articolo di Antonella Baccaro pubblicato su corriere.it
Tutto è
pronto per il debutto della riforma della Pubblica amministrazione
firmata dal ministro Marianna Madia, che dovrebbe arrivare questa
settimana in consiglio dei ministri, probabilmente sotto forma di un
decreto e un disegno di legge-delega. Le parole d’ordine sono note:
incarichi a termine, mobilità interna, retribuzioni legate al merito, a
partire da quelle dei dirigenti, delle quali dovrebbe essere rivista la
parte «variabile». E «staffetta generazionale», col pensionamento dei
dipendenti più anziani, soprattutto tra i 280 mila dirigenti della
Pubblica amministrazione, per fare posto ai più giovani.
E proprio mentre il governo Renzi delinea questi principi, lo Stato centrale sta per fare posto all’ennesima infornata di dirigenti. Si tratta dei 106 vincitori del concorso bandito dalla Scuola nazionale dell’Amministrazione, ormai nel 2011, che viene a maturazione in questi giorni. Entro maggio sarà reso pubblico l’elenco delle assegnazioni stilato in base alla graduatoria, ma già oggi possiamo sapere, ad esempio, che cinque dei vincitori andranno alla Presidenza del Consiglio, dove i dirigenti (secondo la Voce.info ) sono 304, 11 al ministero dell’Interno (159), altrettanti all’Istruzione (241), sei all’Economia (653), 22 all’Agenzia delle Dogane e 16 a quella delle Entrate.
E proprio mentre il governo Renzi delinea questi principi, lo Stato centrale sta per fare posto all’ennesima infornata di dirigenti. Si tratta dei 106 vincitori del concorso bandito dalla Scuola nazionale dell’Amministrazione, ormai nel 2011, che viene a maturazione in questi giorni. Entro maggio sarà reso pubblico l’elenco delle assegnazioni stilato in base alla graduatoria, ma già oggi possiamo sapere, ad esempio, che cinque dei vincitori andranno alla Presidenza del Consiglio, dove i dirigenti (secondo la Voce.info ) sono 304, 11 al ministero dell’Interno (159), altrettanti all’Istruzione (241), sei all’Economia (653), 22 all’Agenzia delle Dogane e 16 a quella delle Entrate.