nazionali, ma anche quelli della Consob e di tutte le autorità amministrative indipendenti. 
La tagliola scatterà anche sull’emolumento più chiacchierato che ci sia, quello rigorosamente tenuto segreto dell’intramontabile capo di gabinetto del ministero dell’Economia, Vincenzo Fortunato
Si è favoleggiato di uno stipendio assai vicino al milione di euro, ma nulla è mai stato reso noto. 
Di sicuro Fortunato è incappato come tutti gli italiani nella decisione del 2008 presa da Vincenzo Visco di mettere on line i redditi di tutti gli italiani. Allora il suo reddito era di 788.855 euro. Dovrebbe quindi rinunciare a 483.904 euro, e forse ancora di più. 
I soldi risparmiati con i tagli andranno a finire nel fondo ammortamento titoli di Stato per ritirare Bot e Btp e ridurre il debito pubblico. 

mercoledì 15 febbraio 2012

Il ritardo «licenzia» il dirigente

 Il decreto legge sulle semplificazioni pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» di giovedì mette in campo una serie di nuove tutele nei confronti del cittadino che presenta una istanza alla Pubblica Amministrazione. 
Dall'introduzione del potere sostitutivo del dirigente individuato dall'amministrazione, o in mancanza, predefinito dal legislatore stesso, il cittadino allo scadere del termine per l'emanazione del provvedimento di suo interesse può investire direttamente il sostituto e ottenere quanto gli necessita, con un minimo di attesa ulteriore comunque pari a non oltre la metà del tempo fissato dalla legge o dal regolamento dell'amministrazione. Al verificarsi di un tale ritardo maturano in primo luogo gli elementi costitutivi della responsabilità amministrativa del dirigente o del funzionario che avrebbe dovuto provvedervi, e scatta la segnalazione alla Corte dei Conti che potrà condannare il lavoratore a risarcire un danno al suo ente di appartenenza. Il ritardo o l'assenza del provvedimento finale 

Sylvia Kranz - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/c62Yy